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Il vaccino contro il Covid prodotto da Pfizer e Biontech è efficace al 90%. Un risultato che supera di gran lunga le aspettative e che apre uno spiraglio di speranza nella lotta contro il nuovo Coronavirus. A che punto siamo, dunque, e quali sono i prossimi passi da fare per una distribuzione che sia giusta ed equa e che non lasci indietro nessuno? Ad oggi la sperimentazione clinica di fase 3 del BNT162b2 (è questo il nome del vaccino), avviata il 27 luglio, coinvolge oltre 43mila partecipanti, con risultati incoraggianti, appunto, per nove soggetti su dieci.

PFIZER: VACCINO ENTRO TERZA SETTIMANA DI NOVEMBRE

“Stiamo lavorando alla velocità della scienza”, ha dichiarato a Formiche.net l’azienda farmaceutica statunitense Pfizer, secondo cui “entro la terza settimana di novembre si dovrebbe riuscire ad avere un vaccino che risponda ai criteri di safety”, fondamentali per la distribuzione di un vaccino. “La sicurezza rimane la nostra priorità numero uno”, ha infatti confermato la società, che continuerà comunque a condividere per almeno due anni i dati in merito alla sicurezza di tutti i partecipanti al trial iniziale.

EMA, ROLLING SUBMISSION IL 6 OTTOBRE

Meno rapida, seppur quanto più snella possibile, sarà invece la procedura di presentazione alle agenzie di regolamentazione, che essendo differenti presentano al contempo procedure non sempre uguali. “Stiamo lavorando al fine di poter fornire i dati richiesti da ognuna delle agenzie per l’approvazione del nostro vaccino”, ci ha riferito l’azienda, che il 6 ottobre ha presentato presso la European medicines agency (Ema) la rolling submission (procedura che consente alle aziende farmaceutiche di presentare domande per le terapie contro il Covid-19 ancor prima che lo sviluppo sia concluso e la documentazione completa, ndr) e che auspica di condividere entro breve con l’Ema anche presentazione formale della Marketing authorization application (Maa).

50 MILIONI DI VACCINI ENTRO IL 2020

Nella corsa al vaccino ormai in atto da mesi, tutti si chiedono chi riceverà il vaccino e chi, invece, rimarrà senza. Secondo le previsioni dell’azienda, Pfizer conta di produrre, come ha riferito a Formiche.net “fino a 50 milioni di dosi di vaccino nel 2020 e fino a 1,3 miliardi di dosi nel 2021”. “Il nostro obiettivo – ha specificato il suo portavoce – è quello garantire una rapida diffusione e un altrettanto rapido accesso per i pazienti che avranno bisogno del vaccino, garantendo loro l’assegnazione tempestiva delle dosi necessarie”.

ALL’ITALIA 27 MILIONI DI DOSI

“Se il nostro vaccino sarà approvato – ha dichiarato l’azienda farmaceutica in merito alla distribuzione internazionale – distribuiremo le dosi disponibili per il 2020 in maniera proporzionale a tutti quei Paesi con cui abbiamo già stipulato accordi di fornitura, che includono per tutti la consegna di una parte delle dosi prodotte già nel 2020”. All’Europa saranno infatti riservati 200 milioni di dosi, di cui circa 27 milioni saranno riservati all’Italia. Saranno circa 14 i milioni di italiani, dunque, che potranno usufruirne, poiché per essere efficace il vaccino prevede una doppia somministrazione di 30 microgrammi ciascuna.

CHI RICEVERÀ IL VACCINO?

Non è ancora chiaro, invece, come le dosi disponibili saranno distribuite all’interno del nostro Paese, sebbene si attenda una destinazione prioritaria ad anziani e a persone affette da patologie pregresse. Secondo la stessa Pfizer, infatti, la priorità andrebbe data a “operatori sanitari, lavoratori essenziali, soggetti immunocompromessi, case di cura e funzionari della sicurezza pubblica”.

LA PARTNERSHIP CON BIONTECH

La collaborazione fra Pfizer e BionTech, in realtà, risale ormai a due anni fa, quando le due farmaceutiche hanno avviato una partnership per lo sviluppo di un vaccino antinfluenzale. “Un’ottima base di partenza per affrontare questa pandemia in parallelo con le autorità sanitarie di tutto il mondo”, ha commentato Pfizer, che dichiara “BioNTech ha fornito diversi candidati vaccini per il Covid-19, ha contribuito alle attività di ricerca e sviluppo oltre che alle capacità di produzione e distribuzione”.

PFIZER: DISTRIBUIREMO VACCINO SOLO SE SICURO

I dubbi in merito alla sicurezza del vaccino, però, soprattutto da parte dell’opinione pubblica, permangono. Com’è noto, infatti, le tempistiche di sviluppo vaccinale, che si aggirano in media intorno ai dieci anni, sono state drasticamente abbattute per fornire in tempi rapidi una soluzione che fosse tempestiva contro il Covid. “Il tempo è essenziale per mitigare questa pandemia” ha riferito a Formiche.net il portavoce di Pfizer. Ma assicuriamo il nostro impegno nel presentare l’autorizzazione per la diffusone e la somministrazione del vaccino solo quando saremo certi della sua sicurezza, oltre che quando avrà superato tutti gli esami in merito a sicurezza ed efficacia da parte delle autorità competenti”. “L’avanzamento della sperimentazione – ha precisato – è monitorato attentamente non solo da noi di Pfizer ma anche da un comitato esterno di esperti, che si occuperanno anche dei follow-up”.

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