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Non abbiamo più scuse ! Ce l’aveva detto anche Topolino e forse il nostro più grande errore, fino ad oggi, è stato quello di non aver ascoltato i suoi avvertimenti e quelli del suo amico allampanato Pippo. Quarant’anni fa abbiamo sperimentato, per la prima volta, una devastante crisi energetica ma, nonostante i tentativi intelligenti di risparmiare energia e le promesse politiche di ridurre gradualmente la dipendenza dal petrolio straniero e da altre fonti energetiche limitate, continuiamo ad essere nel bel mezzo di un’altra crisi energetica, ma senza accorgercene.

Per Topolino e Pippo, tutto sembra essere come un déjà vu. Probabilmente, in questo momento, saranno nel loro castello in Florida a ricordare gli anni ’70, chiedendosi come mai tutti i prodotti dell’ingegno umano siano stati sprecati senza riuscire a raggiungere un obiettivo che era chiaro per tutti, fino al punto di essere raccontato da un fumetto per bambini. E in Italia? Paradossalmente il Topolino italiano aveva cominciato a percepire il problema molto prima del collega americano e già alla fine degli anni ’60 era il protagonista della storia dal titolo Topolino e i pirati di energia.

Le storie successive seguirono l’evolversi degli eventi riempiendo le pagine del fumetto fino al 1989, anno in cui si fermarono seguendo il lungo periodo di contro-shock che si verificò a partire dagli anni ‘90, caratterizzato da una lenta crescita della domanda mondiale di petrolio, un costante aumento dell’offerta, l’ingresso sul mercato di nuovi produttori non Opec e prezzi in declino. Erano gli anni in cui si passava dalla paura di un futuro dominato dalla scarsità di petrolio ad un’euforia per un futuro di petrolio abbondante e poco costoso, grazie all’economia liberista e all’high-tech. Il petrolio sarebbe presto diventato una commodity come tante altre.

Ma ecco che, nell’estate del 2000 il prezzo del petrolio salì a 30 dollari e Paperino fu lì pronto con una nuova storia dal titolo Paperino e l’energia cosmica. Da allora, salvo flessioni occasionali, il prezzo del petrolio non è più sceso, semmai è salito, per le tensioni in Medio Oriente, la guerra in Iraq, i problemi politici in alcuni paesi produttori, la crescita della domanda e vari altri fattori. E Topolino ha continuato con le sue storie ad accompagnare questo stato di shock, puntuale ogni anno come non era mai successo prima, raccontando dell’energia fulminea, di quella muscolar-lucente fino ad arrivare all’energia serpeggiante nella storia che vede protagonista il taccagno Paperone. Insomma, il famoso roditore ha dimostrato una grande esperienza nel settore dell’energia e una lungimiranza nel percepire e prevedere i grandi cambiamenti. Potrebbe essere un gran consigliere del ministro dello Sviluppo economico. Pensiamoci!

La crisi energetica? Ce la risolve Topolino

Di Antonio Disi

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