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L’attesa è finita. Sarà Teodoro Valente il nuovo presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che succede a Giorgio Saccoccia dopo quattro anni in carica. L’ufficialità della nomina arriva direttamente da Palazzo Chigi, dove si è riunito il Comitato per le politiche aerospaziali (Comint), presieduto dal ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. Insieme al nuovo presidente, esperto di materiali spaziali e nanotecnologie, è stata approvata anche la nomina del nuovo cda dell’Asi.

I nuovi volti dell’Agenzia

Valente approda al vertice dell’Asi dopo aver ricoperto l’incarico di direttore dell’Istituto per i Polimeri, compositi e biomateriali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), nonché essere stato negli scorsi anni prorettore dell’Università La Sapienza. Valente vanta infatti una lunga esperienza come professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali all’università romana – dopo essersi laureato presso lo stesso Ateneo in ingegneria meccanica. Oltre ad aver prestato servizio presso la Direzione ricerca e sviluppo della Commissione Ue, nonché nel settore privato; il che sicuramente gli permetterà di affrontare con maggior consapevolezza il settore spaziale in trasformazione che vede l’orbita bassa sempre più terreno fertile per realtà commerciali pronti a cavalcare la redditizia Space economy. Insieme a lui, nominato anche il nuovo cda dell’Agenzia, da oggi così composto: Giuseppe Basini, Marica Branchesi, Stefano Gualandris, Marco Lisi, Luisa Riccardi e Elda Turco Bulgherini. Dove è apprezzabile una rappresentanza inclusiva, con il 50% di donne all’interno del Consiglio.

L’augurio del ministro

Nel ringraziare Giorgio Saccoccia per l’incredibile lavoro svolto in questi anni, il ministro Urso ha augurato un buon lavoro al suo successore e al nuovo cda. “Sono particolarmente soddisfatto della piena sinergia con gli altri dicasteri con cui abbiamo condiviso nomine di alto profilo professionale e scientifico che consentiranno all’Asi di meglio affrontare le impegnative sfide che attendono la nostra Agenzia anche sul piano bilaterale e multilaterale”, ha infatti augurato Urso. Di fronte a tali numerose sfide, servono anche le risorse adeguate, per questo entreranno in gioco i diversi finanziamenti messi a disposizione delle ambizioni di crescita dell’Italia spaziale, tra cui quelli del Pnrr e quelli relativi ai programmi dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Il nostro Paese infatti è tra i leader globali dello spazio, anche grazie al fatto di essere uno dei pochi Stati a poter vantare una filiera completa e a detta del ministro “siamo pronti a confermare tale leadership a beneficio della filiera industriale italiana e della ricerca e sviluppo a essa collegati”.

In arrivo una legge sullo spazio

Nel corso della riunione del Comint, il ministro Urso ha anche ricordato che è ancora aperto il dibattito con gli stakeholder del comparto spaziale per elaborare un progetto di Disegno di legge (Ddl) che definisca in tempi brevi la governance nazionale del settore, come già ribadito in più occasioni, tra cui anche nel corso dell’ultima Giornata nazionale dello spazio lo scorso dicembre. “L’Italia al contrario di altri Paesi Ue e globali, manca di tale essenziale inquadramento normativo, e contiamo di ovviare a tale lacuna entro gli inizi del prossimo anno”, ha spiegato infatti Urso. In agenda per il ministro vi è anche una prossima visita negli Usa, dove si prepara ad incontrare i vertici del National space council e delle aziende con il chiaro scopo di rendere ancor più stretta la collaborazione spaziale tra Roma e Washington.

[Guarda la gallery fotografica dedicata al nuovo presidente dell’Asi]

 

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