Skip to main content

Il caso di Jan Marsalek, uomo al centro dello scandalo Wirecard, società di pagamenti online di cui era direttore operativo e membro del consiglio, si sta rivelando un problema per la sicurezza dell’Unione europea.

L’uomo, su cui pende una red notice emessa dall’Interpol, era già noto per i suoi legami decennali con l’intelligence russa. Il sospetto è che ora sia in Russia, con falso nome e sotto la supervisione dell’intelligence militare (Gru), fuggito probabilmente tramite il consolato di Monaco a metà 2020.

Il giornale tedesco Der Spiegel ha aggiunto un nuovo tassello alla sua vicenda.

C’entrano Egisto Ott, un ex funzionario dei servizi segreti austriaci arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di aver passato informazioni riservate alla Russia (sarebbe il più grave caso di spionaggio nella storia del Paese), e Tatyana Spiridonova, secondo l’intelligence europea una conoscente russa di Marsalek con legami con i servizi segreti interni russi, l’Fsb.

E c’entra un appartamento a Vienna, capitale dell’Austria e delle reti spionistiche russe in Europa.

Qui, nel 2022, cioè dopo la fuga, Marsalek avrebbe partecipato con Ott ad alcune riunioni per condividere informazioni e non solo. In particolare, tramite alcuni corrieri, sarebbe finito nelle mani dell’Fsb un laptop Sina. Sina è l’acronimo di Secure Inter-Network Architecture, soluzione di crittografia per le comunicazioni informatiche sviluppata in collaborazione con il Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik (l’agenzia di cybersicurezza tedesca) e utilizzata da intelligence e forze di polizia in Germania ma anche dalla Nato per condividere documenti classificati. Ed è questo a preoccupare le autorità europee, un laptop costato appena 20.000 euro.

Il caso Marsalek (Wirecard) ora preoccupa l’intelligence europea

Sull’uomo pende una “red notice” dell’Interpol. Ma sarebbe comunque riuscito a far arrivare all’Fsb, da Vienna, un dispositivo con una soluzione di crittografia usata da intelligence e polizia tedesche ma anche dalla Nato

La Cina si intromette sempre più nelle elezioni altrui. Il report di Microsoft

L’azienda di Redmond ha pubblicato un documento in cui viene evidenziato il legame tra Pechino e le attività di interferenza online. Il modello adottato in occasione del voto di Taipei potrebbe essere replicato altrove, a cominciare dall’Europa per finire con gli Stati Uniti. Ma la minaccia numero uno sembra rimanere la Russia

Le vacche di Lollobrigida, la grigliata di Marattin, la bici di Marino. Queste le avete viste?

Il ministro dell’Agricoltura dà l’esempio e consuma carne vera (non coltivata) a Pasquetta e poi va a salutare una mucca ad Agriumbria, il deputato Marattin segue l’esempio di Lollobrigida, mentre Ignazio Marino pedala verso le prossime europee insieme a Fratoianni e Bonelli. Ecco le foto politiche degli ultimi sette giorni

Auto elettriche, continua la battaglia solitaria tra Tesla e Byd

L’azienda di Elon Musk ha pubblicato i risultati del primo trimestre: sorpasso alla cinese Byd, che aveva registrato più vendite alla chiusura del 2023. Il mercato dà però segnali di raffreddamento: pesa la contrazione delle vendite in Cina. Una competizione destinata comunque a segnare il futuro dell’industria e non solo

Israele, tutto pronto per la rappresaglia dell’Iran

Lo Stato ebraico si prepara alla reazione iraniana dopo il bombardamento di Damasco. Israele è consapevole che Teheran agirà per rappresaglia, anche se ragioni strategiche fanno pensare che la Repubblica islamica potrebbe scegliere un gesto simbolico. I problemi per gli Usa e gli spazi per l’Is

Rischio influenza cinese a Gdynia, cosa significa per la Polonia e la Nato

Il controllo di una società basata a Hong Kong su parte delle infrastrutture portuali ha destato l’allarme a Varsavia, che adesso vuole designarle come infrastruttura critica. Per scongiurare così ulteriori ingerenze indesiderate

Un’alleanza di democrazie. Il segreto del successo della Nato per Minuto-Rizzo

La Nato è l’unica organizzazione politico-militare al mondo in grado di operare a lunga distanza riunendo forze di Paesi anche molto diversi fra loro. A 75 anni dalla sua fondazione, l’Alleanza Atlantica rimane non solo un baluardo a difesa dei suoi Stati membri, ma è anche un’organizzazione politica che unisce le grandi democrazie Occidentali, i cui interessi finiscono per coincidere. L’analisi dell’ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato Defense College Foundation e già segretario generale ad interim dell’Alleanza Atlantica

Investimenti, partnership e IA. La ricetta di Benigni (Elt) per la cyber-security

Intelligenza artificiale, partnership pubblico privato e maggiori investimenti da parte del sistema-Paese sulla sua sicurezza informatica. Ecco le priorità illustrate da Domitilla Benigni, presidente di CY4Gate e amministratore delegato e chief operating officer di Elettronica, che dovrebbero essere alla base del Ddl Cyber-sicurezza

Le sfide della Nato dopo 75 anni. Il punto con Cesa, Alli e Parsi

Il 4 aprile di 75 anni fa nasceva a Washington ufficialmente la Nato. In occasione dell’anniversario della fondazione del Patto, Formiche ha discusso delle sfide future che attendono l’Alleanza con il presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, Lorenzo Cesa, il segretario generale della Fondazione De Gasperi e già presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato, Paolo Alli, e il professore di Relazioni internazionali all’università Cattolica di Milano, Vittorio Emanuele Parsi

In Israele fuori uso i Gps per timore di raid iraniani. Ecco cosa sta succedendo

Dopo il raid a Damasco, aumentano i non funzionamenti dei segnali Gps in Israele. Mentre si attende la risposta iraniana all’uccisione di uno dei generali dei Pasdaran, chi guida nello stato ebraico può facilmente ritrovarsi localizzato a Beirut

×

Iscriviti alla newsletter