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Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, guidato dal segretario Steven Mnuchin, ha imposto sanzioni contro diversi cittadini russi e aziende per il loro presunto ruolo nelle cyber interferenze nella campagna elettorale del 2016.

LE PERSONE COINVOLTE

La persona più importante colpita dai provvedimenti è Yevgeniy Viktorovich Prigozhin, considerato molto vicino al presidente russo Vladimir Putin. Prigozhin è tra le 13 persone che sono state anche accusate dal procuratore speciale Robert Mueller che sta indagando sul Russiagate.

LE PAROLE DEL TESORO

“Almeno da marzo 2016”, dice il Tesoro Usa, “pirati informatici russi hanno preso di mira realtà governative americane e infrastrutture critiche, incluse quelle energetiche, nucleari, manifatturiere, commerciali, idriche, dell’aviazione”. Gli Stati Uniti, “stanno affrontando le cyber attività malevole russe, incluso il loro tentativo di interferire nelle elezioni” d’Oltreoceano, “le loro cyber offensive distruttive e le intrusioni che tentano di colpire infrastrutture” essenziali, ha sottolineato ancora Mnuchin in una nota.

OBIETTIVO: DETERRENZA

Tra le altre cose, scrive Ellen Nakashima sul Washington Post, la mossa dell’amministrazione cercherebbe di essere un deterrente per impedire ulteriori interferenze in vista delle ormai prossime elezioni di midterm.

IL RUSSIAGATE

Secondo un gran giurì degli Stati Uniti Prigozhin sarebbe intervenuto nelle elezioni Usa per cercare di aiutare Donald Trump. Il presidente Usa ha sempre negato qualsiasi collegamento della sua campagna elettorale con il Cremlino. Quelle di oggi sono le prime sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Russia per il Russiagate.

LA REAZIONE A CALDO DELLA RUSSIA

Sergei Ryabkov, vice ministro russo degli Esteri, come si apprende dall’agenzia Interfax, ha dichiarato a caldo: “La vediamo in modo calmo. Abbiamo cominciato a preparare misure di risposta”.

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Nuove sanzioni degli Stati Uniti contro il Cremlino. Le interferenze si pagano

Di Federica De Vincentis

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