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Federica Onori e altri deputati di Azione hanno presentato quella che definiscono “l’ennesima interrogazione” sul tema dei cosiddetti eventi culturali che in Italia veicolano messaggi che giustificano l’aggressione russa dell’Ucraina. L’ultimo caso, raccontato da Formiche.net, si è verificato lo scorso weekend a Gorizia, dove è stato organizzato un evento assieme a RT Doc, il canale documentaristico di RT (ex Russia Today), emittente sanzionata dall’Unione europea per via del suo ruolo nella sua strategia di disinformazione russa sull’aggressione dell’Ucraina.

Al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, i deputati di Azione chiedono “un impegno immediato, chiaro e concreto per informare e supportare gli amministratori locali nella gestione di questi eventi”. Servono “strumenti, indicazioni e supporto se vogliamo garantire anche in Italia il rispetto delle norme europee e tutelare i nostri spazi culturali”, dicono.

“Si sono verificati e continuano a verificarsi sul territorio nazionale eventi pubblici nei quali vengono proiettati documentari prodotti o distribuiti da RT, senza che venga resa evidente al pubblico l’origine dei contenuti o il fatto che tali materiali provengano da soggetti sottoposti a sanzioni europee”, si legge nell’interrogazione.

Il caso dell’evento di Gorizia, come raccontato su queste pagine, è particolarmente rilevante considerato che il festival “RT.Doc: Il tempo dei nostri eroi” si è svolto per la prima volta in un Paese della Nato. Yekaterina Yakovleva, responsabile di RT Documentary, ha inaugurato i lavori e, secondo quanto recita il comunicato stampa, ha dichiarato: “Siamo bloccati in tutta Europa, ma grazie a voi italiani che partecipate così numerosi alle nostre proiezioni, abbiamo ancora una voce nel vostro splendido Paese”. In apertura è stato proiettato un videomessaggio di Margarita Simonyan, caporedattrice di RT, sanzionata dall’Unione europea per il suo ruolo nella diffusione della propaganda e della disinformazione russa. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha invitato una lettera di saluto.

Intervistato da Formiche.net, il senatore Marco Lombardo, esponente di Azione, ha commentato: “Le democrazie liberali devono cominciare a ragionare seriamente su quali siano gli anticorpi rispetto a strategie di propaganda e di disinformazione che non hanno nulla a che vedere con il free speech, ma molto con le minacce di guerra ibrida. In Italia c’è ancora poca consapevolezza: ne parliamo solo tra esperti, ricercatori o persone già interessate al tema, ma non a livello più ampio”.

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