Skip to main content

Colle, dimissioni e poi? Celotto legge le mosse di Conte

Tre scenari possibili, tutti portano alle dimissioni di Giuseppe Conte. Ma se sale al Colle non può essere sicuro di come scenderà. Conte ter o governo con tutti dentro (e lui fuori?). L’analisi di Alfonso Celotto, professore di Diritto Costituzionale all’Università di Roma Tre

Vi spiego come (ri)scrivere il Recovery Plan. Parla Cottarelli

“Tutti i Paesi del versante sud europeo, tranne l’Italia, hanno già presentato la bozza alla Commissione. Questo è effettivamente un problema”, sostiene Carlo Cottarelli in una conversazione con Formiche.net. Un governo di larghe intese? “Non ne vedo le condizioni al momento”

Conte in un cul de sac (e l’Italia pure). La bussola di Ocone

La strada delle dimissioni, con successivo reincarico, è ormai la più probabile per Conte, anzi direi quasi obbligata. L’unica speranza, fra l’altro, per lui, è di riuscire a tessere una tela con Renzi e arrivare ad una sorta di “pace armata”. La bussola di Corrado Ocone

Siamo riformisti, non moriremo contiani. La sveglia di Borghi (Pd)

Il presidente Conte dice che i partiti sono “vecchia politica” ma la sua politica è ancora più vecchia e ricorda Giolitti, maestro di manovre di palazzo. I democratici decidano ora se siamo nati riformisti per finire contiani. Il corsivo di Enrico Borghi, deputato del Partito democratico

Phisikk du role - Sarà un mercoledì da leoni per Bonafede?

La storia della Repubblica italiana, specie nella seconda edizione, è piena di partitini nati e morti in Parlamento senza lasciare traccia nella società. Nessuno si adonterebbe se anche questa volta ci fosse un’andamento simile. Eppure…

Giustizia, cosa (non) dirà Bonafede. L'opinione di Giacalone

Questa (fin qui) non crisi di governo si sta avvitando in una surreale crisi totale, con un verticale crollo della credibilità di ciascuno e tutti. Il tema della giustizia ne è una dimostrazione. Il commento di Davide Giacalone

La rivincita di Renzi. Così Conte è finito all'angolo

Il Pd e perfino una parte del M5S riaprono a Matteo Renzi, mentre l’Udc, Nencini e Casini annunciano il no a Bonafede. L’ex premier si prende una rivincita e intanto Conte scricchiola. C’è solo un modo per uscirne…

Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini (2001)

Da Fini-Berlusconi a Conte-Renzi. Analogie e soluzioni per la crisi

Luigi Tivelli va alla ricerca di precedenti di crisi di governo in qualche modo analoghe a quella nata dalla frattura fra Italia Viva e il premier Conte. E l’occhio si posa su Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi…

La guerra di Troia di Giraudoux e la crisi di governo. Il corsivo di Pennisi

Ci sono tre strade per evitare ulteriori danni agli italiani: un governo di unità nazionale, un governo di scopo, elezioni. Un’opera degli anni Trenta può aiutare a capire

A Napoli le prove generali dell’alleanza Pd-M5S? Ecco i nomi e gli scenari

Enzo Amendola, Roberto Fico e Gaetano Manfredi sono i nomi principali su cui potrebbero puntare Pd e M5s che a Napoli si presenteranno, salvo sorprese, insieme. Il centrodestra indeciso tra Catello Maresca e Antonio Rastrelli, con Riccardo Maria Monti possibile terzo incomodo. L’eredità di Luigi De Magistris e il possibile fattore B.

×

Iscriviti alla newsletter