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Bene l’impegno preso da Lorenzo Guerini sugli F-35, ma ora occhio a far seguire i fatti alle parole. È la lettura che le opposizioni sentite da Formiche.net fanno dell’intervista rilasciato oggi dal ministro della Difesa al Corriere della Sera, attraverso cui è intervenuto con decisione sulla nuova puntata del dibattito relativo al velivolo di quinta generazione. In sintesi, ripercorrendo quanto gli esperti vanno dicendo da anni, Guerini ha spiegato la necessità di confermare gli impegni per tre ragioni: “Efficienza operativa dello strumento militare, coerenza con gli impegni assunti e attenzione ai ritorni industriali e occupazionali”.

“LEGA ASSOLUTAMENTE FAVOREVOLE”

Le parole del ministro trovano “la Lega assolutamente favorevole”, ci ha spiegato il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera, Roberto Paolo Ferrari. “Favorevole in primis perché è di tutta evidenza che questi siano strumenti fondamentali per conservare quella supremazia aerea che è garanzia di sicurezza per il Paese e parte di un sistema di difesa comune euro-atlantica”. E poi, perché “il programma è fondamentale per un intero comparto del nostro sistema industriale, che lavorerà anche per la fornitura di questi velivoli ad altri Paesi europei e successivamente alla loro manutenzione”. Eppure, Ferrari non nasconde “spontanee perplessità”, alla luce soprattutto delle più recenti polemiche interne alla maggioranza di governo sugli F-35. “Il ministro – ha detto il deputato leghista – deve chiarirsi con il presidente del Consiglio, il quale ha una dimostrato una posizione ondivaga sull’argomento, come suo costume”. Perché? “Credo per una questione di equilibri di maggioranza con i 5stelle”. Di conseguenza, promette Ferrari, “se il ministro terrà fede alle sue dichiarazioni, e per questo lo attendiamo in commissione Difesa, avrà il nostro sostegno”.

“SPERIAMO NON VENGANO SMENTITE”

Sulla stessa linea anche Ylenja Lucaselli, membro della commissione Bilancio della Camera per Fratelli d’Italia: “Dal ministro della Difesa sono arrivate parole di buon senso – commenta ai nostri microfoni – speriamo che non vengano smentite per accontentare i nuovi alleati 5stelle”. Difatti, aggiunge la deputata, “il balletto del governo sugli F-35 è stato uno spettacolo indecoroso; la Nazione e gli alleati meritano chiarezza e non un continuo e incomprensibile stop and go; noi abbiamo a cuore l’interesse nazionale”. Anche perché il velivolo di quinta generazione realizzato da Lockheed Martin “rappresenta indubbiamente un volàno per la nostra industria militare, e pone le nostre forze armate al centro dei principali teatri di intervento militare dove le organizzazioni internazionali svolgono missioni congiunte”. Ciò, spiega ancora la Lucaselli, “dà all’Italia quella autorevolezza necessaria per continuare a essere una potenza mondiale”.

“PAROLE POSITIVE”

Le parole del ministro Guerini sono state lette “in modo positivo” anche da Maria Tripodi, capogruppo di Forza Italia in commissione Difesa alla Camera. Tuttavia, aggiunge l’onorevole, “a queste affermazioni e buone attenzioni del ministro devono seguire i fatti”. Gli antecedenti non fanno ben sperare. “Troppo spesso – nota la Tripodi – si è parlato e discusso di un tema che resta fondamentale per i rapporti nell’Alleanza Atlantica, un tema che interessa direttamente anche il nostro comparto industriale”. In più, il velivolo risponde a precise esigenze operative: “Occorre procedere con l’acquisto di importanti mezzi per le Forze armate, altrimenti rischiamo di privarle di capacità e potenziale con cui contribuiscono alla sicurezza nel Paese e in tanti scenari di crisi in cui operano”. È per questo che la deputata di Forza Italia chiede al governo “massima chiarezza” per gli F-35, per un dossier che “va affrontato nell’ottica di un Paese che non può prescindere dagli impegni assunti nello scacchiere internazionale: ne va del prestigio dell’Italia”.

PER UNA POLITICA INDUSTRIALE

Non c’è però solo il dossier F-35. “Le esigenze nel campo della Difesa sono tante – ha notato la Tripodi – a partire dal rilancio dell’intero comparto industriale, troppo spesso bistrattato dal precedente governo, il quale non ha attuato una serie politica industriale”. Il riferimento della deputata di Forza Italia è “a tante eccellenze del made in Italy, aziende che danno prestigio all’Italia nel mondo con un know how che tutti ci invidiano”. L’obiettivo, suggerisce in conclusione Maria Tripodi, “dovrebbe essere il potenziamento di un settore che crea innovazione e sostiene migliaia e migliaia di posti di lavoro”.

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