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Siamo ormai allo scontro frontale nel governo sulla questione immigrazione, acuita dalla vicenda delle due navi di Ong al largo di Malta con 49 persone a bordo. Un botta e risposta tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini apre scenari al momento imprevedibili: al presidente del Consiglio che durante la registrazione di Porta a porta si dice disponibile all’accoglienza di alcuni di quei migranti sostenendo che “c’è un limite alla politica del rigore” ha risposto immediatamente il ministro dell’Interno annunciando in una diretta Facebook che la Lega non cederà mai ai ricatti delle Ong, nonostante ci sia chi parla di “momento eccezionale” (lo stesso Conte), e mandando segnali molto duri agli alleati: ogni ministro si assuma le sue responsabilità, “altrimenti…” sottolineando i puntini sospensivi. Conte ha incassato? Neanche per sogno: se non potranno sbarcare “li prenderò in aereo”.

Il leader della Lega ha definitivamente capito di non avere un solo avversario, rappresentato da Luigi Di Maio a nome del Movimento 5 stelle, ma anche lo stesso presidente del Consiglio il cui movimentismo, politico e mediatico, sta aumentando a vista d’occhio.

Gli avvertimenti di Salvini nella sua improvvisata diretta sul social network sono stati diversi: dalla mancanza dei riferimenti ai disabili nel decreto sul reddito di cittadinanza (su cui Conte garantisce che si troverà una soluzione) alla lentezza sulla legge per le videocamere in asili e ricoveri per anziani, tanto da ipotizzare in quest’ultimo caso un decreto.

Era facile prevedere che non tutti i protagonisti della vicenda delle due navi sarebbero usciti vincitori, ma fino a un paio di giorni fa non era ipotizzabile uno scontro politico al massimo livello. A questo punto sembra di capire che, anche in caso di accordo a livello comunitario con la redistribuzione di quei 49 migranti tra diversi Stati membri, Salvini non abbia intenzione di cedere neanche su una minima quota, come invece sta dicendo Luigi Di Maio e ora, con chiarezza prossima alla sfida, lo stesso presidente del Consiglio.

“Le regole si rispettano, altrimenti è il caos” ha detto Salvini rivolgendosi direttamente a chi lo seguiva su Facebook, ennesima prova di campagna elettorale che rischia di lasciare parecchi feriti per strada. Se sarà confermato per giovedì 10 gennaio il Consiglio dei ministri per i decreti su reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero, la riunione rischia di trasformarsi in una sfida all’OK Corral. Forse solo la prima di una lunga serie.

Conte non indietreggia, Salvini neppure. Governo a rischio?

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