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IA, mentre l'Europa regola Pechino e Washington avanzano

Di Massimiliano Masnada

L’obiettivo di Trump è imporre gli Stati Uniti come leader mondiale nella corsa tecnologica. La Cina ospita il 15% del totale globale di aziende di intelligenza artificiale. L’Europa deve affrontare la frammentazione dei suoi membri che ostacola la creazione di ecosistemi tecnologici competitivi e limita la capacità delle imprese europee di espandersi rapidamente, in attesa del vertice internazionale sull’Intelligenza artificiale di Parigi previsto per il 10 e 11 febbraio. L’analisi di Massimiliano Masnada, partner di Hogan Lovells e co-fondatore di Airia

No alle eco-follie, sì al pragmatismo. Il nuovo Green deal secondo Fratelli d’Italia

Si è tenuto negli scorsi giorni il convegno “Ambiente ed Energia”, organizzato da Fratelli d’Italia al Senato. Veri e propri “Stati Generali” sulle tematiche e le politiche ambientali ed energetiche, che hanno visto la partecipazione di esponenti di primo piano del partito di Giorgia Meloni confrontarsi “contro le eco-follie per un futuro realmente sostenibile” (sottotitolo dell’incontro)

L'IA generativa al servizio delle banche. Cosa dice il report di Ibm

Da uno studio dell’azienda esperta di servizi alle aziende è emerso che nei prossimi anni la tecnologia tornerà utilissima al settore bancario. Lo dimostrano i clienti e le considerazioni dei vari amministratori delegati. Ora serve passare all’azione, apportando le modifiche necessarie

IA a basso costo, così gli studenti americani rispondono a DeepSeek

Un team di ricercatori di Stanford e Washington ha sviluppato s1, un modello di intelligenza artificiale per il ragionamento avanzato con un investimento di soli 50 dollari in crediti cloud. Basato sulla tecnica della distillazione, il modello raggiunge prestazioni simili a quelle di soluzioni ben più costose di OpenAI e DeepSeek

Dall'AI Act al Summit di Parigi, perché serve ripensare le normative. Scrive Quintarelli

Di Stefano Quintarelli

Il vertice per l’azione sull’IA di inizio febbraio, a Parigi, è un’opportunità per discutere sui futuri sviluppi dell’intelligenza artificiale in un quadro di mutata competizione strategica con le potenze del settore, come Stati Uniti e Cina. È un’occasione per affrontare alcuni aspetti di una delle sfide più complesse: capire come evolvere tempestivamente ed efficacemente le regolazioni nate in diverse regioni del mondo e in forte mutamento. La riflessione di Stefano Quintarelli, presidente associazione Copernicani

Sicurezza ma anche innovazione. Cosa aspettarsi dal summit IA di Parigi

La sfida più grande del vertice della prossima settimana sarà quella di far impegnare Cina e Stati Uniti, che temono rallentamenti alle capacità di innovazione, spiega Verdi, esperto dell’Ecfr. L’appuntamento sarà un passaggio fondamentale anche per le ambizioni europee

Tutti d'accordo contro lo spreco alimentare. Numeri e obiettivi

In Italia, secondo l’Osservatorio Waste Watcher Internazional, si sono sprecati nel 2024 32 chilogrammi e mezzo a testa. E questo nonostante la povertà alimentare aumenti

Caro-energia, dal gap competitivo agli aiuti agli energivori. La situazione dell’industria italiana

L’Italia dovrebbe lavorare per valorizzare le rinnovabili, semplificando i processi autorizzativi sia per la realizzazione di nuovi impianti, sia per favorire gli investimenti nel revamping di quelli già esistenti in modo da aumentare la loro capacità produttiva. Una maggiore penetrazione delle rinnovabili contribuirebbe a ridurre il prezzo dell’energia

Diritto e innovazione parlano lingue simili. Le sfide dell'IA nel report di Guzzetta

Illustrato in un convegno alla Fondazione Einaudi alla presenza del Guardasigilli, il documento redatto dal professor Giovanni Guzzetta elenca i motivi per cui il progresso tecnologico non deve far paura. Anzi, deve essere uno scudo in più a difesa dei diritti fondamentali

Vi spiego dove ci porterà l'ennesimo paradosso europeo sull'AI. Parla da Empoli

La tendenza iper-regolatoria dimostrata anche in questo frangente dalle istituzioni comunitarie rischia di rappresentare un elemento di disincentivazione da parte dei grandi player industriali – a partire da quelli americani – non solo a investire in Ue, ma anche a portare le ultime frontiere innovative nella Comunità Europea oltre a essere un potenziale pretesto per i dazi. Conversazione con il presidente di I-Com, Stefano da Empoli

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