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Italia e Regno Unito hanno lanciato un nuovo Dialogo su export e investimenti per incrementare le esportazioni delle aziende britanniche e di quelle italiane. Ad annunciarlo sono stati Anne-Marie Trevelyan, ministra britannica per il Commercio internazionale, e Luigi Di Maio, ministro italiano degli Esteri, che ha presieduto la riunione ministeriale G20 a Sorrento.

Il Dialogo, si legge in una nota del governo britannico, dovrebbe portare a colloqui ministeriali annuali e a nuovi forum per un impegno più regolare tra i due governi, così come a partnership commerciali innovative e a legami più forti tra gli amministratori delegati britannici e italiani. Obiettivo: promuovere le esportazioni delle aziende di entrambi i Paesi, anche in settori ad alto rendimento come le scienze della vita, la difesa e la sicurezza, così come i settori in crescita per il futuro come il digitale e la tecnologia. Inoltre, promuoverà gli investimenti interni, compresi i settori a basse emissioni di carbonio come l’eolico onshore e offshore, l’idrogeno e lo stoccaggio e la cattura della CO2, oltre all’industria alimentare e delle bevande e al settore tecnologico. Infine, cercherà anche opportunità per una maggiore collaborazione e condivisione delle migliori pratiche tra le organizzazioni di credito all’esportazione dei due Paesi – Uk Export Finance e l’Agenzia Italiana per il Credito all’Esportazione – aiutando le Pmi e le aziende che mirano a crescere nei rispettivi mercati.

“L’Italia è il nostro nono più grande partner commerciale, mentre il Regno Unito è il quinto più grande mercato di esportazione dell’Italia”, ha sottolineato la ministra Trevelyan. “Rafforzare le nostre relazioni bilaterali con l’Italia è un vantaggio per tutti, che aumenterà le opportunità di esportazione e la promozione degli investimenti per le nostre imprese”.

Si tratta della prima missione per Trevelyan da quando è diventata ministra per il Commercio internazionale in sostituzione di Liz Truss, promossa al Foreign Office da cui sta guidando una sorta di reset della politica estera britannica. Come rivelato dal Financial Times, ci sarà “una forte attenzione economica” e sono previste missioni diplomatiche congiunte delle due ministre.

Se con l’Unione europea la strada è ancora in salita a causa di questioni spinose come il protocollo sull’Irlanda del Nord e l’accordo di sicurezza Aukus che ha scatenato la rabbia francese, l’idea di Truss è di “rafforzare le relazioni bilaterali con i Paesi” membri, a partire da Spagna, Paesi baltici, gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) e appunto Italia.

In questo senso il Dialogo appena annunciato rappresenta l’antipasto. Infatti, entro fine anno è prevista la firma di un accordo bilaterale tra Regno Unito e Italia, come a sancire quello che è stato ribattezzato “anno delle presidenze”, con il G7 britannico, il G20 italiano e la partnership nella Cop26. Come raccontato su Formiche.net nei giorni scorsi, in questa fase le diplomazie sono al lavoro sul G20 di fine mese, poi si focalizzeranno sull’intesa che dovrebbe essere firmata da Boris Johnson e Mario Draghi, probabilmente tra novembre e inizio dicembre.

Si parte dal Dialogo strategico tra i ministeri degli Esteri, già ben collaudato su politica estera e sicurezza. Come dimostra un colloquio di fine marzo tra l’allora segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni (oggi a capo dell’intelligence in qualità di direttore del Dis), e l’omologo britannico Philip Barton. I due, aveva fatto sapere quest’ultimo, avevano affrontato anche il tema dell’Integrated Review, la strategia di politica estera post Brexit ispirata al concetto di Global Britain presentata dal governo Johnson poche settimane prima. Un documento, scriveva Barton, “che evidenzia la nostra partnership particolarmente forte con l’Italia”

(Foto: Twitter @annietrev)

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