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Facebook e altri social network sono stati criticati negli ultimi tempi per non essere stati abbastanza duri nei confronti di chi sfrutta il potere della rete per diffondere messaggi di incitazione all’odio.

Così è arrivata una “pulizia”, soprattutto di account di estrema destra, segnalati perché incitano lo scontro sociale e il razzismo. “Nel tentativo di contenere la disinformazione e l’estremismo diffusi attraverso le loro piattaforme, Instagram e la sua casa madre, Facebook, hanno vietato Alex Jones, Infowars, Milo Yiannopoulos, Paul Joseph Watson, Laura Loomer e Paul Nehlen – si legge sul sito della rivista The Atlantic -. Il motivo è perché la loro politica è considerata pericolosa contro individui e organizzazioni”. La compagnia guidata da Mark Zuckerberg ha anche messo al bando il leader della Nation of Islam, Louis Farrakhan, che ha ripetutamente fatto affermazioni antisemite.

“Abbiamo sempre bloccato individui e organizzazioni che promuovono la violenza e l’odio, indipendentemente della loro ideologia […] Il processo di valutazione dei potenziali violatori è ampio ed è ciò che ci ha portato alla nostra decisione di rimuovere questi account oggi ”, ha spiegato Facebook in un comunicato dopo la chiusura massiva di account.

Per Media Matters for America, l’annuncio di Facebook è un passo nella direzione corretta: “Molti dei personaggi che sono stati banditi (Yiannopoulos, Loomer, Watson, Jones e Nehlen) devono la loro influenza alla massiva diffusione che hanno raggiunto attraverso Facebook e Instagram”.

LA SPONDA INSTAGRAM

Tuttavia la strategia non sembra del tutto efficace. Secondo l’articolo di The Atlantic, Jones, Yiannopoulos, Watson, Loomer, Nehlen e Farrakhan sono banditi dai social come persone. Ma gli utenti possono ancora elogiare quelle figure su Instagram e condividere i contenuti che li riguardano senza che siano violati i termini di servizio.

“Mentre Facebook aveva in precedenza intrapreso un’azione parziale contro Jones – si legge nell’articolo – lui e altri estremisti hanno trovato una casa di accoglienza su Instagram, dove hanno raccolto centinaia di migliaia di seguaci, rendendo la piattaforma terreno fertile per teorie cospirative, disinformazione e pensiero estremista”.

I social non sono riusciti a contenere il proliferare dei contenuti anti-vaccini. Un’indagine di Business Insider ha scoperto negli una campagna in rete molto forte contro la vaccinazione. L’esperto di disinformazione ed estremismo, Josh Russell, sostiene che Instagram non è riuscito a contenere le campagne di disinformazione russa.

IN VISTA DELLE EUROPEE

Forse per questo Facebook ha annunciato un nuovo piano di azione per la gestione e verifica della pubblicità politica e gli account falsi in vista delle elezioni europee.

In un evento organizzato nel Centro di Operazioni e Dati a Dublino, Facebook ha spiegato alla stampa internazionale il processo di monitoraggio e blocco di contenuto considerato negativo per il normale sviluppo del processo elettorale.

Richard Allan, direttore delle Politiche Pubbliche della compagnia, ha dichiarato che “gli strumenti di trasparenza sugli annunci presentano una sfida maggiore per i politici, perché si stanno creando passi intermedi ai quali non sono abituati […] L’informazione che semplicemente non è vera o non è verificabile sarà cancellata dalla piattaforma”.

Allan ha spiegato che normalmente si fanno analisi su ogni Paese, ma le elezioni del Parlamento europeo saranno un esercizio molto più complesso: “Non c’è una regola in questa area che definisce chiaramente quali sono o temi politici più vulnerabili alle fake news, ma faremo il meglio”. Facebook cercherà di guidarsi dai temi indicati dall’Eurobarometro, anche se riconoscono che non è l’ideale. Ci sono anche partnership con diverse organizzazioni europee, in 14 lingue, gestite principalmente dai media, per cercare di bandire dalla rete le notizie false durante la campagna elettorale. Chissà se basterà…

democrazia facebook

Facebook cancella account di estrema destra che però resistono su Instagram

Facebook e altri social network sono stati criticati negli ultimi tempi per non essere stati abbastanza duri nei confronti di chi sfrutta il potere della rete per diffondere messaggi di incitazione all’odio. Così è arrivata una “pulizia”, soprattutto di account di estrema destra, segnalati perché incitano lo scontro sociale e il razzismo. “Nel tentativo di contenere la disinformazione e l'estremismo…

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