Skip to main content

Il senso profondo del commiato, racchiuso nelle mani che si intrecciano sulla bara. Le parole che richiamano alla “dedizione” e il viaggio verso la casa del Padre. Il funerale di Benedetto XVI, celebrato dal papa regnante, Francesco, è un unicum nella millenaria storia della Chiesa. Una fine, quella di Ratzinger, “analoga all’inizio. Le quattro mani dei due papi, che diventano una sola quando si stringono tra loro, richiamano il principio dell’attuale pontificato”. Monsignor Vincenzo Paglia, arcivescovo, saggista, consigliere spirituale di Sant’Egidio e lucidissimo osservatore, la vede così.

Paglia, come ha vissuto il momento dei funerali di papa Benedetto, celebrati dall’attuale pontefice?

Un momento pieno di grandi emozioni, di riflessioni di ordine spirituale, pastorale e umano. È senz’altro la prima volta che accade. Un unicum. E, se dovesse riaccadere, sarebbe con accentuazioni molto diverse. Ma, come ho detto, è finito come è iniziato. Non dimentichiamoci che la prima enciclica di papa Francesco è stata scritta a quattro mani con Ratzinger. Quelle di Francesco e di Benedetto sono le stesse mani. Questa è la lettura spirituale della storia: ambedue operai della via del Signore.

Nell’esercizio del magistero papale, i due pontefici tuttavia hanno scelto approcci differenti. Tant’è che, ora, c’è chi paventa il rischio che chi si riconosceva nella “dottrina ratzingeriana”, possa creare non pochi problemi a Francesco. Lei come la vede?

Non è pensabile ipotizzare scismi o scissioni, per lo meno stando così le cose. Ogni papa, certamente, è diverso dall’altro. E per fortuna, aggiungerei. Ma il Pastore, per i cattolici, è sempre tale. Certo, tra i due ci sono state differenze, interpretazioni pastorali non collimanti anche nella visione della Chiesa stessa. Per Benedetto, la Chiesa apparteneva a una minoranza ‘creativa’, mentre quella di Francesco è una chiesa di popolo. Chi si ferma, però, alle increspature e alle tensioni che ci possono essere state tra i due, commette un errore di grande superficialità. Penso che la parte dei fedeli più vicina a Ratzinger si riconoscerà in Francesco e nell’esigenza di evitare lo sgretolamento del cristianesimo. Non possiamo perdere tempo a discettare sull’utilizzo o meno del latino, quando il momento che stiamo vivendo è di profonda crisi.

Ci sono punti di continuità fra i due pontificati?

Ce ne sono tanti. Due, in particolare, ai miei occhi particolarmente significativi: la fede considerata come atto d’amore e la consonanza nella parola “dimissioni”. Sì, perché se da un lato Benedetto si è dimesso da papa, dimostrando che la Chiesa è guidata dallo spirito e che il pontefice è solamente un servo di Dio, Francesco dall’altro si è “dimesso” da un papato di “corte”, per sceglierne uno più vicino alla gente. Tornando alla Fede. Bergoglio ha tratto ispirazione senz’altro anche dall’enciclica di Benedetto. I tre scritti di Ratzinger sulle virtù teologali, sono una sorta di tesoretto.

Insomma pare di capire che lei non teme grossi sconvolgimenti all’interno della Chiesa. 

Penso che non solo i cattolici possano trovare una guida e una visione straordinaria nel dittico di encicliche di papa Francesco: Laudato Sì e Fratelli Tutti. Il papa ha ben chiara la sua linea pastorale, e più volte ha avuto modo di ribadirla. Le divisioni, ora, sono l’ultima cosa di cui la Chiesa ha bisogno.

Francesco e Benedetto, le consonanze tra i papi e l'unicum dell'addio. Parla mons. Paglia

“Tra i due papi ci sono state differenze, interpretazioni pastorali non collimanti anche nella visione della Chiesa stessa, ma il Pastore, per i cattolici, è sempre tale. Penso che la parte dei fedeli più vicina a Ratzinger si riconoscerà in Francesco e nell’esigenza di evitare lo sgretolamento del cristianesimo. Non possiamo perdere tempo a discettare sull’utilizzo o meno del latino, quando il momento che stiamo vivendo è di profonda crisi”. Conversazione con monsignor Vincenzo Paglia

Meloni come Colombo. Barra dritta, ma non troppo. I consigli di Senaldi

Europa, spoil system e i piani di Meloni. Conversazione a tutto tondo con il condirettore di Libero che sulla presidente del Consiglio afferma: “Non deve illudersi di portare tutto a casa, non deve illudersi di portarlo subito e deve comprendere che cambiare la mentalità e gli equilibri del Paese ma anche del centrodestra è un percorso lento, imperfetto, fatto di passaggi laterali, passaggi in avanti, battute d’arresto”

Che significa la fine del “governo” di Guaidó in Venezuela

L’opposizione venezuelana ha concluso il governo ad interim del leader, riconosciuto da circa 60 Paesi come il presidente legittimo del Paese sudamericano. Questa mossa favorirà il regime di Maduro? Che fine farà la disputa per le riserve d’oro del Venezuela nel Regno Unito?

Mine antiuomo a Kyiv? Così Crosetto risponde alle accuse di Mosca

Le parole della portavoce della diplomazia russa “sono completamente false, infondate e gravemente denigratorie dell’onore del nostro Paese”, ha dichiarato il ministro della Difesa

Decoupling, l'americana Dell rinuncia ai chip cinesi

L’azienda statunitense leader nel mercato dei personal computer ha deciso di diminuire l’utilizzo di microchip cinesi a partire dal 2024. Una virata che segue quella di altri colossi high-tech, a testimonianza di come le tensioni tra Stati Uniti e Cina stiano rimodellando il comparto dei semiconduttori e dell’elettronica…

Come corre il governo alla voce progetti. Da Via e Vas ok a 27 pareri

In totale, dal giorno dell’insediamento del nuovo governo ad oggi, sono stati approvati progetti per un valore complessivo di 46 miliardi e 750 milioni di euro

Ecco perché Blinken ha aperto un ufficio per le tecnologie emergenti

Dopo la China House, il dipartimento di Stato americano ha inaugurato un desk dedicato a sfide come biotecnologia, supercomputer, intelligenza artificiale e quantum che richiedono il coinvolgimento di alleati e partner. Sta crescendo il divario tra tecno-democrazie e tecno-autocrazie

Makiivka è un disastro per il morale russo. Intanto Erdogan chiama Putin

L’attacco missilistico su Makiivka non produce risultati operativi, ma psicologici e politici altrettanto importanti, aumentando le critiche dei soldati russi e filorussi ai propri comandanti. E intanto Erdogan propone un improbabile cessate il fuoco unilaterale a Putin

Cosa vogliono i Repubblicani che negano il voto a McCarthy. La lettura di Martino

Sebbene non succedesse più dal 1923, non è certo la prima volta che la dialettica interna a uno dei grandi protagonisti del bipartitismo statunitense richiede molte sessioni di voto per eleggere lo speaker della Camera che, secondo la Costituzione, non deve necessariamente essere un parlamentare. Cosa, questa, che dischiude la possibilità di grandi colpi di scena. L’opinione di Lucio Martino

Ratzinger ultimo atto col pre Conclave del futuro della Chiesa. Scrive D'Anna

Due papi per quale Chiesa? si sono chiesti in questi giorni di autoanalisi vaticane complessive i 130 Cardinali e gli oltre 300 Vescovi che hanno partecipato al funerale di Ratzinger come ad una sorta di pre Conclave. L’analisi di Gianfranco D’Anna

×

Iscriviti alla newsletter