Donald Trump ha tenuto il suo primo discorso davanti al Congresso il 28 febbraio. E, oltre ai contenuti dell’intervento, negli Stati Uniti si parla molto della sua immagine. Per la prima volta, le parole del magnate americano sono state più ottimistiche, in confronto al tono utilizzato durante il periodo delle elezioni.

Per la sua prima volta come presidente davanti ai parlamentari, Trump ha scelto una cravatta blu a righe, al posto dell’abituale cravatta rossa. Ha mantenuto la giacca chiusa, mentre di solito la porta aperta, proiettando un’immagine più curata e rispettosa. Il vestito aveva dettagli che sono stati apprezzati dagli esperti americani della moda.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO

Secondo Barbara Perry, storica del Centro Miller di Affari Pubblici dell’Università di Virginia, “per l’enorme personalità e l’immagine da reality show di Donald Trump questo è un grande cambiamento che svela un abbassamento dei toni”. Bisogna anche tenere conto dei gesti e il linguaggio del corpo. I movimenti delle mani sono stati meno aggressivi, anche se ha indicato con il dito il leader dei Democratici mentre criticava l’Obamacare. Molti si chiedevano se e quando il presidente avrebbe abbandonato i modi elettorali per diventare più istituzionale. Forse è arrivato il momento.

UN DONALD PIÙ MODERNO

Trump si è presentato con un abbigliamento più raffinato che sembra determinato da un processo di trasformazione. Il vestito blu scuro è più formale. Secondo Joseph Abboud, designer e direttore creativo di Men’s Wearhouse, Trump ha finalmente lasciato la giacca oversize, troppo sciolta, per un modello più moderno adeguato alla sua taglia. Anche la cravatta rossa era superata, “una reliquia dei vecchi miliardari di Manhattan degli anni ’80. Sono felice che non la usi più”, ha detto Abboud. Siccome questa volta parlava davanti al potere legislativo degli Stati Uniti, ha lasciato la giacca abbottonata.

I CONSIGLI DI GENTELMEN’S QUARTERLY

Gentlemen’s Quarterly (GQ), la famosa rivista di moda e tendenze fondata nel 1957, ha pubblicato su Youtube un video con l’analisi dello stile di Donald Trump. “Se Trump non può agire come  presidente, potrebbe almeno cercare di vestirsi come tale”, si legge nell’introduzione. Secondo GQ, il magnate usa troppo trucco, indossa abiti molto grandi e spesso porta i pantaloni stropicciati. “La cravatta è molto grossa e non si pettina bene”, si vede nel video. I consigli della rivista: usare cravatte più sottili e di un altro colore che non sia il rosso, scegliere pantaloni più attillati, avere un taglio di capelli più moderno e lasciare il viso al naturale.

Ecco l’immagine del nuovo Trump modificata al computer da GQ

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MELANIA E IL TAILLEUR AMERICANO

Così, mentre Donald Trump è stato un po’ meno aggressivo e spontaneo, la first lady Melania Trump, che negli ultimi mesi ha sorpreso per la sua sobrietà (qui l’articolo di Formiche.net), martedì al Congresso è stata più audace. La stampa americana ha ironizzato scrivendo che probabilmente ci teneva ad andare alla cerimonia del Premio Oscar 2017 e ha indossato il vestito che voleva usare. “Make America Liza Again”, scriveva il quotidiano Daily News, confrontandolo con il look di Liza Minnelli nel film Cabaret. Alla fine dell’articolo si ipotizza, scherzando, che forse ha comprato il vestito in una crociera partita dalla Florida.

Si diceva che Melania avrebbe indossato un vestito bianco, in onore delle suffragette del XIX secolo, ma alla fine si è presentata con un tailleur firmato Michael Kors di circa 10mila dollari. La scelta di uno stilista americano ribadisce il messaggio del presidente di proteggere la cultura americana.

IL VESTITO DA COCKTAIL DI IVANKA

Anche Ivanka Trump è stata molto più ardita. La figlia del presidente ha indossato un vestito di raso colore carminio, con una spalla scoperta, dello stilista francese Roland Mouret. Il prezzo: 3000 dollari. “Ivanka non ha convinto i fan, ancora una volta, per il suo senso della moda – si legge su News.com . Gli esperti hanno giudicato il suo vestito ‘inadeguato, ‘imbarazzante’ e più adatto per i cocktail che per il Congresso”.

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