Skip to main content

Molte critiche, pochi elogi, tante perplessità. Il Fatto Quotidiano, giornale di certo non lontano dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, non risparmia rilievi alle primarie per la premiership organizzate dai Pentastellati: otto nomi, ma solo uno di spicco, quello di Luigi Di Maio. Sul metodo delle primarie, nella quarta pagina del quotidiano diretto da Marco Travaglio si sono espressi giornalisti e intellettuali più o meno vicini al Movimento. Ecco che cosa hanno scritto.

LE PRIMARIE FARSA

L’aveva già detto qualche giorno fa, e lo ribadisce anche oggi. Per il direttore del fattoquotidiano.it Peter Gomez queste primarie sono una farsa: “Se si fanno le primarie si deve dare a tutti i candidati la possibilità di farsi conoscere e a tutti gli elettori il tempo necessario per maturare un voto consapevole – scrive Gomez -. Aprire alle candidature un giorno prima delle votazioni, come adesso, mantiene la forma dello strumento democratico, ma non la sostanza”. Gomez lascia ancora una finestra aperta al dubbio: “Vedremo in futuro se quanto accade ora è solo un errore di gioventù dei 5S, o un brutto passo verso una deriva plebiscitaria che poco c’entra con la democrazia partecipativa”.

UN ALTRO PARTITO DEL LEADER

Storicamente vicino al Movimento 5 Stelle, questa volta il professore di Storia contemporanea alla Cattolica di Milano Aldo Giannuli prende le distanze. “Io ho avuto molta simpatia per i 5Stelle quando erano il Movimento del ‘uno vale uno’. E adesso che fanno? Eleggono un capo? Grillo e Casaleggio non hanno mai usato quell’espressione, definendosi sempre i ‘garanti’. Adesso rischia di diventare un altro partito del leader, come Forza Italia, Lega e Pd”. Il prof Giannuli si lascia poi andare a una previsione: “Ho paura che prenderanno una batosta memorabile già in Sicilia. Mi dispiace molto per chi continua a sperare che il Movimento svolga per i cittadini quel ruolo che aveva promesso di svolgere”.

UN INUTILE TEATRINO

Neanche il fondatore del Fatto Quotidiano ed ex direttore del giornale ora guidato da Marco Travaglio, Antonio Padellaro, lesina critiche alla messa in scena delle primarie a 5 Stelle. “Se Grillo avesse detto subito: ‘Luigi Di Maio è il più adatto, punto e basta’, si sarebbe evitato il teatrino imbarazzante delle finte primarie e della ricerca affannosa di qualche antagonista di ripiego, che da settimane consente ai vari capataz del Partito democratico di mettere alla berlina la ‘finta democrazia’ dei 5 Stelle”. Una messa in scena di cui si sarebbe potuto fare a meno.

I NUMERI CONTANO

Posto il risultato ormai scontato della competizione, a contare saranno i numeri. Lo sostiene il politologo Giangranco Pasquino ospitato nella quarta pagina del Fatto di oggi. “La mancanza di un competitor significa qualcosa. Che Di Maio sia imbattibile non lo credo; che abbia idee che rappresentano tutto il Movimento mi pare improbabile; che sia un po’ troppo vicino a Grillo e a Casaleggio è un problema”. E se la mancata presentazione di un candidato (davvero) alternativo è un’occasione persa per l’espressione de dissenso, a mostrarne le dimensioni sarà probabilmente il numero dei votanti su Rousseau.

I PARTITI TRADIZIONALI SONO PEGGIO

Dopo una schiera di critiche a modalità, regole, sostanza delle primarie a 5 Stelle, a chiedersi “dove sarebbe la mancanza di democrazia rispetto ai partiti tradizionali?” è Daniela Ranieri, giornalista del Fatto. “Si deve spiegare dove sta scritto che chi vince le primarie da segretario sia automaticamente il candidato premier – argomenta Ranieri -. È una cosa che ha deciso il Pd. Tanto è vero che c’è chi pensa di derogare a questa regola ‘democratica’ e candidare Gentiloni. E che Letta è stato abbattuto da Renzi con un voto in direzione. Così come Forza Italia ‘candida’ B. e non interpella certo la base. Non si capisce perché il M5S, che non ha un segretario, deve provare il suo indice di democraticità costringendo Fico e Di Battista a correre contro Di Maio”.

NESSUNO STUPORE

A chiudere la serie di commenti raccolti sulla quarta pagina del Fatto è Andrea Scanzi, secondo cui la democrazia interna nel Movimento 5 Stelle non c’è mai stata e per i suoi elettori pare non essere un problema. “La corsa solitaria di Di Maio fa un po’ ridere, e di sicuro il Pd con le primarie è più democratico, ma chi si stupisce vive su Marte”. Il nome di Di Maio, spiega la firma del Fatto, “è sempre stato l’unico nome spendibile. “‘Uno vale uno’ – scrive Scanzi -, ma Grillo e Casaleggio valgono mille. Ed è forse l’unica maniera per tenere attaccata una forza così atipica”.

Marco Travaglio

Ecco come il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio strapazza Luigi Di Maio e Davide Casaleggio per le primarie coreane

Molte critiche, pochi elogi, tante perplessità. Il Fatto Quotidiano, giornale di certo non lontano dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, non risparmia rilievi alle primarie per la premiership organizzate dai Pentastellati: otto nomi, ma solo uno di spicco, quello di Luigi Di Maio. Sul metodo delle primarie, nella quarta pagina del quotidiano diretto da Marco Travaglio si sono espressi giornalisti…

Ecco gli ostacoli che dovrà superare Luigi Di Maio

  “Andiamo a Palazzo Chigi e facciamo risorgere l’Italia”. Con un post su Facebook, come si conviene a un movimento politico che della Rete ha fatto il suo braccio comunicativo, Luigi Di Maio rompe gli indugi e si presenta quale primo candidato alle elezioni prossime, ma ancora da convocare (primavera 2018). Dovrà passare, certo, per le forche caudine delle primarie…

Perché del caso Consip si capisce ormai ben poco

Scusate la franchezza, di cui sono malato incurabile, ma pensate davvero che a questo punto interessino davvero a qualcuno le indagini sugli appalti, gli affari, le frequentazioni, le influenze e quant’altro di casa per un certo tempo alla Consip, cioè alla centrale degli acquisti e delle forniture per la pubblica amministrazione? Via, non prendiamoci in giro. Non interessano più neppure…

Uragano Maria, ecco che cosa sta succedendo

Il potente uragano Maria ha lasciato l'isola di Dominica, perdendo potenza; ed ora, punta verso l'isola di Saint Croix, nelle Isole Vergini, e Porto Rico, con venti fino a 250 chilometri all'ora. GLI EFFETTI Maria, che ha toccato terra a Dominica come un uragano di categoria 5 nella notte italiana, ha lasciato un panorama di "vasta distruzione" sull'isola, come ha…

Perché l'Italia non deve temporeggiare sulle smart city

Parlarne non è sufficiente, occorre realmente mettere mano a un piano nazionale che consenta di passare dalle parole ai fatti. Perché le smart city sono fondamentali per intercettare i bisogni di oggi e di domani dei cittadini e far crescere la nostra economia, a patto però che si faccia sul serio. E' questo il messaggio che è emerso ieri alla…

Marie Bolloré e Vincent Bolloré

Tim-Telecom Italia, ecco perché l'ipotesi scorporo eccita Piazza Affari (ma è solo fuffa)

Ieri sera, a mercati chiusi, Tim ha ribadito che «non c’è alcun progetto di scorporo o cessione della rete, che è un asset strategico per la società e per il suo piano industriale. Qualsiasi speculazione al riguardo è quindi completamente priva di fondamento». Una posizione, questa, ovviamente condivisa anche dall’azionista Vivendi. In realtà il modello scorporo applicato a Telecom e…

Paragone, Baglioni e non solo. Tutti gli artisti che si esibiranno per Grillo e Di Maio a Rimini

Il Movimento Cinque Stelle punta sulla musica esordiente per il ritrovo annuale, quest’anno organizzato a Rimini il 22, 23 e 24 settembre. Sul “Blog delle stelle” è apparsa la lista degli ospiti che si esibiranno il prossimo week end nel corso della kermesse che ha un po’ il sapore della classica Festa dell’Unità e un po’ quello del festival di Woodstock.…

Francesca Immacolata Chaouqui

Chi si cela dietro il controverso documento su Emanuela Orlandi?

La drammatica vicenda di Emanuela Orlandi, mai chiarita, sembra trasformarsi in un inquietante avvertimento. Dovremmo credere che ci sia un dubbio: forse è vero, ma forse non lo è, che in Vaticano si sono tenuti conti su di lei dall’inizio dell’83, prima cioè del suo sequestro, fino al 1997, quando il suo calvario, dunque, si sarebbe presumibilmente concluso. (La data…

Spariamo Di Caprio su Marte per evitare uragani?

Di Enrico Salvatori

Martedì scorso, negli Stati Uniti, si è tenuta una maratona televisiva destinata a raccogliere fondi per le vittime degli uragani. Stiamo parlando del Telethon "Hand in Hand: A Benefit for Hurricane Harvey" che ha riunito i personaggi più famosi dello show business. All'evento hanno presenziato, con esibizioni e messaggi, Beyoncé, Justin Bieber, George Clooney, Cher e Leonardo Di Caprio, i…

Vi racconto le ultime bizzarrie dell'Italia

La sarabanda delle dichiarazioni pre-elelettorali, di uomini dei partiti e non, sta riempiendo pagine di giornali e talk show con il fine di accreditarsi per governare in futuro. Dopo aver saputo del collegiale Di Maio del M5S è arrivata anche l'autopromozione di Roberto Saviano. Si aspetta ufficialmente l'autocandidatura del presidente dell'Inps, Boeri. Un solerte e leale dirigente dello Stato che…

×

Iscriviti alla newsletter