La Marina Britannica torna nell’Indo-Pacifico con esercitazioni congiunte con il Giappone. La missione della portaerei Queen Elizabeth punta a garantire stabilità regionale, consolidare alleanze e proteggere gli interessi britannici nel commercio e nella sicurezza
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Missioni internazionali, quali impieghi per i militari nel 2025. L’audizione di Iannucci
Il generale Iannucci, comandante del Comando operativo di vertice interforze, ha illustrato alla Camera gli impieghi operativi all’estero delle Forze armate italiane nel 2025. L’Italia sta rafforzando la sua presenza in vari scenari strategici, come in Lettonia, Bulgaria e Lituania, dove partecipa a missioni Nato. Inoltre, il Paese continua a supportare l’Ucraina con corsi di addestramento e contribuisce a missioni di sicurezza nel Mediterraneo, nel Sahel e nel Corno d’Africa
Il Manifesto di Ventotene va solo incorniciato. L'opinione di Arcuri
Quel documento non va riletto, non va ripensato, non va interpretato e soprattutto non va sovrapposto al presente, neanche da chi per ragioni strumentali di opposizione politica tenta di difenderne il valore e il contenuto. Ma tutto questo era chiarissimo a tutti, Meloni compresa che, sono certo, non ha voluto metterne in discussione il senso profondo, né tantomeno il valore di chi lo ha scritto ma, al più, “sfruttarne” alcuni passaggi per tentare di spiegare che anche l’Europa merita di essere costantemente ripensata. Il commento dell’avvocato Gabriele Arcuri
Perché la risposta delle opposizioni su Ventotene è un regalo a Meloni
Come si spiega l’atteggiamento dei parlamentari di opposizione che oggi continua al Senato dopo le proteste vibranti di ieri alla Camera? Il commento di Roberto Arditti
Il Comitato Indo-Pacifico presenta i cardini della strategia italiana
L’Italia ha una base solida su cui costruire una strategia nazionale per l’Indo-Pacifico. Il comitato della Commissione Esteri della Camera presenta il documento conclusivo della sua “indagine conoscitiva”
Il Manifesto di Ventotene e il pluralismo, durante la dittatura. La riflessione di Cristiano
Lì, nel pieno svolgersi della Seconda guerra mondiale, nel clangore delle armi che opponeva europei nazisti o fascisti a europei liberi, mentre si combatteva con le armi in mano e le ronde di regime presidiavano tanti quartieri, chiudevano giornali e perpetravano i crimini che tutti conosciamo, loro hanno pensato l’Europa unita. Un pensiero visionario, allora come oggi, visto che l’Europa non c’è perché non crede in se stessa
De Gasperi e la lezione della storia per l’Europa di oggi. L'analisi di Caruso
In queste settimane, mentre i titoli di giornale riportano le tensioni fra Stati Uniti e Russia, e il governo italiano appare diviso sulla direzione da prendere tra autonomia europea e fedeltà atlantica, vale la pena guardare al passato per trovare una bussola. Nel 1948, l’Italia affrontò un dilemma sorprendentemente simile: aderire al nascente Patto Atlantico o perseguire una via neutrale. Alcide De Gasperi, contro un’opinione pubblica spesso scettica e una classe politica divisa, fece una scelta che avrebbe definito il destino dell’Italia per i decenni successivi. L’analisi del gen. Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi
Ecco il futuro della mobilità integrata. L'intermodalità treno-aereo spiegata da Fs
Per un sistema di trasporti europeo l’intermodalità rappresenta un’opportunità strategica per un futuro di mobilità sempre più integrata e sostenibile. I nuovi progetti e obiettivi raccontati da Stefano Donnarumma, ad del Gruppo Fs, in occasione del convegno Fit-Cisl “Trasporto aereo e ferroviario: strategie per un sistema integrato e competitivo”
La Cina è pronta a sabotare l'accordo su Panama
Dopo aver messo sotto pressione il colosso di Hong Kong CK Hutchinson, ora Pechino ha cominciato a esaminare le carte della cessione dei porti a BlackRock. Con l’intento di sabotare il deal
Serbia, la crisi politica e sociale rischia di bloccare i Balcani?
Chi soffia sul vento della destabilizzazione in un momento già altamente complesso? Cosa rischia l’area balcanica rispetto ad una nuova crisi che va sommata a quella “silenziosa” della Bosnia? Belgrado sembra essere finita in una spirale di caos, dopo che il Parlamento ha preso atto delle dimissioni del governo e dopo che il presidente Aleksandar Vucic ha aperto a un suo passo indietro per la questione del cannone acustico