I partiti e l'opinione pubblica “anti-immigrazione” non sarebbero mossi da razzismo, xenofobia, false percezioni, fake news o altri impulsi irrazionali, bensì da un calcolo razionale e corretto delle conseguenze dell'immigrazione di massa e del passaggio dallo Stato-nazione alla società multiculturale. Ecco in estrema sintesi la tesi di "Immigrazione. Le ragioni dei populisti", libro di Daniele Scalea da poco pubblicato da Historica Edizioni…
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Il governo, la Cina e il deficit di diplomazia. L’analisi di Enzo Scotti
Come avviene spesso, nei tempi della seconda Repubblica, il confronto su scelte strategiche di politica estera danno vita a contrapposizioni che rispondono più a logiche di politica interna che non certamente al merito delle scelte che il Paese è chiamato ad affrontare. In queste settimane il nostro Paese, e non solo i decisori politici ma maggioranza e opposizione compresa e…
Il viaggio del nuovo ministro degli esteri algerino a Mosca per incontrare Lavrov
È con una certa discrezione che, dalle proteste che hanno preso avvio il 22 febbraio scorso a furor di popolo, la Russia si prepara a ricevere domani, martedì 19, il nuovo vice premier e ministro degli affari esteri d’Algeria, Ramtane Lamamra. Diversi siti algerini aggiungono che la visita sarà seguita da altre tappe, in Italia (forse in occasione dei colloqui…
La flat tax, la recessione in atto e la Babele della politica
Alle prossime elezioni europee (26 maggio) non manca molto: poco più di due mesi. Ma gli effetti di quella scadenza già si avvertono, nel dibattito politico. Specie se riferito ai settori più sensibili, che sono quelli collegati con l’economia. In una fase in cui la congiuntura non offre appigli di speranza, ma si presenta con il volto incattivito della recessione.…
La Cina, i gialloverdi e quell'escamotage chiamato golden power che non servirà
Corsa contro il tempo. Mancano pochi giorni all’attesissima visita del presidente cinese Xi Jinping a Roma, che, parola del premier Giuseppe Conte, si concluderà con la firma italiana sul memorandum of understanding di adesione alla Belt and Road Initiative (Bri). L’Italia dunque terrà la barra dritta, con buona pace dell’ininterrotto pressing dell’amministrazione Usa che da mesi avvisa Palazzo Chigi delle…
Papa Francesco e la “sua” Via della Seta
Provate a immaginare lo stupore dell’opinione pubblica internazionale se un giorno lontano un Papa dovesse aprire la Porta Santa di un Giubileo in Cina, così come Francesco ha fatto nel 2015 a Bangui nel cuore dell’Africa. Quel giorno forse si ricorderà Papa Francesco che la sua personalissima “Via della Seta” l’ha prima sognata, poi preparata e infine avviata. Che l’apertura…
La Chiesa e la Cina. Un messaggio universale non può avere confini
Premesso che proprio un secolo fa Benedetto XV firmava la lettera apostolica Maximum Illud, il segretario di stato vaticano Parolin ne ricorda l’essenza: le missioni non sono un’estensione della cristianità occidentale, ma l’espressione di una Chiesa che vuole essere veramente universale. E quella lettera era un messaggio rivolto anzitutto alla Cina. Per capire appieno occorre tener presente che c’è un…
Macron è più forte. Il ceto medio rinnega i gilets jaunes
Vi posso assicurare che ai francesi non importa un fico secco di dove si trovasse Emmanuel Macron mentre i gilets jaunes mettevano a ferro e fuoco Parigi. Stava sciando, è stato rivelato, ma è pure rientrato immediatamente all’Eliseo. Neppure lui immaginava che, come ha ammesso il suo governo, il sistema di sicurezza non avrebbe funzionato alla perfezione. Ma questo è…
Lorenzo e gli altri combattenti italiani all'estero. Morire per sconfiggere l'Isis
Ci vuole coraggio per andare a combattere una guerra che da qui sembra lontana e che invece ci riguarda direttamente. Ci vuole coraggio e altruismo per lasciare una vita tranquilla nel mondo della ristorazione e impugnare le armi contro l’Isis al fianco delle milizie curdo-siriane Ypg (Unità di protezione del popolo). Il fiorentino Lorenzo Orsetti, 33 anni compiuti poco più…
Perché Usa e Russia si incontreranno a Roma per risolvere la crisi in Venezuela
L'Italia è uno dei pochi paesi occidentali che non figura tra i 53 che hanno dato sostegno esplicito a Juan Guaidó, presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana autoproclamatosi a capo del paese il 23 gennaio per interrompere la mortifera dittatura chavista di Nicolas Maduro. Aspetto delicato che ha creato squilibri interni a Roma e altri rimbrotti dagli alleati internazionali, ancora non abituati…