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Una piattaforma web di intelligenza artificiale che adatta al cliente soluzioni di geo-informazione. È Cleos, il marketplace digitale sviluppato da eGeos, la joint venture tra Telespazio e Agenzia spaziale italiana (Asi) attiva da oltre dieci anni nella commercializzazione di dati spaziali in tutto il mondo. La piattaforma è stata presentata oggi con un grande evento web, presieduto da Paolo Minciacchi, amministratore delegato di eGeos dallo scorso maggio, e partecipato da tanti esperti internazionali della geo-informazione.

UNA PIATTAFORMA APERTA

L’obiettivo di Cleos è offrire ad aziende grandi, piccole e strart up un accesso rapido a informazioni utili che si basano su dati spaziali, ormai in grado di rivoluzionare l’approccio a tante discipline, dall’agricoltura (di precisione) ai trasporti (efficientati), fino alla medicina (a distanza). I dati in questione sono prima di tutto quelli che arrivano da Cosmo-SkyMed (che eGeos commercializza in esclusiva), la costellazione radar tutta italiana (finanziata da Asi e ministero della Difesa) pronta al debutto con la più avanzata seconda generazione di satelliti. Ci sono poi altri dati già nel portfolio di eGeos, e altri ancora di terze parti che potrebbero finire nella piattaforma.

LA RIVOLUZIONE DELLA GEO-INFORMAZIONE

“Il settore della geoinformazione sta cambiando rapidamente, muovendosi dalle immagini satellitari verso servizi a valore aggiunto”, ha spiegato Minciacchi. “Oggi il mercato ha bisogno soprattutto di Data analytics”, ha aggiunto, e così “eGeos ha deciso di puntare sulla platform economy e creare un vero marketplace digitale, dove è l’utente a decidere autonomamente quali dati comprare e quali servizi usare per ottenere gli Analytics richiesti”. Per l’amministratore delegato (nonché responsabile della linea di Business geoinformation di Telespazio) si tratta di “una vera e propria rivoluzione: l’utente diviene il centro di tutto e le informazioni si raggiungono in pochi click”.

INNOVAZIONE PER TUTTI

L’approccio di Cleos si basa d’altra parte sull’esperienza maturata da eGeos con GeoHub, la rete di Open innovation lanciata negli anni scorsi. Cleos si presenta dunque come una piattaforma “aperta”, pensata per accogliere la capacità di innovazione di start up, Pmi, centri di ricerca e Università, sia italiani ma anche internazionali, e costruire attorno a sé una rete di partner d’eccellenza. L’impegno di eGeos si inserisce nell’approccio al tema sviluppato da Leonardo, impegnata da tempo nella realizzazione di soluzioni innovative per far fronte alle crescenti richieste di dati integrati e analisi complesse.

I SERVIZI PER I CITTADINI

Richieste che sono aumentate durante la pandemia da Covid-19, mostrando così in quali applicazioni possono trasformarsi i dati di osservazione satellitare. A inizio settembre, l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha assegnato eGeos lo sviluppo di una soluzione di fusione di dati (non solo satellitari) per analizzare e prevedere la ripartenza dell’economia nazionale, in particolari su porti, logistica e settori merci. A inizio aprile, il dipartimento della Protezione civile italiana aveva chiesto e ottenuto l’attivazione del Servizio di gestione delle emergenze (Ems) offerto da Copernicus, il sistema europeo per l’osservazione della Terra. Si era così attivato il meccanismo “rapid mapping”, gestito da un team guidato da eGeos chiamato a mappare tutte le strutture messe in campo per l’emergenza e a valutare eventuali nuove iniziative incrociando i dati con altre informazioni sul contagio a Terra.

VERSO LA NUOVA SPACE ECONOMY

È lo Spazio al servizio dei cittadini, che trova nel segmento dell’osservazione della Terra sua espressione più evidente (non a caso, il sottosegretario Riccardo Fraccaro lo ha citato come comparto in fase di valutazione per essere inserito nel Recovery Plan). Anche perché la New Space Economy presenta i caratteri del settore in esplosione. Secondo una ricerca di Bryce Space and Technology, nel 2018 l’economia spaziale ha raggiunto a livello globale un valore di 360 miliardi di dollari. Morgan Stanley Research stima che entro il 2040 supererà il trilione, cioè quasi il triplo nel giro di vent’anni. A trainare tali numeri i dati, già disponibili in grandissima quantità, ma da tradurre in prodotti e applicazioni. La sfida per raggiungere la piena potenzialità economica è adattarli alle necessità dell’utilizzatore, non sempre facile considerando che parliamo di Big Data e che gli utilizzatori potrebbero appartenere a settori tradizionalmente estranei allo Spazio, dall’agricoltura alla medicina. Cleos punta proprio a cogliere tale sfida.

La rivoluzione dei dati arriva dallo Spazio. Ecco Cleos, il mercato digitale di eGeos

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