Skip to main content

Durante i periodi di cambiamenti rapidi e violenti, i conflitti sociali si deteriorano. Questo è vero sempre, dalle guerre alle pandemie. Vale soprattutto per la pandemia attuale. La natura di questi conflitti ha origini antiche che in nuove forme si ripresentano nel tempo. Ne è un esempio lo scontro intorno ai vaccini tra aziende farmaceutiche da una parte e istituzioni, media e partiti, consumatori, Ong, dall’altra.

Questa è ideologica, storicista per l’esattezza, perché contrappone chi come le aziende farmaceutiche è accusata (possedendo i mezzi di produzione) di speculare sulla salute dei cittadini a chi crede emotivamente – non razionalmente – nel sogno vago di una società perfetta. Le responsabilità di questo scontro sono complesse e vanno ricercate nella scarsa attenzione che la nostra società assegna alla responsabilità individuale e al metodo sperimentale della scienza, e quindi al senso critico, di cui i cittadini si dovrebbero servire.

Ne segue che il problema sta in entrambi gli schieramenti di questo conflitto storico. Le aziende farmaceutiche sono delle organizzazioni di individui che perseguono dei loro fini producendo composti da cui traiamo vantaggio anche noi cittadini, nella migliore tradizione Smithiana. Il successo di una nuova cura e di terapie innovative dipende dall’impegno degli imprenditori, degli investitori, dei ricercatori, dei dipendenti, e più in generale di tutti i soggetti coinvolti (stakeholder si chiamano oggi con termine inglese) nel perseguire quegli obiettivi. Se si limitano questi interessi, se si inibisce la propensione all’investimento e quindi al risultato utile, e se si inibisce l’imprenditorialità, muore l’innovazione.

Questi obiettivi o interessi non sono necessariamente economici o finanziari. Ci sono anche questi, e non possiamo né dobbiamo inibirli. Possiamo semmai regolarli, attraverso la legge, affinché si mantenga un equilibrio tra gli obiettivi di chi investe, intraprende e ricerca, e i benefici che ne ricavano i cittadini. Di fatto, il mercato del farmaco è tra i più regolati, proprio per tutelare i cittadini e in alcuni casi, anche per nascondere le inefficienze dei sistemi sanitari.

I medesimi obiettivi non vengono a mancare nemmeno quando pensiamo di sostituire l’iniziativa individuale con quella pubblica, cioè finanziata e gestita direttamente dallo Stato. Con la partecipazione pubblica si affievolisce l’interesse finanziario, ma restano gli altri. Lo Stato ha dimostrato di poter contribuire con efficacia alla ricerca farmaceutica, ma non può sostituirsi al mercato. Anche perché è grazie alla concorrenza, che piaccia o no, che le farmaceutiche producono cure nuove e diverse.
Si è scritto che la ricerca delle case farmaceutiche è anche finanziata dallo Stato. Questo dovrebbe suscitare nelle aziende farmaceutiche una morale forte di debito nei confronti dei cittadini. Ma non può e non deve essere così.

Semmai, sono gli Stati che dovrebbero porre delle condizioni nel momento in cui erogano risorse per la ricerca. La Ue avrebbe versato centinaia di milioni alle farmaceutiche per la ricerca nei vaccini. Ora si pretende che i vaccini siano gratuiti o comunque, i brevetti sospesi. È un ragionamento ideologico sbagliato. Semmai le condizioni andavano poste prima. Lo Stato investe per assicurare ai cittadini cure migliori. Se vuole che queste cure siano gratuite o più facilmente accessibili lo deve chiedere prima. Lo Stato, di fatto, impone in partenza il prezzo dei farmaci.

Piuttosto che perdersi in queste inutili discussioni ideologiche che polarizzano il conflitto senza risolverlo e piuttosto che agire in modo scomposto con ritorsioni farlocche, tipo bloccando farmaci negli aeroporti, è meglio ragionare in un contesto di politiche industriali e strategiche. Il settore farmaceutico, e la pandemia lo dimostra, è strategico per la stabilità, la solidità, e il benessere di un Paese. Sarebbe opportuno formare una cabina di regia, magari interministeriale, insieme all’industria, per affrontare il domani, per meglio indirizzare e gestire gli investimenti e i ritorni pubblici e privati.

Questa proposta mi riporta al punto iniziale delle responsabilità. Le aziende farmaceutiche, o meglio una parte della sua governance, non è immune da colpe. Per troppi anni ha dialogato e ragionato unicamente con i vertici politici e istituzionali, evitando di coinvolgere i cittadini. Quindi, la scarsa consapevolezza della scienza e del metodo sperimentale, così come l’antipatia epidermica verso l’industria, sono sbagliati, ma comprensibili.

Cosa c'è dietro allo scontro sui vaccini. Scrive Paganini

Il settore farmaceutico, e la pandemia lo dimostra, è strategico per la stabilità, la solidità, e il benessere di un paese. Sarebbe opportuno formare una cabina di regia, magari interministeriale, insieme all’industria, per affrontare il domani, per meglio indirizzare e gestire gli investimenti e i ritorni pubblici e privati. Il commento di Pietro Paganini

Evitiamo il frullatore del semestre bianco

I partiti di maggioranza hanno dato ampia fiducia a Mattarella, al punto di sostenere un governo “del Presidente”. Dovrebbero chiedergli ad alta voce se è disponibile a non lasciare il Quirinale. Se dovessimo avviarci nel semestre bianco senza forti indicazioni della politica, saremmo destinati a entrare in una fase di turbolenza. Le previsioni di Antonio Mastrapasqua

Israele, Egitto, Turchia. Cosa si muove nell'East Med. Parla Eran

Sul Mediterraneo orientale si gioca parte del destino di stabilità o problematiche del Mare Nostrum. Le grandi scoperte energetiche hanno mobilitato questioni geopolitiche sopite, e gli attori interessati si sono messi in moto. Su tutto, l’effetto Biden. Conversazione con Eran (Inss), a margine di “Energy Strategies”

Dall’Iraq al Sahel, la proiezione militare dell’Italia spiegata dal gen. Arpino

Intelligenza, continuità diplomatica, buone prestazioni militari e disponibilità alla ricostruzione industriale. Ecco le chiavi di volta perché le onerose missioni in Iraq e nel Sahel possano trasformarsi per l’Italia in opportunità da non perdere. Il commento del generale Mario Arpino, già capo di Stato maggiore della Difesa

Vaccini e regioni, ecco il podio (e il fondo). Report YouTrend

Di YouTrend

Un nuovo indice di YouTrend spiega chi fra le regioni italiane sta correndo di più per il vaccino. Cinque parametri, dai vaccinati nelle Rsa al rapporto fra dosi ricevute e utilizzate. Ecco chi può tagliare prima il traguardo, e chi arranca

Recovery (China) plan, il Copasir alzi la guardia. Firmato Mayer

Fra le maglie del Recovery plan si nascondono progetti che, invece che aumentare la resilienza istituzionale del Paese, aprono le porte anche in settori chiave ad aziende cinesi legate a Pechino. Il Copasir dovrebbe sorvegliare, ma è vittima di un inaccettabile stallo. Il commento di Marco Mayer

Il genocidio degli Uiguri? La Cina ci canta su...

La propaganda di Pechino ha prodotto il musical “The Wings of Songs” in stile di Hollywood che racconta una vita meravigliosa tra le montagne colorate della regione cinese dove la minoranza degli uiguri è sfruttata

Biot e 007, perché è solo la punta dell'iceberg. L'analisi di Savino

Nella ormai dettagliata ricostruzione della spy story russa a Roma qualcosa torna, qualcosa no. La pubblicità data dal governo Draghi al caso Biot è segno di un riallineamento atlantico iniziato più di un anno fa. L’analisi di Giovanni Savino (Accademia presidenziale russa, Mosca)

La politica estera di Draghi? Inizia in Libia. Ecco perché

Interesse nazionale e tutela dell’ordine liberale nel Mediterraneo allargato. La visita di Draghi in Libia rinvigorisce i rapporti bilaterali tra Roma e Tripoli, ma anche il ruolo di Ue, Usa, Nato e Onu in un teatro complesso con riflessi in una regione complicata

Big tech con l'elmetto. Pellegatta (DfrLab) spiega la lotta alla disinformazione

Complice il pressing dei governi, le big tech si sono rimboccate le maniche nella lotta alle fake news. Da Google a Facebook, Anna Pellegatta, Associate Director del Digital Forensic Research Lab (DFRLab) dell’Atlantic Council, spiega la rivoluzione. E il coraggio che serve contro la disinformazione russa e cinese

×

Iscriviti alla newsletter