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I cattolici di serie A e di serie B non esistono. Il commento di Merlo

I cattolici di serie A e di serie B non esistevano ieri nella Democrazia Cristiana e, tantomeno, esistono oggi in uno scenario politico dove ci sono partiti che con il tradizionale patrimonio del cattolicesimo democratico, popolare e sociale c’entrano come i cavoli a merenda. Il commento di Giorgio Merlo

Grillo è politicamente morto e Salvini non si sente tanto bene. Il commento di Cangini

Il primo, Grillo, ha perso tutto: il controllo del Movimento creato con Gianroberto Casaleggio e, elemento a giudizio di chi ben lo conosce non meno rilevante, i 300mila euro l’anno che il “gesuita” Conte gli aveva “francescanamente” assicurato in cambio della non belligeranza. A Matteo Salvini, tutto sommato, è andata meglio. Il commento di Andrea Cangini

Più difesa e meno ambientalismo. Le sfide dell'Ue viste da Castellani

La designazione di Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione Europea è un risultato di Meloni. In questo modo si apre la strada alla collaborazione tra popolari e conservatori. E, se in Germania primeggerà la Cdu, si potranno ottenere passi indietro sul Green deal ideologico. Ora la priorità al comparto Difesa. L’analisi di Lorenzo Castellani, politologo e docente della Luiss

Ironie a 5 stelle riportano FI al centro. La versione di Sisci

Dalla Costituente pentastellata, emerge una realtà ineluttabile per il Movimento: Conte potrà per qualche mese amministrare l’appassimento e trasformazione del M5s ma dopo, dovrà confluire nel Pd in cambio di qualche seggio garantito. Con il parallelo indebolimento della Lega, la partita tra Pd e FdI si gioca al centro. Un ruolo importante l’avrà Forza Italia. L’analisi di Sisci

Phisikk du role - E quindi uscimmo a riveder le 5 stelle, che più non furon tali

La kermesse pentastellata segna la riconferma di Conte e la scelta di collocarsi nel campo progressista, abbandonando il pragmatismo del passato. Il M5S si trasforma da movimento populista a partito organizzato, perdendo la sua diversità originaria e somigliando agli altri partiti, con una leadership oligarchica e una base parlamentare cooptata. Ora deve ritrovare un’identità politica e un nuovo popolo di riferimento

La tossicità della polarizzazione online è universale. Parla Quattrociocchi (Sapienza)

Un’analisi condotta in nove Paesi, tra cui l’Italia, rivela che le dinamiche politiche su X (già Twitter) sono strutturalmente polarizzate. Walter Quattrociocchi, coautore dello studio, spiega come la tossicità nelle interazioni tra opposti e la struttura comune delle reti politiche riflettano modelli universali. Strategia e consapevolezza possono mitigare questi effetti

Lo stretching di Delmastro, la zucca di Casellati, la scopa di Maroni. Queste le avete viste?

Il sottosegretario alla Giustizia è stato pizzicato da Pizzi in una mossa simile allo stretching, mentre la ministra alle Riforme istituzionali ammirava la forma di un ortaggio tipicamente autunnale. E poi un ricordo… Ecco le foto politiche degli ultimi sette giorni

Fitto al sicuro sotto l'ombrello del Ppe, Ecr in maggioranza. Parla Martusciello

Le lunghe trattative che hanno portato alla designazione del vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto, sono state condotte dal Partito popolare. In questo, la “tela” di Tajani è stata fondamentale. Ora l’Ecr di fatto entra in maggioranza: la linea del Piave sarà il voto alla Commissione mercoledì prossimo. Colloquio con Fulvio Martusciello, capodelegazione nazionale del Ppe

I cattolici popolari e Forza Italia. Quali prospettive secondo Merlo

Se da un lato, e forse finalmente, c’è una alleanza schiettamente ed autenticamente di sinistra e che contempla al suo interno le multiformi espressioni della sinistra italiana, sul fronte alternativo si può dispiegare una vera coalizione di centrodestra. Ad una condizione, però. E cioè che Forza Italia diventi, e visibilmente, sempre di più il luogo politico del Centro nel nostro Paese

Convergenze parallele e due forni, l’impronta della Dc sulla Commissione Ue. Il commento di Cangini

Alla “politica dei due forni” di andreottiana memoria è opportuno rifarsi per giudicare l’atteggiamento di Meloni e di Fratelli d’Italia. Il partito di Meloni non votò la fiducia a von der Leyen, contestando lo sbilanciamento a sinistra della maggioranza comprensiva anche dei Verdi. Lo fece per scongiurare l’accusa di “tradimento” da parte della Lega a Roma e di una quota consistente del gruppo dei Conservatori, oltre che dell’intero gruppo dei Patrioti, a Bruxelles. Ma ora che Fitto ha ottenuto il ruolo agognato, ecco che tutto cambia…

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