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Lo stesso giorno che è entrata in vigore una nuova legge che permette alle donne di guidare in Arabia Saudita, una donna ha debuttato sulla pista del circuito francese Le Castellet della Formula Uno. Un giro breve ma molto simbolico: Aseel al-Hamad è diventata la prima donna saudita al volante di una macchina della scuderia Renault.

Vestita con una tuta nera e il casco come da regolamento, Al-Hamad ha fatto il giro del circuito Paul Ricard a Le Castellet, molto vicino a Marsella. L’auto scelto è un Lotus Renault E20, lo stesso con cui il campione mondiale Kimi Raikkonen vince ad Abu Dhabi a novembre del 2012.

All’arrivo in garage, Al-Hamad – prima donna alla Federazione di Sport di Motore Saudita – è stata accolta con applausi. Lei è una perla rara in mezzo ad un elenco di uomini pilota ma anche tecnici e assistenti.

Per l’ex pilota francese Michèle Mouton, presidente della Commissione della Fia per Donne nello sport, Al-Hamad spianerà il cammino per fare arrivare le donne negli sport di motore. Mouton è diventata imprenditrice ed è la prima donna che ha importato auto Ferrari in Arabia Saudita.

Sebbene restino ambiti da conquistare (le donne saudite ancora non posso iscriversi da sole all’università o aprire un conto in banca), le ultime riforme della monarchia, promosse dal giovane principe erede Mohammed bin Salman, sono tante. Negli ultimi mesi sono state approvate con decreto reale piccole riforme che stanno cambiando (in maniera progressiva ma profonda) antichi divieti nel mondo islamico.

A febbraio, Ryad ha annunciato che le donne potranno avviare le proprie iniziative imprenditoriali senza il permesso dei tutor maschili, sfruttando anche i servizi tecnologici facilitati dal governo. Ugualmente, possono affittare abitazioni da sole e chiedere la custodia dei figli in caso di divorzio. Piccole realtà finora impraticabili nei Paesi arabi e che evidenziano la trasformazione in corso in Arabia Saudita.

Chi è Asseel al-Hamad, la prima donna saudita alla guida in Formula 1

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