Skip to main content

La fine dell’incubo è vicina. Bisogna solo saper aspettare ancora un po’, serrare i ranghi e aspettare i primi mesi del prossimo anno. A Goldman Sachs hanno fatto bene i calcoli nell’ultimo report dedicato all’economia mondiale. Il 2020 non si chiuderà col sorriso sulle labbra, ma il 2021 invece, si aprirà con una tonica ripresa, di quelle a V (quella più veloce, improvvisa) , delle maggiori economie, sulla spinta di un vaccino, ieri il clamoroso annuncio del tandem Pfizer-Biotech, che spazzerà via il virus e la sua devastazione. Non solo, dicono gli esperti, sarà una ripresa su scala planetaria, ma anche veloce, chi più chi meno, ma veloce.

LA SVOLTA DI USA 2020

L’analisi di Goldman Sachs parte da quella che è a tutti gli effetti una delle ultime svolte del 2020, la vittoria di Joe Biden nelle elezioni americane (qui l’intervista al consigliere delegato dell’AmCham, Simone Crolla). Il voto negli Stati Uniti è la pietra angolare su cui impostare una strategia globale di uscita dal tunnel e ora che la partita per la Casa Bianca è terminata, si può cominciare a dare una tempistica piuttosto certa sulla risalita dell’economia.

V COME VACCINO

Ed ecco le previsioni. I prossimi mesi saranno ancora duri, con previsioni anche peggiori rispetto alle precedenti a causa della seconda ondata della pandemia da Covid. Ma tutto, o quasi, cambierà a partire dalla prossima primavera, quando timori, incertezze e debolezze dell’economia globale lasceranno il posto a una “crescita molto vigorosa che verrà innescata non appena si avrà la disponibilità di un vaccino”, si legge nel report, che spiega come tale impennata potrebbe verificarsi già “a partire dal secondo trimestre”.

IL FATTORE BIDEN

Per quanto riguarda proprio gli Stati Uniti, quest’anno secondo Goldman Sachs si dovrebbe registrare un calo del Pil pari a 3,5%, mentre il prossimo si dovrebbe registrare un rimbalzo del 5,3%, nel 2022 del 3,8%. Un contributo alla ripresa degli States arriverà poi anche dalla politica economica del nuovo presidente americano. La banca d’affari Usa infatti si attende un “pacchetto di stimoli da mille miliardi di dollari, che probabilmente sarà promulgato prima del 20 gennaio. Questo dovrebbe bastare come un piccolo impulso positivo alla crescita degli Stati Uniti nei prossimi trimestri”.

E L’EUROPA?

Anche l’Europa risorgerà dalle ceneri del coronavirus, ma non senza aver prima pagato un prezzo più alto degli Usa. Goldman Sachs stima un Pil Ue in calo del 7,2%. Ma anche nel Vecchio continente si prevede un rimbalzo a V il prossimo anno grazie al vaccino per il Covid: +5,3% nel 2021 e +4,3% nel 2022. In dettaglio, i Pil dei paesi europei nel 2020, 2021 e 2022 saranno rispettivamente: Germania (- 5,8% +3,7%, +4,2%); Francia (-9,2%, +7,0%, +4,7); Italia (-8,7%, +6,0%, +3,6%); Spagna (-11,6, +7,1%, +6,4).

Secondo le previsioni, sarà la Germania il Paese europeo che riuscirà ad uscire meglio dalla crisi causata dal Covid-19. E, attenzione, positivo anche il giudizio sull’Italia, che secondo Goldman Sachs beneficerà ampiamente dagli strumenti previsti dal Recovery Fund riuscendo a rimarginare le ferite causate dalla pandemia molto prima degli altri Paesi mediterranei, in particolare della Spagna.

LOCKDOWN FORMATO LIGHT

Sulla ripresa incombe però lo spettro di nuovi lockdown. In molti Paesi per la verità già ricomparsi. Ma non sarà come marzo. “La nostra analisi suggerisce che i nuovi lockdown si tradurranno in una forte contrazione dell’attività economica, soprattutto in Francia e in Spagna. Detto questo, prevediamo che l’impatto sulla crescita del Pil europeo sarà inferiore rispetto a quello dell’inizio dell’anno, visto che le nuove restrizioni sono più leggere rispetto ai lockdown totali (della scorsa primavera), con le scuole e le fabbriche che rimangono aperte”.

IL PARADOSSO CINESE

Non è finita. Perché c’è chi saluterà il 2020 con il Pil in crescita. Quella Cina da dove è partita la pandemia. Il Dragone tornerà a crescere già da questo 2020 (+2%) per recuperare ancora nel 2021 (+7,5%). Un’eccezione rispetto al resto del mondo perché la produzione è già tornata a livelli pre-pandemici supportata da una politica fiscale molto espansiva.

 

L'incubo è (quasi) finito. Ecco le previsioni di Goldman Sachs

Archiviato il voto americano la banca d’affari prevede una ripresa veloce e robusta già dai primi mesi del 2021, in concomitanza con la diffusione globale del vaccino anti-Covid e con gli stimoli fiscali promessi da Joe Biden. L’Europa risorgerà e l’Italia crescerà più di Francia e Spagna. Il lockdown? Se in formato light, sarà sostenibile. Ma c’è il caso Cina…

Perché l'America può fidarsi dell'Italia

L’Italia possiede una classe dirigente diffusa per cui l’America può fidarsi del nostro Paese come capofila europeo di un efficace progetto per l’Africa. Ospitiamo l’opinione di Silvia Davite

Usa, la mossa di Barr. Così Trump punta la Corte Suprema

Il procuratore generale degli Usa William Barr autorizza il Dipartimento a indagare sulle frodi elettorali denunciate da Donald Trump contro la vittoria di Joe Biden. Dopo il licenziamento di Esper, il Tycoon chiama i suoi a una (improbabile) battaglia legale. Il punto di Giampiero Gramaglia

L’industria italiana dello Spazio. Il dialogo tra Manzella, Dettori, Pappalepore, Pasquali e Vittori

“L’industria italiana dello spazio: ieri, oggi e domani”. Il Mise presenta, in collaborazione con Formiche e Airpress, la sua nuova pubblicazione. Partecipano il sottosegretario Gian Paolo Manzella, Gianluca Dettori (Primomiglio), Mariella Pappalepore (Planetek), Luigi Pasquali (Leonardo) e l’astronauta Roberto Vittori

Industria e Difesa. Ecco l'agenda di Guerini in Qatar

Il ministro Guerini è atteso in Qatar per una due-giorni tra industria, cooperazione militare e confronto su Libia e Afghanistan. Per l’Italia potrebbe arrivare una nuova rilevante commessa, questa volta nel campo dei velivoli d’addestramento, per cui l’Emirato manifesta da anni un certo interesse

La vittoria di Biden sarà l’inizio della crisi dei democratici?

Di Luigi Curini e Andrea Molle

Il recente risultato elettorale ha dimostrato che gli anticorpi repubblicani potrebbero essere più forti e che – fuori dalle grandi città delle due coste – sono più i democratici di centro, moderati e liberali, ad essere attratti dal Gop che viceversa. L’analisi di Luigi Curini, docente di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano e Andrea Molle, docente di Scienza politica a Chapman University (California)

erdogan

Per restare al potere Erdogan deve passare da Biden

Perché un cambio di passo tanto evidente e clamoroso in Turchia? Per diverse ragioni, una delle quali i botta e risposta tra Biden e Cavusoglu in corso di campagna elettorale, che rendono ora molto delicato il rapporto tra Washington e Ankara. L’approfondimento di Marta Ottaviani

kiesewetter

Chi è Roderich Kiesewetter, nuovo presidente del Copasir tedesco

Di Sveva Biocca

Responsabile esteri della Cdu, è una primissima linea del partito di Angela Merkel e presiederà il Comitato di controllo dell’Intelligence del Bundestag. Dal 5G cinese alla Russia fino alla Libia, ecco cosa pensa Roderich Kiesewetter (e perché riguarda l’Italia)

Biden e l’America degli opposti estremismi. Parla Massimo Faggioli

I posizionamenti nei diversi campi che hanno sostenuto Biden già sembrano volerlo tirare da una parte, o resistere all’altra, più che offrirgli il sostegno a un progetto nuovo. “La difficoltà si percepisce anche in alcuni silenzi sulla prima vice presidente donna”. Conversazione con Massimo Faggioli, docente di Teologia e Storia del cristianesimo alla Villanova University a Philadelphia

Biden e la Cina. Cosa (non) cambierà secondo Lohman (Heritage)

Usa-Cina, con Biden cambierà la retorica ma non la sostanza. Lo spiega Walter Lohman, direttore del Centro studi asiatici della Heritage Foundation, uno dei principali think tank conservatori degli Stati Uniti, intervenendo alla Scuola di formazione web della Fondazione Farefuturo, presieduta dal senatore Adolfo Urso (FdI)

×

Iscriviti alla newsletter