L’Italia ha bisogno di una Difesa credibile, pienamente integrata nel sistema Nato e capace di “contribuire con determinazione alla costruzione di un autentico pilastro europeo della sicurezza”. L’Ue deve essere pronta. In questa direzione, e alla luce del fatto che la Commissione Europea ha esentato l’Italia da nuove misure di risanamento, va anche il ragionamento sul personale e sul possibile cambio legislativo. Ecco cosa ha detto il ministro Crosetto a margine della ministeriale Nato a Bruxelles
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Caso Paragon, il Copasir avverte sul rischio di svelare indagini segrete
Il comitato chiede norme più stringenti per evitare di “disvelare” indagini riservate e suggerisce di rafforzare il controllo parlamentare sui servizi segreti, aggiornare la disciplina delle intercettazioni e garantire la reale distruzione dei dati captati. Il documento chiarisce inoltre che, nel caso esaminato, non sono stati intercettati via Graphite il giornalista Francesco Cancellato e don Mattia Ferrari. Risultano controllati, secondo legge, i dispositivi di alcuni membri della ong Mediterranea e di un rifugiato sudanese
Bond made in Bitcoin. Mosca si gioca il cripto-asso
Dopo averli osteggiati in tutti i modi, ora, sull’onda della paura per le prime insolvenze sui prestiti, il Cremlino lancia le obbligazioni ancorate alla criptovaluta. Ed è Sberbank ad aprire le danze
La difesa europea, il mondo che cambia e la necessità di adeguarsi. L’appello di Crosetto
Gli italiani sono favorevoli alla difesa europea, ma non all’aumento delle spese per la Difesa. Questo quanto emerso dalla ricerca “La società italiana e la difesa europea”, presentata ieri dalla Fondazione Craxi. Un risultato meno contraddittorio di quanto non sembri, ma che si intreccia con le sfide e le minacce odierne. L’evento, moderato da Flavia Giacobbe e con le conclusioni del ministro Crosetto, ha permesso di inquadrare la necessità di un profondo ripensamento del ruolo dell’Italia e dell’Europa sullo scacchiere globale
Referendum, ora è chiaro. Riguarda la sinistra. La riflessione di Merlo
I referendum dell’8/9giugno erano uno strumento promosso, gestito, guidato e propagandato dalle varie sinistre italiane per regolare i conti al loro interno sotto lo stretto monitoraggio politico ed organizzativo della Cgil di Landini. Ma c’è un elemento che sovrasta tutto, e riguarda la guida politica della futura coalizione di sinistra. Al riguardo, pretendere di diritto che chi non si riconosce nella coalizione progressista si rechi alle urne oltreché sgrammaticato sotto il profilo tecnico e giuridico è anche volgare, nonché scorretto, sotto il versante politico. L’analisi di Giorgio Merlo
Lo sport come crescita economica e sociale. Intervista a Vito Cozzoli. La puntata di Radar su Formiche Tv
Lo sport come volano economico e al tempo stesso come strumento di coesione sociale, salute e inclusione. Un mondo che va ben oltre il campo da gioco e che oggi rappresenta un settore chiave per lo sviluppo del Paese. Ne parliamo con Vito Cozzoli, autore del libro “L’anima sociale e industriale dello sport” (PIEMME). Conduce: Roberto Arditti
La sinistra su Gaza ha ceduto agli estremismi. Scrive Concia
La manifestazione del 7 giugno rischierà di cadere nelle mani di slogan violenti, antisemiti, distruttivi, dove gli ebrei italiani non potranno partecipare, dimenticando che tantissimi israeliani ed ebrei sono per il dialogo e la pace tra i due popoli. È un rischio reale che si poteva evitare, facendo una operazione politica diversa, più faticosa ma più giusta. Che parlasse al mondo, perché è totalmente falso il racconto manicheo e propagandistico che c’è chi vuole la pace e chi vuole la guerra. L’opinione di Anna Paola Concia
Così l’intelligence lavora per pace e democrazia. Le parole di Rizzi (Dis)
I servizi segreti lavorano “per costruire e consolidare le democrazie” nonostante la definizione non richiami trasparenza e democrazia, ha detto il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Parole che ricordano quelle del sottosegretario Mantovano
Investimenti economici e capacità militari. Come contrastare la Cina in Africa
Washington si muove per contrastare la penetrazione cinese in Africa offrendo un’alternativa economica più equa e trasparente. Ma senza una presenza militare credibile, messa in dubbio dal possibile smantellamento del comando Africom, rischia di cedere spazio strategico ai rivali globali
Leadership italiana per la stabilità del Medio Oriente. Abagnara alla guida di Unifil
Il generale dell’Esercito italiano Diodato Abagnara è stato nominato comandante della missione Unifil dal segretario generale delle Nazioni Unite Antònio Guterres. Il generale Abagnara succede al tenente generale Aroldo Làzaro Sàenz alla guida dei caschi blu, portando nuovamente l’Italia, dopo il mandato di quattro anni del generale Del Col, alla guida della missione Onu di stabilizzazione in Medio Oriente