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Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha incontrato oggi l’omologo bielorusso Aleksandr Lukashenko, nel primo incontro ufficiale tra i due a tenersi a Minsk invece che a Mosca. La visita avviene mentre Mosca sta verosimilmente preparando la prossima offensiva in Ucraina, da qui le accuse del funzionario del ministero degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko, che ha detto che Putin è andato a convincere l’alleato bielorusso a intervenire direttamente contro Kiev.

Il Cremlino ha immediatamente rigettato le accuse tramite il suo portavoce Dmitri Peskov, il quale ha dichiarato in conferenza stampa a Minsk che “la Bielorussia è il partner e l’alleato numero uno per la Federazione russa. È con la Bielorussia che abbiamo il sistema di maggiore integrazione. Nessuno costringe nessuno. Ciascuno intraprende i passi che meglio corrispondono agli interessi dei nostri popoli e della nostra Unione”.

Alla domanda se la guerra in Ucraina dominerà l’agenda, Peskov ha risposto che se la delegazione russa comprende il ministro della Difesa Sergei Shoigu e altri militari, la maggior parte sono civili. Oltretutto, notizia di folclore, Shoigu è arrivato a Minsk zoppicante e nascondendo la mano destra. “I rapporti sono ampi e sfaccettati”, ha proseguito Peskov, spiegando che si parlerà dei programmi di integrazione, commercio ed economia e “naturalmente, anche degli aspetti militari, data la situazione difficile e turbolenta attorno a noi”.

Tra le questioni da discutere ci saranno anche la creazione di un mercato unico del gas, questo proprio mentre le cancellerie occidentali tentano faticosamente di trovare un tetto al prezzo del gas.

A febbraio Mosca ha usato il suo alleato come base di lancio per l’invasione. Da allora la grande paura degli ucraini è che la Bielorussia prenda attivamente parte alle operazioni militari, anche se Lukashenko ha sempre detto che non manderà le proprie truppe a combattere in Ucraina.

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