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“Si tratta del terzo viaggio negli Usa in 15 mesi con un cambiamento incredibile nei confronti dell’Italia: ovvero ogni interlocutore incontrato, che fosse istituzionale, un Congress man, un think tank o un’impresa ha sottolineano il rapporto speciale che c’è tra Roma e Washington”. Così a Formiche.net Giangiacomo Calovini, deputato di FdI e membro della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato, appena rientrato da una missione con il Gruppo di Amicizia Italia-Usa assieme ai colleghi Maurizio Lupi, Mariastella Gelmini e Alessandro Alfieri.

Gli incontri e la percezione del governo

Ciò che che ha colpito tutti, aggiunge, è che Giorgia Meloni è l’unica in Europa ad avere la possibilità di chiamare Donald Trump sul cellulare, con lui che risponde. Durante la visita sono stati toccati tre grandi temi come quello economico ed imprenditoriale affrontati informalmente la prima sera in occasione della festa del 2 giugno con l’ambasciata italiana a Washington dove erano presenti oltre 1000 ospiti e molte imprese. “Abbiamo parlato di economia e dazi. In secondo luogo gli incontri politici con dieci parlamentari di origine italiana sia di maggioranza che di opposizione: ciò sottolinea quanto ci tenessero ad interfacciarsi con noi, in seguito abbiamo incontrato il Presidente della Commissione affari esteri del Congresso, un ex veterano di guerra vicinissimo a Trump con le idee molto molto chiare”. A seguire la terza parte degli incontri con think thank di assoluto prestigio come Heritage, American First e Atlantic Council “per capire quello che succede e quello che hanno in mente”.

Sta mutando progressivamente la considerazione per l’Italia, osserva Calovini, “ciò ci fa presagire che il rapporto Washington-Europa e Washington-Roma è troppo solido e non potrà mai essere scalfito, cioè sarebbe una follia per entrambi i fronti mettere in discussione un rapporto secolare, che in un momento così complicato come quello che stiamo vivendo deve essere soltanto che rafforzato e non indebolito, questo a Palazzo Chigi lo hanno intelligentemente capito”. E ancora: “Sbaglia chi, in qualche parte di Europa, pensa che la strada maestra sia quella di dividere l’Europa dagli Stati Uniti: sarebbe un suicidio per il prossimo futuro”.

Quale difesa per l’Europa di domani

Non solo politica ed economia, ma anche la difesa è stata al centro di incontri e riflessioni, con una considerazione di base: “Bisogna capire – precisa il deputato di Fratelli d’Italia – che noi abbiamo vissuto per decenni con l’ombrello americano senza che di fatto ce ne rendessimo conto. E Trump non sta mettendo in discussione la Nato. Io torno da questo viaggio con l’idea che ogni tanto le notizie sono po’ esasperate da questa parte dell’Atlantico e si guarda sempre il gossip. In tutti gli incontri che abbiamo fatto, nessuno ha messo in discussione la Nato e il fatto che Europa e Stati Uniti devono collaborare insieme sul tema difesa. Semplicemente, dicono che serve una partecipazione economica di tutti e maggiore: ciò è un dato di fatto perché lo scenario è cambiato dopo la guerra in Ucraina e nessuno mette in dubbio che si sta dalla parte dell’Ucraina. Inoltre c’è una potenza cinese che non è più una potenza economica ma è diventata anche una potenza militare, c’è la Corea del Nord, c’è il rischio di Taiwan e ci sono tantissimi scenari completamente diversi. Penso che l’Italia può essere anche in questo caso un collante importante tra Europa e Stati Uniti proprio perché ha il compito di spiegare agli alleati europei come è cambiata l’antifona su Washington”. Infine il riconoscimento del ruolo italiano che non è soltanto bipartisan a livello politico, ma che proviene anche dai think thank e dai giornalisti.

Rinsaldare i valori transatlantici

“Il Presidente Mattarella proprio in queste ore ci ricorda l’importanza di rinsaldare i rapporti transatlantici e di alimentare quel dialogo tra Italia e Stati Uniti caratterizzato da rispetto reciproco e valori comuni – dice a Formiche.net Mariastella Gelmini, capo delegazione Noi Moderati al Senato e presidente Gruppo di Amicizia Italia-USA – Con questo spirito ho accettato qualche settimana fa, in qualità di Presidente del Gruppo di Amicizia Italia-Usa, l’invito del presidente dell’Unione InterParlamentare, Pier Ferdinando Casini, a far parte della delegazione che in questi giorni si è recata a Washington. Maurizio Lupi, GianGiacomo Calovini e Alessandro Alfieri sono stati ottimi compagni di viaggio. Rientro in Italia ancora più consapevole del lavoro straordinario che il governo italiano ha fatto e continua a fare con l’amministrazione americana, oltre a un riconoscimento importante dimostrato nei confronti del nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”.

E aggiunge: “Dal sostegno incondizionato all’Ucraina ai rapporti con l’Europa, dal tema della difesa comune (non alternativa, ma complementare alla NATO) a quello del Made in Italy. Sono state due giornate intense, fatte di incontri con alti rappresentanti del Congresso e think tank americani, indispensabili per dare come Parlamento italiano il nostro contributo alle relazioni bilaterali che legano i due Paesi. Ringrazio l’Ambasciatrice Mariangela Zappia e tutto lo staff dell’Ambasciata italiana a Washington per quanto fatto in questi anni. Cooperazione, amicizia solida e partnership strategica. Italia e Stati Uniti oggi sono ancora più vicini”.

Tutti gli incontri a Washington del gruppo di amicizia Italia-Usa

Gli incontri istituzionali, economici e con think-thank per il gruppo di amicizia Italia-Usa raccontano di una considerazione che cresce costantemente per il governo italiano, impreziosita da una certezza: troppo solido il legame fra Roma e Washington, un rapporto secolare che mai sarà scalfito. Inoltre cresce anche negli Usa una consapevolezza che ha colpito tutti: Giorgia Meloni è l’unica in Europa ad avere la possibilità di chiamare Donald Trump sul cellulare, con lui che risponde. Il racconto di Calovini e Gelmini

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