Skip to main content

Un sequestro durato un anno e mezzo in una terra che conosciamo poco. Una prigionia, una conversione, un rientro gioioso in Italia. Dietro, una serie di operazioni per non cedere denaro a scatola chiusa a un gruppo terroristico. E far aumentare il loro “fatturato”, per così dire, senza garanzie.

Quella di Silvia “Aisha” Romano e degli Shabaab è lo specchio di una Somalia che ha cambiato faccia negli ultimi anni. Se vogliamo, anche “padrone” nel disinteresse pressoché collettivo. Perché se i mitra li imbracciano i miliziani, il denaro si è mosso grazie alle influenze esterne della politica.

Il goniometro turco di Recep Tayyp Erdoğan misura nuovi angoli di potere, la cui ampiezza si è via via estesa nel Corno d’Africa. Le triangolazioni del gruppo Al Shabaab sono diventate più pragmatiche: ideologia religiosa e leadership criminale si sono adattate benissimo al nuovo contesto sulla scia degli insegnamenti di Osama bin Laden.

Oggi gli Shabaab controllano – direttamente o indirettamente – tra il 70 e l’80 per cento del Paese attraverso un governo ombra della jihad, che propone sharia in cambio di sussidi, estinzione di debiti in cambio di giovani combattenti da usare per gli attentati, mentre prolifera la fabbrica dei sequestri, vero trait d’union con la vecchia scuola di al Qaida.

La politica dei rapimenti a scopo di lucro, così ben emulata da altri gruppi nel Maghreb e nel Sahel, nel Corno d’Africa ha però assunto un carattere più opportunista e se vogliamo meno ideologico: meno gole tagliate, più soldi.

Ad esempio, per l’agente segreto di Parigi Denis Allex, l’uomo della Dgse rapito dai miliziani, morirono l’ostaggio e due soldati francesi in un fallito blitz nel 2013. Allora gli Shabaab chiedevano la fine del sostegno transalpino al governo di transizione somalo e il ritiro dei militari dell’Unione africana. La Francia non trattò (o meglio non trovò il giusto canale), l’Italia sì.

Quale sia stato stavolta l’anello di congiunzione con gli Shabaab, la sostanza non cambia. Mostra però un approccio diverso dell’organizzazione che ha aderito ad al Qaida nel 2012 restando la più ibrida (e tagliagole) delle sigle.

I terroristi, stavolta, hanno lasciato una loro “preda” tornare in”abiti islamici” in Italia, gli stessi che impongono a migliaia di donne somale in loco. Hanno ottenuto soldi, ciò che volevano di più, e incassato la soddisfazione (forse inaspettata) di veder sbarcare a Ciampino “Aisha” e la sua nuova mise da un Falcon dell’Aeronautica (immagini che hanno fatto il giro dei media arabi).

Shabaab ha inoltre preso coscienza che il ruolo di Ankara, oggi più che mai presente in Somalia, potrebbe tornare ancora utile in futuro premiando il nuovo approccio.

Erdoğan prima o poi chiederà qualcosa in cambio a Roma, questo è certo. Intanto l’agenzia governativa turca Anadolu rilancia la foto di Silvia con lo “scudetto” della mezzaluna apposto sul giubbetto per accompagnare la notizia sul ruolo dei Servizi di Ankara.

C’è però una differenza tra il convertirsi all’islam o a una forma di predicazione distorta della religione, come quella degli Shabaab: fatta di crudeltà che si ciba di povertà, a Mogadiscio come in Kenya; di attentati contro i cristiani e di violenze in nome di Allah.

“L’esercito dei seimila”, come spesso vengono definiti gli Shabaab, pur essendo di più, ha sorvegliato quasi tutti i carichi inviati da Erdoğan con aiuti sanitari per l’epidemia di coronavirus. Almeno quattro voli dal primo caso in Somalia a metà marzo.

L’ambasciatore somalo in Turchia, Jama A. Mohamed, sottolinea in queste ore che dal 2011 a oggi Ankara ha speso più di un miliardo di dollari in Somalia, “un contributo generoso per cui oggi la maggior parte dei somali considera la Turchia uno dei più stretti alleati”.

Dal Covid alla gestione di trattative delicate come quella che ha portato alla liberazione di Silvia Romano, le triangolazioni del gruppo Al Shabaab sono ormai note. E se l’interscambio commerciale Turchia-Somalia vale già 200 milioni di dollari, “con la scoperta di importanti riserve di petrolio sulla terraferma e in mare ha le potenzialità per un futuro sviluppo che Somalia e Turchia possono condividere”, aggiunge l’ambasciatore.

Impensabile senza considerare il ruolo conquistato sul campo dagli Shabaab, che sono e restano terroristi sanguinari ma pure broker di potere. D’altronde, già oggi sono aziende turche a gestire di fatto il porto e l’aeroporto di Mogadiscio, dove i miliziani convivono con autorità ufficiali e spesso strappano una percentuale al carico-scarico merci.

A Mogadiscio si trova pure la più grande rappresentanza turca all’estero, oltre a uno dei maggiori centri di addestramento militare al di fuori dei propri confini: quello che dal 2017 forma le forze di sicurezza locali impegnate contro gli jihadisti Shabaab.

Contraddizioni somale, entro cui il salvataggio di “Aisha” si è mosso. Uno ” scoubidou” a triplo filo, politico, diplomatico e militare, dove si intrecciano le trame del prossimo futuro. Dal tutti contro tutti, al faccio affari con tutti, finché qualcosa non va storto. Per fortuna, non stavolta.

Al Shabaab, più soldi e meno gole tagliate. Cosa insegna il caso Aisha

Di Francesco De Remigis

Un sequestro durato un anno e mezzo in una terra che conosciamo poco. Una prigionia, una conversione, un rientro gioioso in Italia. Dietro, una serie di operazioni per non cedere denaro a scatola chiusa a un gruppo terroristico. E far aumentare il loro "fatturato", per così dire, senza garanzie. Quella di Silvia "Aisha" Romano e degli Shabaab è lo specchio…

"5G Clean Path", così sparisce il 5G cinese dalle ambasciate Usa. E l'Italia?

Si chiama "5G Clean path", è il nuovo piano per la rete 5G del Dipartimento di Stato Usa. Obiettivo: tenere alla larga dal network di ultima generazione che unisce la rete consolare e diplomatica americana nel mondo le aziende cinesi accusate di spionaggio per conto del Pcc (Partito comunista cinese), su tutte Huawei e Zte. Annunciato due settimane fa dal…

Covid-19, fra tecnologia e privacy. No allo Stato di polizia, ma... Scrive Monti

Di Andrea Monti

Le polemiche italiane sul contact-tracing evidenziano le conseguenze del guasto culturale provocato da una malintesa percezione della privacy e del modo di tutelarla. In termini estremamente sintetici: per paura di un astratto pericolo di uno Stato di polizia abbiamo accettato il fatto concreto di avere trasformato l’Italia in uno Stato di poliziotti. Uno Stato dove l’applicazione concreta ed immediata della…

La guerra in Libia è per procura (e continua). Il ruolo di Russia, Turchia e Siria

Due aerei da trasporto sono decollati da Damasco e dopo uno scalo a Latakia, sono arrivati a Bengasi – la roccaforte del signore della guerra dell'Est libico, Khalifa Haftar. Nello stesso momento altri tre aerei erano in viaggio su una rotta simile che tagliava da est a ovest il Mediterraneo: partiti da Istanbul, erano diretti a Tripoli e Misurata. I…

Il virus oltre la fase 1. La lezione della Spagnola secondo Fasanotti (Brookings)

Di Federica Saini Fasanotti

Nella primavera del 1918, un nuovo tipo di influenza iniziò a diffondersi tra la popolazione – non è certo se nella contea di Haskell in Kansas (Stati Uniti d’America) o se in Francia, Vietnam o Cina – sicuramente non in Spagna, pur essendo passata alla storia come “Spagnola”. Ciò pare attribuirsi al fatto che la Spagna, non interessata dal conflitto…

L’Internet delle cose dallo Spazio. Così la Cina avanza oltre l’atmosfera

Telecomunicazioni, Internet of Things e tecnologie spaziali. Le ambizioni di Pechino in queste tre aree d’innovazione si sono incontrate oggi a bordo di un lanciatore spaziale Kuaizhou-1A. A pochi giorni dal lancio della nuova navicella per taikonauti, la Cina ha annunciato il successo di un’altra missione ambiziosa. Lontana dall’esplorazione di Luna e Marte, punta a realizzare una costellazione nella bassa…

Caso Romano, la sobrietà è d'obbligo. La strigliata di Volpi al governo

Non solo Silvia Romano. Il Copasir commenta il rientro della giovane italiana sequestrata per diciotto mesi in Somalia da Al Shabaab con una nota del presidente e deputato della Lega Raffaele Volpi, ricordando le tante altre situazioni di cittadini italiani rapiti che ancora attendono una soluzione. "Il rientro della cittadina italiana avvenuto nella giornata di domenica ci riconduce alla riflessione…

La Nato, i droni armati e il nucleare. Così in Germania si discute di Difesa

Il Covid-19 non arresta il dibattito in Germania sui temi della Difesa. Oggi ricorre il 65esimo anniversario dell’ingresso del Paese nell’Alleanza Atlantica. Un’occasione utile per la ministra Annegret Kramp-Karrenbauer per ribadire la fedeltà alla Nato e la solidità dei rapporti transatlantici, ma anche per lanciare alcuni messaggi utili al dibattito interno e alle sonore strigliate giunte lo scorso anno dagli…

L'Italia avrà il suo fondo sovrano (con Cdp). Ecco come

Prima le garanzie sui prestiti alle imprese attraverso la controllata Sace, adesso un soccorso alle grandi aziende in difficoltà a causa dell’epidemia da coronavirus. Il governo si affida ancora una volta alla “potenza di fuoco” di Cassa Depositi e Prestiti per cercare di trovare una via d’uscita all’emergenza economica che sta investendo il nostro tessuto produttivo. Tutto passa dal decreto…

Matteo Ricci e la politica che decide

Tra i tanti lasciti che il Coronavirus ci regalerà c’è la polemica sulla politica che si è affidata a una vasta gamma di comitati. Tra i tanti spiccano la task force per la fase 2, più ufficialmente detta Comitato di esperti in materia economica e sociale, guidata da Vittorio Colao, che ha come fiore all’occhiello l’essere stata istituita con Decreto…

×

Iscriviti alla newsletter