Skip to main content

La tragedia del ponte Morandi a Genova, invece di approfondire idee per il rapido e adeguato ripristino dell’importante arteria stradale della città tra i tecnici e gli amministratori, ha spostato la discussione su uno stucchevole, ripetitivo, inutile tema riguardante la statalizzazione di Autostrade. Pubblico o privato: un dibattito secolare, in buona parte ideologico: solo per limitati aspetti può interessare la minore o maggiore efficienza della funzionalità di alcuni servizi che lo Stato mette a disposizione dei cittadini. Le dichiarazioni di soggetti che sono al governo, tecnici, amministratori locali sull’argomento sono le più svariate, tra i favorevoli e i contrari. Spicca in particolare la netta affermazione del presidente della Regione Liguria Toti di Forza Italia, il quale ha definito “antistorico” l’eventuale ritorno allo Stato della gestione di Autostrade.

Per la verità, non c’è niente di storico o antistorico sulla gestione privata dei servizi dello Stato, c’è solo l’interesse, l’utilità, l’opportunità o meno di amministrarli in proprio o affidarli a soggetti esterni. A determinare l’opzione a favore dell’una o dell’altra ci sono sempre e solo gli interessi del capitale, di carattere prettamente economico, così come è avvenuto in passato, dalla conclusione dell’esperienza dei governi della “destra storica” di Marco Minghetti, di Quintino Sella e fino ai giorni nostri. È stata la costante che ha suggerito la scelta in un senso o nell’altro. A cominciare appunto dai governi della Destra Storica. Un blocco politico diviso che aveva idee differenti sul programma economico. Infatti, al suo interno vi erano due correnti: quella piemontese gelosa della prerogativa originaria e il gruppo tosco-emiliano della “consorteria”. La contrapposizione netta, a livello personale, tra i suoi due maggiori esponenti: il piemontese Quintino Sella e l’emiliano Marco Minghetti ne era la prova concreta.

I contrasti emersero chiari verso la metà degli anni Settanta, quando nella “destra storica” si aprì un ampio dibattito sulle strategie relative alla corretta applicazione dei principi liberali in economia. Coinvolse Minghetti, Sella e Spaventa che propendevano per un limitato intervento dello stato in campo economico, soprattutto come forza etica e equilibratrice, mentre altri ritenevano che ne dovesse rimanere totalmente al di fuori. Nel dibattito si inserì il tema della nazionalizzazione delle ferrovie, la cui proposta di legge venne presentata dal ministro dei lavori pubblici Luigi Spaventa. La questione ferroviaria accelerò le contrapposizioni interne tanto che il presidente del consiglio Minghetti, soccombente, fu costretto alle dimissioni. Si concluse l’esperienza governativa della Destra Storica che passò la mano allo schieramento opposto. A marzo 1876 arrivò al governo Agostino Depretis, uomo della Sinistra parlamentare.

Nei successivi decenni l’opzione pubblico o privato continuò, facendo pendere la bilancia ora per la statalizzazione ora per la privatizzazione. Il fascismo si incaricò di accentuare il carattere statalista dei suoi governi. La fine del regime di Mussolini e l’inizio del sistema democratico parlamentare repubblicano cambiò del tutto l’impostazione sulle scelte di politica economica, che assorbì anche il tema pubblico/privato, inaugurando una terza via in economia.

L’ascesa al governo della Dc di Alcide De Gasperi comportò l’applicazione di principi di economia sociale di mercato, prevedendo laddove fosse necessario l’intervento dello Stato a sostegno di settori produttivi strategici. E furono le “partecipazioni statali”! Caduto il Muro nel 1989, concluse le esperienze dei governi centristi e di centrosinistra a guida democristiana, esaurita la rivoluzione giudiziaria degli anni 1992-94, venne seppellita anche l’economia sociale di mercato ovvero le Partecipazioni Statali. Personaggi politici e di governo non di secondo piano sostengono che la rivoluzione giudiziaria dei primi anni ’90 del XX secolo fu voluta per distruggere l’economia sociale di mercato (economia mista) e per avviare le privatizzazioni selvagge in Italia. Autostrade per l’Italia entrò a far parte di questa strategia. La storia è scritta lì: il 2 giugno 1992 al largo di Civitavecchia, sul panfilo Britannia di proprietà della casa reale inglese personaggi noti e meno noti, politici, manager, dirigenti pubblici, operatori dell’informazione si incontrarono per dare avvio alle privatizzazioni dei gioielli italiani. Il risultato di quelle operazioni oggi è sotto gli occhi di tutti.

errori. governo, difesa, def

Pubblico o privato? Breve storia delle privatizzazioni in Italia

La tragedia del ponte Morandi a Genova, invece di approfondire idee per il rapido e adeguato ripristino dell’importante arteria stradale della città tra i tecnici e gli amministratori, ha spostato la discussione su uno stucchevole, ripetitivo, inutile tema riguardante la statalizzazione di Autostrade. Pubblico o privato: un dibattito secolare, in buona parte ideologico: solo per limitati aspetti può interessare la…

lavrov

Siria e industria della difesa. Così la Turchia si consegna al Cremlino

Due debolezze possono fare una forza? Mosca ed Ankara vogliono provarci e ne è la conferma l'incontro dei due ministri degli esteri, Sergej Lavrov e Mevlut Cavusoglu. L'appuntamento nella capitale russa è finalizzato all'analisi della situazione in Siria e in particolare sugli ultimi sviluppi nel governatorato di Idlib, in Siria nord-occidentale, in gran parte controllato dai ribelli. Quel fronte di…

Salvini contro Salvini

Caro direttore, Salvini è un problema. La sua campagna elettorale permanente è un problema. Gestire il più delicato dei ministeri, quello preposto alla nostra sicurezza, con proclami, minacce, senza decoro ed equilibrio, è un problema. Fare il ministro degli Interni duettando e facendo risse con tutti, istituzioni europee, capi di Stato estero, altri corpi dello Stato italiano, prerogative di altri…

di maio, Pd partito democratico

Per il Pd la speranza di una ripartenza c'è. Vi spiego perché sono ottimista

Nelle settimane passate molti commentatori si sono esercitati nel preconizzare la fine, il superamento, il cambio di nome del Pd. Potrebbe sembrare l’ennesimo dibattito autoreferenziale dei vecchi media italiani a distanza siderale dal comune sentire del Paese reale. In parte lo è davvero, viste pigrizia e indolenza con cui si leggono i fenomeni e si intervistano i leader. Ma la…

ilva

Ilva, grandi opere e finanza pubblica. Ecco ciò in cui crede Forza Italia

Di Alessandro Cattaneo

Dicono che manchi l’opposizione. E se a mancare fosse il governo? Un governo che è spaccato su tutto: dall’immigrazione alle grandi opere, dalla nazionalizzazione di Autostrade all’Ilva. Il caso della Diciotti è emblematico con il Viminale costretto a smentire e sconfessare le dichiarazioni dei componenti del suo stesso governo. Ma questo caos, che farebbe impallidire chiunque, è supportato da un…

papa francesco, sinodo

Una teologia politica attuale. Da Camaldoli a Papa Francesco

Non vi è proposta politica senza proposta filosofica e, direi, quindi, religiosa. Se è vero che la filosofia moderna nasce, come diceva ironicamente Carl Schmitt, dalla deviazione razionalista (errata) della logica nominale dei Padri francescani di Oxford, che era basata sulla regola della nota notae est rei ipsius, ciò che si predica del predicato si predica del soggetto, allora anche…

CASO NAVE MILITARE "DICIOTTI". SUL FILO DELLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

      L’attuale governo, in particolar modo il Ministro per gli Interni Matteo Salvini, sta rischiando di uscire dai parametri normativi che configurano quell’equilibrio che denota la non violazione dei diritti della persona umana, attraverso la configurazione di determinati reati come quello di tortura e di sequestro. Violazione che porterebbe lo stesso esecutivo a uscire dai paletti posti sia…

La tempesta finanziaria sull'Italia? Si può evitare e il prof. Fortis spiega come

Sebbene sul rating dell’Italia si può attendere - almeno fino alla presentazione del Documento di Economia e Finanza - sulla crescita i numeri parlano chiaro. Molto chiaro. Per questo l’agenzia americana Moody’s ha annunciato oggi il declassamento sulle stime di crescita del Prodotto Interno Lordo Italiano dall’1,5% al 1,2% per il 2018 e dall’1,2% all’1,1% per il 2019. La motivazione:…

tasse

Cosa dimostra la vendita dei titoli di Stato italiani. La versione di Polillo

Quei 70 miliardi di titoli venduti dall’estero in soli due mesi una cosa la dimostrano in modo inequivocabile: il ritardo del governo italiano nel comunicare ai mercati la sua strategia in tema di politica economica. E speriamo che sia solo questo. Che in qualche luogo, nel labirinto delle competenze, qualcuno questa strategia l’abbia elaborata ed aspetti solo il momento più…

forchielli

Perché sono scettico sulla visita di Tria in Cina. Parla Forchielli

In queste settimane, assistiamo a una fase in cui l'interessamento del nostro governo nei confronti della Cina sembra diventato piuttosto palese: nei prossimi giorni, sia il sottosegretario del Mise, Michele Geraci, sia il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, saranno in Cina per creare contatti che possano portare fondi e investimenti in Italia nell'ambito di due missioni sincrone ma separate. Geraci, a…

×

Iscriviti alla newsletter