Skip to main content

Il rais siriano Bashar el Assad è stato convocato al quartier generale delle forze armate russe a Damasco per prendere parte a una riunione con Vladimir Putin. Il presidente russo ha fatto una sortita a sorpresa ai suoi e ha chiesto la partecipazione del Capo di Stato alleato. Mosca ha aiutato a sopprimere la rivolta dei ribelli e continua ad assistere in questa fase finale della guerra civile (la battaglia definitiva si svolge a Idlib, dove le opposizioni sono state rinchiuse dalle forze lealiste man mano che procedevano con la riconquista dei territori).

I due leader avevano davanti a loro una cartina della Siria, e se le foto che sono state fatte circolari dal governo russo hanno ripreso quell’immagine non può essere casuale. La Russia ha un’impronta nel Paese, ha fatto un investimento militare importante e ha usato il dossier sia come vettore per piantare interessi in due regioni strategiche, il Medio Oriente e il Mediterraneo, sia per costruirsi attorno un’immagine da potenza in grado di curare questioni internazionali di primo livello.

Putin dà molto valore a questa dimensione globale della Russia, e la Siria è stato uno spazio di applicazione dell’uso della forza per Mosca. La crisi siriana forse per i russi s’è rivelata più complicata del previsto: è stata disturbata dall’avanzata dello Stato islamico, dalla presenza pesante della Turchia sul lato anti-Assad e dall’incrostarsi della penetrazione iraniana.

Questi ultimi alleati poco graditi ai russi, con cui devono condividere il controllo del Paese non senza screzi e ora sotto i riflettori per lo scontro con gli Usa. Ma tutto sommato, Putin — anche grazie a una narrativa molto spinta e sposata da vari attori politici locali — ha dimostrato di affrontare le problematiche che la Siria gli ha posto davanti. Per esempio s’è dipinto come un eroe anti-Is, sebbene il Califfato sia stato disarticolato dalla Coalizione internazionale a guida americana; o ancora ha saputo creare un’alleanza funzionale con Ankara nonostante gli aerei russi bombardino i ribelli a cui i turchi danno supporto.

A proposito della Turchia, non si può dimenticare che la visita siriana a sorpresa di oggi arriva alla vigilia dell’incontro del russo con Recep Tayyp Erdogan. I due, domani a Istanbul, inaugureranno il gasdotto Turkish Stream, ma discuteranno anche di Siria e Libia. Un’accoppiata di fascicoli simili, in cui Ankara e Mosca intendono giocare un ruolo. I primi hanno dato semaforo verde a un piano per inviare assistenza militare al governo di Tripoli, i secondi hanno fornito assist sul campo in forma clandestina a Khalifa Haftar, il capo miliziano che sta cercando da nove mesi di conquistare la capitale libica.

Come già successe quando la portaerei Kuznetsov ospitò a bordo il signore della guerra della Cirenaica tre anni fa, di ritorno dalla proiezione di forza con cui Mosca l’aveva mandata ad assistere i bombardamenti di Aleppo (con risultati non splendenti), anche stavolta Putin passa dalla Siria prima di trattare di Libia.

La partita è doppia: Erdogan cerca un ruolo nel dossier nordafricano per proteggere interessi marittimi in contrasto con l’Ue, Putin ha ottenuto da una manciata di contractor un investimento politico. Il russo ora può trattare per conto di Emirati, Egitto e Arabia Saudita gli interessi che questi hanno riposto nell’est libico. E può farlo anche perché ha mosso la forza in Siria e tutto sommato per quei Paesi s’è mostrato come un honest broker su dossier collegati. Chissà se anche domani davanti a Erdogan e Putin ci sarà una cartina, stavolta della Libia?

(Foto: kremlin.ru)

 

Ecco perché Putin passa (a sorpresa) da Assad prima di vedere Erdogan

Il rais siriano Bashar el Assad è stato convocato al quartier generale delle forze armate russe a Damasco per prendere parte a una riunione con Vladimir Putin. Il presidente russo ha fatto una sortita a sorpresa ai suoi e ha chiesto la partecipazione del Capo di Stato alleato. Mosca ha aiutato a sopprimere la rivolta dei ribelli e continua ad…

L’Europa parli con una voce sola e riparta da Sophia. Intervista al gen. Graziano

“I rischi sono alla porta, le minacce sono vicine. Le opinioni pubbliche europee devono esserne consapevoli e l’Unione europea deve avere un sussulto e parlare con una voce comune”. Il generale Claudio Graziano, oggi presidente del Comitato militare dell’Ue e già capo di Stato maggiore della Difesa, commenta la crisi generata dall’attacco americano che ha ucciso Qasem Soleimani, comandante della…

35 morti per la calca, ecco cosa è successo al funerale di Soleimani. Il video

  Folla oceanica per l'arrivo della bara e il corteo funebre che precede la sepoltura di Qassem Soleimani a Kerman, in Iran, città natale del generale ucciso da un raid Usa a Baghdad.   [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=UzgJmx065-k[/embedyt]   Una marea umana, così come quella che ha partecipato alla cerimonia funebre a Teheran e nella città santa di Qom. Tra l'enorme massa…

I disabili e quella sentenza del Consiglio di Stato

Chi si occupa dei diritti delle persone disabili? Sono oramai frequenti le sentenze che, dirette a definire tali diritti inalienabili, restano inascoltate. Dopo la Sentenza 2 marzo 2011 n.8254 della Corte di cassazione che specifica "a nessuno sia consentito di anteporre la logica economica alla logica della tutela della salute, né diramare direttive che pongano in secondo piano le esigenze…

Caos Libia? L’Italia resti al fianco degli Usa. I consigli di Carlo Pelanda

Secondo fonti libiche, forse già domani il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, incontrerà il premier libico Fayez Serraj in un un vertice arrangiato a Bruxelles insieme all'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Josep Borrell – parteciperanno anche Germania e Regno Unito, non è definita la presenza francese. Il meeting era previsto per oggi, ma è saltato. Doveva arrivare nel giorno in cui…

usa

Italia pontiere fra Usa e Russia? Ecco perché l’idea non regge

Dalla Russia con furore, si potrebbe dire. La passione italiana per Mosca è una costante ed è assolutamente trasversale alla politica come alla classe dirigente più in generale. Se Matteo Salvini aveva provato a costruirci il pilastro della sua identità, gli altri partiti non fanno certo a gara per prendere le distanze dalla calamita Putin. Non deve quindi sorprendere o…

Libia e Iraq, ecco le carte dell’Italia (nella Nato). Parla l’amb. Stefanini

Con la Nato compatta sulla linea americana contro l'Iran (pur invitando tutti alla moderazione), l'Europa ha battuto un primo colpo per recuperare terreno nel nuovo “confronto tra grandi potenze”. L'altra partita si gioca in Libia, dove l'Italia è chiamata a “un'azione di politica estera forte”. Di fronte alle ambizioni neo imperiali di Ankara e Mosca, il rischio è “restare tagliati…

Dalla Francia all’Uk, perché l’Europa in ordine sparso non funziona. Parla Politi

La Nato c'è e decide (anche sull'Iran). Secondo Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, l'alleanza che da 70 anni garantisce pace ed equilibri, nel Consiglio di ieri sul dossier iraniano ha indicato una via, che si ritrova nell'appello alla moderazione lanciato dal segretario generale Stoltenberg. Il nodo verte più sulle politiche disarticolate di alcuni grandi paesi dell'Ue. L'occidente…

Erdogan e Putin insieme per il Turkish Stream ma distanti su Libia, Siria e Iraq

Oggi si celebra il Natale Ortodosso, ma per il presidente russo, Vladimir Putin, si tratta di vacanze natalizie particolarmente impegnative. Non solo, oggi ha fatto una visita inaspettata a Bashar al-Assad a Damasco. Domani lo attende una giornata in Turchia, che avrebbe dovuto essere una giornata di festa e traguardi raggiunti, ma in realtà si è trasformata in una missione…

Le tensioni nel Golfo ed il prezzo del petrolio che va su. La lettura di Nicolazzi

Il punto maggiormente critico della vicenda iraniana si chiama Arabia Saudita e potrebbe far esplodere i prezzi. Il motivo? Fondamentalmente nell'età dell'abbondanza di riserve potenziali di idrocarburi, il tema si sposta nettamente sul versante sicurezza delle infrastrutture. È la riflessione che Massimo Nicolazzi, manager con alle spalle una solida esperienza nel settore degli idrocarburi, (Eni e Lukoil), affida a Formiche.net…

×

Iscriviti alla newsletter