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La Corea del Nord ha lanciato quello che sembra essere un missile balistico — probabilmente ipersonici — verso la sua costa orientale, nel Mar del Giappone, questa mattina (martedì 11 gennaio), secondo le prime dichiarazioni dal Joint Chiefs of Staff (Jcs) della Corea del Sud, che valuta come il vettore sembra essere più “avanzato” di quello lanciato mercoledì scorso. È il secondo test nel giro di una settimana, e Kim Jong-un dimostra di voler restare in cima all’agenda delle questioni internazionali, ponendo un nuovo elemento sul tavolo dell’amministrazione Biden.

Questo nuovo missile è stato lanciato dalla provincia di Jagang, dove il paese ha già condotto gli ultimi due test ipersonici: stando ai dati resi pubblici da Seul ha viaggiato per più di 700 chilometri con una velocità massima di circa Mach 10, raggiungendo un apogeo di 60Km. “Valutiamo che il proiettile sia più avanzato del missile balistico lanciato il 5 gennaio”, ha dichiarato la Jcs sudcoreano. In quel giorno Pyongyang aveva dichiarato di aver testato un missile ipersonico (termine solitamente usato per indicare velocità maggiori di circa cinque volte quella del suono). Valutazioni ulteriori sono in corso con le intelligence statunitense e giapponese che stanno condividendo informazioni con Seul.

La determinazione del se è ipersonico o meno dipende anche dal tempo che il vettore ha trascorso a velocità ipersoniche: serve che vi abbia viaggiato per almeno 10-20 secondi. Individuare questo dato è importante perché utile a capire che livello tecnologico raggiunto da Pyongyang — e chiaramente il livello tecnologico definisce la portata della minaccia attuale e futura.

“La recente serie di test di missili balistici della Corea del Nord è una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite… [Noi] esortiamo con forza [la Corea del Nord] a fermarli immediatamente, [dato] che non aiutano ad allentare la tensione militare”, hanno aggiunto i militari sudcoreani nelle loro dichiarazioni, spostando la questione sul piano più politico e meno tecnico. Seul vorrebbe un dialogo franco, che il presidente Moon Jae-in sogna di lasciare come eredità politica.

Differentemente al plenum di fine anno del partito, nel dicembre 2021, Kim si è impegnato a costruire il suo esercito in risposta alla situazione nella penisola che ha definito “destabilizzante” (si riferisce alle attività militari che Seul conduce con l’enorme US Force Korea, nel Paese dalla guerra degli anni Cinquanta).

Nei fatti, ipersonico o meno, il lancio del missile sembra avere lo scopo di inviare un chiaro messaggio: la Corea del Nord intende continuare sulla sua strada senza aspettarsi progressi nelle relazioni internazionali — a cominciare da quelle intracoreane. Inoltre ogni test serve non solo a far progredire le capacità tecniche dei militari nordcoreani, ma anche a “espandere la gamma di armi disponibili per l’esportazione ai suoi clienti in giro per il mondo”, ha detto l’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, in una dichiarazione di lunedì che riguardava il test missilistico della scorsa settimana.

Kim intasa l’agenda. La burocrazia dell’Onu non fa in tempo a prendere posizioni su un’attività che da Pyongyang ne arriva un’altra.

“Chiediamo alla Rpdl (Democratic People’s Republic of Korea) di astenersi da ulteriori azioni destabilizzanti, di abbandonare i suoi programmi proibiti di armi di distruzione di massa e missili balistici, e di impegnarsi in un dialogo significativo verso il nostro obiettivo condiviso di completa denuclearizzazione, in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza”, dice la nota diffusa dagli Stati Uniti e da altri Paesi.

Mancano ancora punti di contatto. Gli americani chiedono la dismissione completa di tutto il programma atomico, mentre i nordcoreani per denuclearizzazione intendono l’inserimento in un programma di controllo degli armamenti. Questo significherebbe riconoscere che la Corea del Nord è una potenza nucleare: semplicemente inaccettabile per Washington.

Un portavoce del dipartimento della difesa degli Stati Uniti ha definito il lancio della scorsa settimana una “violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, lunedì durante un briefing per la stampa, e ha messo in guardia dalle ambizioni nucleari e dal programma di missili balistici della Corea del Nord che “avanza”. Poco dopo il lancio del test della scorsa settimana, gli Stati Uniti e il Giappone hanno annunciato una nuova iniziativa di ricerca congiunta per sviluppare capacità di contrastare le minacce ipersoniche.

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