I leader della Dc hanno sempre ricavato la linfa vitale del loro progetto politico e di governo dalla cultura politica e storica di cui erano concreta espressione nella società. Ecco perché anche dal passato si possono recuperare le linee fondamentali per rilanciare la credibilità della politica, la solidità delle istituzioni democratiche e l’autorevolezza delle classi dirigenti nella società contemporanea. La riflessione di Giorgio Merlo
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Il target di decarbonizzazione e la sfida per l'industria del vetro entro il 2050
La transizione del settore del vetro potrà avere successo, senza mettere a rischio la competitività industriale, solo con “politiche e regolamenti governativi adeguati e calibrati, una chiara e condivisa programmazione degli interventi, incentivi per l’adozione di tecnologie pulite, supporto alla ricerca e sviluppo, realizzazione delle necessarie infrastrutture (trasporto CO2 e potenziamento rete elettrica)”. Il report di Assovetro letto da Illomei
Energia, perché Elettricità futura avvia l'iter per il cambio di presidente
Su pressing degli associati Re Rebaudengo lascia dopo 4 anni di mandato. È stato lo stesso presidente a comunicare ufficialmente l’avvio dell’iter con un comunicato. La procedura passa ora per la nomina della commissione di designazione che si occuperà di effettuare le consultazioni per il vaglio delle candidature
I consumi culturali calano, serve una visione industriale. Scrive Monti
La produzione culturale necessita di consumo, perché altrimenti per sopravvivere dipenderà sempre di più da iniziative di tipo pubblico, che tuttavia non possono raggiungere la medesima diversificazione che invece, attraverso il mercato, viene garantita. Occorre riconoscere nella produzione culturale un’industria. Il commento di Stefano Monti
I Brics hanno lanciato la sfida, l’Occidente che fa? Scrive l’amb. Castellaneta
Il cambiamento va accettato per poterlo influenzare e incanalare verso direzioni per noi sicure, sfruttando opportunità e progetti di cooperazione internazionale. In questo senso l’Italia si sta muovendo bene con il Piano Mattei. Il commento dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta
Dopo l’attacco israeliano, la riunione delle spie per evitare una guerra regionale
Ieri mattina il capo del Mossad è rientrato in patria dopo l’incontro con il nuovo vertice dell’intelligence egiziana. I due si rivedranno domani in Qatar con il capo della Cia e il premier Al Thani. L’accordo per cessate il fuoco e ostaggi è ancora in piedi?
Il M5S è troppo umorale. L'alternativa di governo? Lavoro dal basso. Parla Urbinati
La faida interna al Movimento 5 Stelle rischia di impattare anche sugli equilibri del campo largo. Benché i pentastellati siano sempre stati umorali e poco affidabili. Tra Conte e Grillo è impossibile prevedere chi avrà la meglio, ma a ridosso delle elezioni regionali le insidie sono diverse. L’alternativa di governo si costruisce con un lavoro dal basso, tornando alla dimensione collettiva. E il Pd non può fare tutto da solo. Colloquio con la politologa della Coloumbia, Nadia Urbinati
Vent’anni di partenariato Italia-Cina. L'opinione di Valori
Attualmente, la RP della Cina sta promuovendo in modo globale il grande ringiovanimento della propria nazione con una modernizzazione in stile cinese e sta ampliando lo spazio di cooperazione con l’Italia a più livelli, tra cui politica, economia e società. L’intervento di Giancarlo Elia Valori
La sfida curda ad Ankara. Il gen. Tricarico spiega perché è stata colpita l’industria della difesa
L’attacco da parte di un commando curdo all’industria aerospaziale di Ankara riflette una strategia mirata a obiettivi specifici, più simile a quella degli anni di piombo che al terrorismo dei lupi solitari degli ultimi anni. È l’ultimo episodio di uno scontro tra il governo di Erdogan e il popolo turco, e non è un caso che l’azienda attaccata faccia parte della produzione di elicotteri usati contro i curdi. L’analisi del generale Leonardo Tricarico
Israele si vendica con l’Iran mentre le linee rosse continuano a saltare
La rappresaglia israeliana è arrivata, come previsto. Il gioco della guerra torna in mano all’Iran. Il rischio è che il costante superamento delle linee rosse finisca in un’escalation incontrollabile (a causa della continua erosione del sistema di deterrenza)