Skip to main content

Da picconatore di Confindustria ad aspirante salvatore del Sole 24 Ore. E’ quasi uno scherzo quello che il destino sta giocando a Franco Moscetti, l’uomo che Vincenzo Boccia ha scelto per risanare e rilanciare il principale quotidiano economico italiano, oggi alla prese con una crisi senza precedenti finita persino all’attenzione della procura di Milano. Qualche anno fa, nel 2009 – in aperta polemica con le presidenze di Luca Cordero di Montezemolo e di Emma Marcegaglia  Moscetti guidò Amplifon fuori dall’associazione degli industriali. Che, però, ora gli ha assegnato il ruolo che fu di Gabriele Del Torchio con il compito più difficile: quello di salvare il giornale. Oggi infatti il nuovo consiglio di amministrazione del gruppo editoriale presieduto da Giorgio Fossa ha cooptato Moscetti nominandolo amministratore delegato “attribuendogli tutte le opportune deleghe”.

AMPLIFON FUORI DA CONFINDUSTRIA 

Come amministratore delegato di Amplifon fu tra i primi a scegliere di andarsene da Confindustria con una decisione rivendicata più volte nel corso del tempo e seguita negli anni da molti. “Ho abbandonato Confindustria due anni prima di Sergio Marchionne“, sottolineò nel 2014 in una conversazione con Marco Valerio Lo Prete del Foglio. Sortita che la firma de il Giornale Nicola Porro commentò senza mezzi termini sul suo blog con un breve post (dal titolo “Amplifon ci sente. Eccome“) che si concludeva in modo inequivocabile: “Grande Moscetti. La Confindustria perde molto dalla sua dipartita“.

LE RAGIONI DELL’ABBANDONO

Un abbandono che nei mesi e negli anni successivi Moscetti è tornato a raccontare e spiegare frequentemente. Nel maggio del 2015 – partecipando a un’iniziativa de Linkiesta – disse di aver lasciato Confindustria “perché si anteponeva l’interesse del club a quello del Paese. Perché abbiamo un aeroporto ogni 50 chilometri, perché abbiamo una fiera ogni 50 chilometri? Alla fine, dietro ci sono gli interessi delle associazioni industriali locali“. Una critica a tutto tondo nella quale non esitò a inserire viale dell’Astronomia tra le cause del declino italiano: “La mia generazione di classe dirigente ha fallito e io mi sento parte integrante di quel fallimento. La politica è la risultante di quel fallimento“. Così determinato nella sua polemica contro l’establishment industriale italiano da non esitare a fare anche nomi e cognomi importanti, come quello del patron della Tod’s Diego Della Valle: “E’ quello che mi fa arrabbiare più di tutti. È intelligente, capace, simpatico, mi fa arrabbiare perché non fa quello che potrebbe fare. Ha investito nell’editoria insegnando ai giornalisti come si fa un giornale e nelle banche, insegnando a fare i banchieri. Perché non ha creato una Lvmh italiana? È il problema dell’Italia: tutti cerchiamo di fare male il mestiere degli altri piuttosto che bene il nostro“.

MOSCETTI L’ANTIPOLITICO

Non che questi attacchi verso il mondo imprenditoriale italiano nascondano un’opinione assolutoria nei confronti della politica. Anzi, tutt’altro. In un articolo scritto nel gennaio 2015 per Lettera 43 – il giornale on line fondato da Paolo Madron dove il manager aveva un rubrica – Moscetti passa in rassegna praticamente tutto il panorama partitico italiano: dispensando critiche a destra e a manca. Netto, ad esempio, il giudizio che riserva a Silvio Berlusconi: “Era sceso in campo contro il teatrino della politica. Ha trasformato la politica in un grande teatro quotidiano“. La morale della sua visione? In fondo all’intervento la espone lui stesso: “Il dramma è che tutti (o comunque moltissimi) vorrebbero salire sulla diligenza, ma non per modificare quei comportamenti che vengono ritenuti inaccettabili. La speranza è che prima o poi arrivi il proprio turno per approfittare della situazione come hanno fatto molti altri prima“.

LA SUA CARRIERA

Una carriera – quella di Moscetti – strettissimamente legata ad Amplifon dove ha ricoperto per undici anni, fino al 2015, il doppio ruolo di direttore generale e amministratore delegato. Prima tanti altri incarichi di vertice, dalla Vitalaire Italia – società specializzata nei servizi di assistenza domiciliare – alla Air Liquide Sanità, gruppo attivo nel settore sanitario. Poi, come detto, Amplifon, mentre nell’ultimo anno è stato amministratore unico di Axel Glocal Business, società di consulenza e assistenza strategica alle imprese. Da oggi, però, inizia la sfida più inattesa e, probabilmente, più difficile: la guida del Sole 24 Ore. Alle dipendenze di quella Confindustria che nel passato, anche più recente, ha tante volte bistrattato.

(Foto: Franco Moscetti/Twitter)

ECCO TUTTI GLI ULTIMI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SUL SOLE 24 ORE:

SOLE 24 ORE, I CONTI DEI PRIMI 9 MESI, LE PAROLE DI BOCCIA, LO SCIOPERO E IL NOME DI MOSCETTI

ECCO LA LETTERA DI DIMISSIONI DI GABRIELE DEL TORCHIO DA AD DEL GRUPPO SOLE 24 ORE

CHE COSA SI DICE IN PRIVATO TRA I CONFINDUSTRIALI SULLA IPOTESI DELISTING PER IL SOLE

LE IDEE DI BOCCIA, MARCEGAGLIA E PESENTI SUI TAGLI AL SOLE 24 ORE

CONFINDUSTRIA, ROCCA SBUFFA PER L’IPOTESI MOSCETTI AD DEL SOLE

COSA DI DICE IN CONFINDUSTRIA DEL SOLE 24 ORE

ECCO GLI ULTIMI SUBBUGLI INTERNI AL SOLE 24 ORE

TUTTE LE TENSIONI FRA BOCCIA E DEL TORCHIO

GUBITOSI DICE A FORMICHE.NET CHE NON SARA’ L’AD DEL SOLE

COME E PERCHE’ BOCCIA HA CONFERMATO NAPOLETANO ALLA DIREZIONE DEL SOLE

LA LINEA DI BOCCIA DOPO L’AVVIO DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA SUL SOLE

CHE COSA HANNO DETTO BOCCIA E PANUCCI AI GIORNALISTI DEL SOLE

TUTTI I DETTAGLI SUGLI ESPOSTI A CONSOB SUL SOLE 24 ORE

I NUMERI DELLA SEMESTRALE DI DEL TORCHIO CHE SUONA COME UNA CRITICA A TREU E BENEDINI

trump franco moscetti

Franco Moscetti, chi è (e cosa pensava di Confindustria) il nuovo ad del Sole 24 Ore

Di Valeria Covato e Andrea Picardi

Da picconatore di Confindustria ad aspirante salvatore del Sole 24 Ore. E' quasi uno scherzo quello che il destino sta giocando a Franco Moscetti, l'uomo che Vincenzo Boccia ha scelto per risanare e rilanciare il principale quotidiano economico italiano, oggi alla prese con una crisi senza precedenti finita persino all'attenzione della procura di Milano. Qualche anno fa, nel 2009 - in aperta polemica con…

Ecco tutti i nuovi paletti della Bce per la nomina dei banchieri

La Banca centrale europea (Bce) ha avviato ieri una consultazione pubblica riguardante il “Progetto di guida alla verifica dei requisiti di professionalità e onorabilità” con il quale viene illustrato il modo in cui la Vigilanza bancaria della Bce valuta l’esperienza, le competenze e l’adeguata levatura degli esponenti aziendali candidati a ricoprire un incarico negli organi di amministrazione di una banca.…

Prove tecniche di Difesa comune in Europa dopo l'arrivo di Trump alla Casa Bianca

Mentre negli Stati Uniti la fase della transizione è entrata nel vivo, l’Unione europea (Ue) prova ad accelerare sulla Difesa comune. Il Consiglio congiunto dei ministri degli esteri e della Difesa ha approvato il Piano di implementazione su sicurezza e difesa dopo la proposta dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Federica Mogherini. “Un piccolo passo”, ha…

israele, VLADIMIR PUTIN

Igor Dodon e Rumen Radev, perché Putin gongola per le elezioni in Moldavia e Bulgaria

Sulla frontiera orientale, la Russia di Vladimir Putin ha segnato due ulteriori progressi. Moldavia e Bulgaria hanno eletto due presidenti della repubblica filo-russi nel voto del 13 novembre, Igor Dodon e Rumen Radev. Entrambi hanno parto la strada a elezioni politiche, nella prospettiva di un analogo cambiamento (di orientamento est-ovest) nei rispettivi parlamenti e quindi nei governi. D’altra parte, il…

Amoris Laetitia, cosa chiedono 4 cardinali a Papa Francesco sui divorziati risposati

L’interpretazione dell’esortazione post sinodale Amoris Laetitia, pubblicata la scorsa primavera pochi mesi dopo il Sinodo ordinario sulla famiglia, continua a far discutere. Stavolta non sono giornali o riviste specializzate a presentare al Papa richieste di chiarimenti, bene quattro cardinali, che hanno deciso di uscire allo scoperto. Lo fanno ora perché dalla Santa Sede non hanno avuto alcuna risposta alla lettera…

Come si muoverà Donald Trump in Libia. Parla Toaldo

"Non arriverà in fretta e non troppo apertamente, ma è possibile che nel futuro vedremo gli Stati Uniti sostenere meno apertamente il processo politico in atto a Tripoli e magari fornire assistenza 'anti-terrorismo' al generale Khalifa Haftar", commenta con Formiche.net Mattia Toaldo, senior policy fellow all'European Council on Foreign Relations di Londra. IL DOSSIER La Libia è uno dei dossier…

Poste Italiane di Caio, ecco la pagella di Mediobanca (non solo su Pioneer)

Utili sopra ogni più rosea aspettativa. Le Poste italiane battono le stime del consensus e di Mediobanca. “Nei nove mesi i ricavi hanno segnato una crescita dell’8% anno su anno, in linea con le nostre stime - scrive Gian Luca Ferrari, equity analyst della banca d’affari italiana - mentre il profitto operativo si è attestato a 1,2 miliardi di euro,…

vignetta Trump

Ecco cosa sta succedendo a bond e tassi fra Mister Trump e Lady Spread

I mercati in pochi giorni hanno scontato in ampia misura tutti i possibili effetti reflazionistici della svolta politica a Washington: rialzo deciso dell’inflazione e accelerazione della crescita generate da tagli di imposte e aumenti di spesa, con probabile significativo allargamento del deficit e incremento del debito. Questi sono i trend probabili nei prossimi anni, con un allineamento di potere esecutivo…

Daniela Santanchè e Matteo Salvini

Vi racconto l'infinita partita a scacchi fra Salvini e Berlusconi (che sgambetta Parisi)

Un’altra lunga giornata è trascorsa inutilmente dalle parti del segretario leghista Matteo Salvini. Che, candidatosi spavaldamente nella piazza fiorentina di Santa Croce alla guida di un nuovo centrodestra italiano per seguire le orme di Donald Trump, vincitore della corsa alla Casa Bianca americana, ne ha atteso invano un “contatto”, diretto o indiretto che fosse. Un contatto, magari, soltanto telefonico: di…

Matteo Renzi, Spread

Cosa succederà con il ballo dello Spread

Riparte lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi. Il dato è drogato dagli acquisti della BCE che termineranno nella primavera prossima. Si teme che, allora, lo spread potrà salire ancora. Hanno avvertito Mario Monti di tenersi a disposizione? ++++ “Che le opinioni del popolo, quando siano ragionevoli e mature, debbano dirigere la condotta di quelli cui ha…

×

Iscriviti alla newsletter