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Due messaggi su tutti: uno agli italiani perché vaccinarsi è un dovere e uno alla politica, e al governo in particolare, perché non bisogna sprecare l’occasione del Recovery Plan, questo “è il tempo dei costruttori”. Gran parte del discorso di fine anno di Sergio Mattarella ha riguardato la pandemia, com’era inevitabile, cercando di riassumere i momenti che tutti abbiamo vissuto: l’inizio del tunnel, le morti, le strade deserte, “l’illusione dello scampato pericolo” in estate, la seconda offensiva del virus. Per questo il Presidente della Repubblica ha invitato tutti a vaccinarsi “perché è una scelta di responsabilità, un dovere” con ulteriore messaggio ai medici riottosi perché è doveroso proteggere la salute degli altri. Lui si vaccinerà “appena possibile”, dopo le categorie che devono avere la precedenza.

Visto che “aspiriamo a riappropriarci della nostra vita”, il vaccino e le iniziative dell’Unione europea sono le basi della rinascita per affrontare le conseguenze sociali ed economiche, il futuro incerto per le imprese e i giovani. In un contesto così difficile, ma con un vaccino mai realizzato in così poco tempo e con un’Unione europea che non si era mai assunta un compito così rilevante, Mattarella ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, dalle istituzioni al singolo cittadino.

Il messaggio al governo è evidente quando ha sottolineato che la “declinazione nazionale” del piano europeo di aiuti “dev’essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse”. E se la pandemia ha accentuato i ritardi del nostro Paese, abbiamo reagito e “ora dobbiamo preparare il futuro” perché “questo è il tempo dei costruttori” e i prossimi mesi rappresentano “un passaggio decisivo” per porre le basi di una stagione nuova. Mattarella mette fretta: non si deve perdere tempo, “non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte” e qui il messaggio può essere rivolto non solo al presidente del Consiglio. Mattarella ha mandato un altro messaggio alla politica sottolineando che il 2021 sarà “il mio ultimo anno da presidente della Repubblica”, escludendo anche pubblicamente l’ipotesi di un rinnovo o di un prolungamento del mandato.

Il concetto di “costruttori” è piaciuto a Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, meno a Matteo Renzi il cui commento è stato più freddo, da Silvio Berlusconi è arrivata la “piena sintonia” mentre per Luigi Di Maio “come sempre” Mattarella indica la via da percorrere. Come all’inizio, anche alla fine del discorso il Presidente si è rivolto ai cittadini riconoscendo i sacrifici fatti con senso di responsabilità. Quella responsabilità che, in fondo, ha chiesto a tutto il mondo politico.

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Nel suo messaggio di fine anno, Mattarella mette fretta: non si deve perdere tempo, “non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte”. Ma il Capo dello Stato ha mandato un altro messaggio alla politica: non intende prolungare il suo mandato. La lettura di Stefano Vespa

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