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Chi non innova è perduto, anche ai tempi del coronavirus. Per Atos, azienda europea leader globale nella fornitura di servizi per la trasformazione digitale, dal 1992 partner strategico dei Giochi Olimpici,  il 2019 si è chiuso all’insegna della crescita. Lo dicono i numeri. L’utile ha toccato quota 834 milioni e il margine operativo ha coperto una quota del 10% sui ricavi. Bene anche il flusso di cassa, che ha raggiunto i 605 milioni.

ATOS DICE ITALIA

Formiche.net ha sentito Giuseppe Di Franco, group executive vicepresident di Atos, e global head of Resources&Services e ceo di Atos Italia, il quale ha tracciato anche una prospettiva di ampio spettro. Del gruppo, sì. Ma anche di un mondo che cambia. “Abbiamoa avuto un anno molto positivo a livello di gruppo, in particolare in Italia il nostro andamento positivo è stato ancora più marcato, con una crescita del 5%. Questo andamento più positivo in Italia ci accompagnerà credo anche per i prossimi anni, per il nostro gruppo il Paese è strategico. Abbiamo deciso di investire in questo Paese, aumentando le risorse umane: nel 2019 abbiamo assunto 300 persone in Italia”, spiega Di Franco. “Sulla fascia della media e grande azienda italiana abbiamo registrato un grande incremento”.

PENSANDO AL 2020

Per quanto riguarda il 2020, Di Franco traccia la rotta. “Nel 2020 punteremo a una forte crescita e sviluppo, ovviamente uno dei nostri baricentri sarà l’Italia. Per farlo però abbiamo approvato una nuova organizzazione, basata sulla specializzazione per area di mercato”, chiarisce il manager Atos. Mi spiego, vogliamo creare delle figure professionali dentro l’azienda, che siano in grado di accompagnare i nostri clienti nel percorso di trasformazione digitale, attraverso una forma di consulenza di qualità. L’altro obiettivo sono ovviamente le Olimpiadi di Milano e Cortina, che rappresentano per noi una grande leva di sviluppo e crescita”.

GUERRA ALLA BUROCRAZIA

Naturalmente Pil fa rima con Pa efficiente, dunque guerra alla burocrazia lumaca che rallenta gli investimenti. “Pensiamo solo che negli ultimi 20 anni la produttività del lavoro in Italia è cresciuta la metà di quella in Spagna, questo ci dice molto. Si tratta di un indice di scarsa automazione dei processi su cui dobbiamo necessariamente lavorare. Sicuramente il tessuto economico italiano va ri-allineato agli standard europei se il metro di misura è la digitalizzazione”.

SICUREZZA INFORMATICA, SI GRAZIE

Se si parla di digitale ovviamente non si può non pensare alla sicurezza informatica. E qui Atos ha i suoi jolly da calare. “La sicurezza informatica è una nostra attività core, cito in proposito il caso delle Olimpiadi di Rio (2016), dove abbiamo gestito 400 episodi rilevanti per la sicurezza al secondo. Non è poco. Se pensiamo che le ultime Olimpiadi hanno visto collegarsi 4 miliardi di persone solo per la finale dei 100 metri…” Atos ora guarda ai Giochi invernali del 2026, Milano-Cortina. “Saranno una grande vetrina per l’Italia e una grande opportunità per Atos. Ne guadagnerà l’intero made in Italy”.

Olimpiadi e cyber sicurezza, Atos dice Italia. Parla Di Franco

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