Alle 23 di domenica 28 aprile, con più dell’85% delle schede scrutinate, la sinistra festeggia le elezioni generali in Spagna. Ma il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), pur avendo di fatto vinto le elezioni, ha bisogno di un accordo con altre forze politiche per formare un nuovo governo. Con il 29,61% dei voti e 126 seggi, di gran lunga di…
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Non chiamateli sovranisti, né in Spagna né altrove
Il termine “sovranismo” non è solo una cattiva etichetta appiccicata a movimenti che escono dagli schemi del passato. È soprattutto un attributo fuorviante. Che cerca di ricondurre un fenomeno nuovo nei vecchi filoni della cultura del ‘900. Quando gli “ismi” erano appunto lo strumento principe della catalogazione politica. Si parla infatti, di “sovranismo”, ma si intende “nazionalismo” e quindi, almeno…
Patria, famiglia ma anche muri agli immigrati: è la destra spagnola Vox
Il risultato delle elezioni spagnole di ieri, oltre alla vittoria dei socialisti di Sanchez, ha determinato il tracollo del Partito popolare con la fuga degli elettori dalla formazione politica di centrodestra. Parte dell’elettorato dei popolari è confluito su Vox che ha ottenuto il 10% e 24 seggi entrando per la prima volta in Parlamento, anche se derubricare l'importante risultato del…
Non dite a Trump che XI esibisce il trofeo Italia. E Geraci (Lega) gode
“Il presidente Xi Jinping ha detto di non vedere l’ora di estendere il commercio e i rapporti culturali con l’Italia e di farne un modello per la cooperazione Cina-Ue”. La voce squillante di una presentatrice di Cgtn, il canale televisivo cinese di informazione H24, riassume così la visita del premier italiano Giuseppe Conte a Pechino per il secondo Belt and…
Lo scontro cattolici-governo ignorato dall'informazione italiana
Il quotidiano cattolico Avvenire ha tracciato una sorprendente linea di intransigenza. Con il titolo durissimo Lo Stato asociale apparso in prima pagina di domenica 28 aprile, l’intervista senza sconti con il professor Stefano Zamagni e l’editoriale del direttore Marco Tarquinio dal titolo esplosivo “E' guerra vera ma perderanno”, si è manifestata una voce potente di opposizione al governo giallo-verde. Essendo…
Salvini l'amico di Israele attaccato da Haaretz sul 25 Aprile
Il giovane giornalista David Lerner - figlio di Gad -, in un’analisi pubblicata sul quotidiano online della celebre testata Haaretz, afferma come Matteo Salvini non avrebbe partecipato ai festeggiamenti del 25 aprile perché “non in grado di condannare il passato antifascista dell’Italia”. A sostegno della sua teoria, oltre alla scelta del vicepremier di non partecipare alle commemorazioni di quest’anno, ci…
Salario minimo, sì ai rimpatri e riforma Bce. Il M5S mette ai voti il programma europeo
(Aggiornamento: alla votazione, che si è chiusa ieri alle 19, hanno partecipato poco meno di 14mila iscritti. Qui le priorità votate dalla base sul programma europeo) Per le prossime elezioni europee, "è molto importante andare a votare", parola di Luigi Di Maio. Il leader del Movimento 5 Stelle, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha sottolineato durante…
Tasse sui patrimoni e salario minimo. Il programma grillino dei socialisti spagnoli
La Spagna del miracolo economico ha detto sì a Pedro Sànchez e un secco no ai popolari del giovane Pablo Casado. Una vittoria elettorale, di qualunque colore sia, non è però sempre frutto di una figura carismatica: c'è sempre dietro un programma in grado di fare più o meno breccia nei cuori degli elettori. E Pedro Sànchez ne ha uno tutto suo,…
Due portaerei Usa nel Mediterraneo, un segnale chiaro alla Russia
La scorsa settimana, due portaerei statunitensi, la "USS Lincoln" e la "USS Stennis", sono entrate con i relativi gruppi da battaglia nel quadrante mediterraneo. Uno schieramento insolito, che gli americani hanno voluto sottolineare. Tanto che (altrettanto insolito), a bordo della portabandiera Lincoln era arrivato anche l'ambasciatore in Russia Jon Huntsman accompagnato dall'ammiraglio James Foggo comandante delle US Naval Forces Europe. Il…
Boom di spese militari, si torna ai livelli della Guerra fredda. In testa Usa e Cina
La competizione globale è tra Stati Uniti e Cina. Altre potenze come Arabia Saudita, India e Russia conservano ambizioni di tutto rispetto, anche ben oltre le tradizionali sfere di proiezione, ma è tra Washington e Pechino che si gioca il match determinante. Lo certifica l’autorevole Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), che ha rilasciato il report annuale sulle spese militari…