Skip to main content

Definirlo renziano forse è un po’ un’esagerazione. Di sicuro, però, lo scrittore Marco Lodoli – chiamato da Roberto Giachetti a guidare la sua lista civica per Roma – estraneo all’universo di riferimento di Matteo Renzi non lo si può considerare, se non altro perché ha contribuito a scrivere una delle sue più discusse riforme, quella sulla Scuola.

TRA SCUOLA, LIBRI E GIORNALI

Di lavoro Lodoli fa l’insegnante di lettere in un’istituto professionale della periferia romana: professore neppure sessantenne con la vocazione per la scrittura. Più di trenta i libri pubblicati nel corso della sua carriera, il primo ad appena 22 anni nel 1978. Una passione che lo ha portato a vincere il premio Mondello con il romanzo “Diario di un amore che fugge” e grazie alla quale è arrivato a scrivere stabilmente sul quotidiano  Repubblica. Autore di una seguitissima rubrica sul dorso romano del giornale fondato da Eugenio Scalfari ed editorialista – nelle pagine nazionali – sui temi della scuola e dei giovani. Ed è proprio dalle colonne di Repubblica che ha raccontato il suo impegno a favore di una riforma che ai giovani – anzi meglio, agli studenti – non è che sia piaciuta poi così tanto.

LODOLI E LA BUONA SCUOLA

E’ il maggio dello scorso anno quando tra le pagine del quotidiano ora diretto da Mario Calabresi compare un suo articolo dal titolo inequivocabile: “Ho inventato la Buona Scuola ma non convinco i colleghi“. Nel commento Lodoli svela di aver lavorato alla riforma e di averne addirittura coniato lui stesso il nome, poi usato dal premier a mo’ di hastag (#labuonascuola, appunto). Sottolinea gli aspetti a suo dire positivi, su tutti i 500 euro per la formazione dei professori e l’assunzione di decine di migliaia di precari. Un’opinione che però non fa breccia tra gli altri docenti, la cui opera di convincimento – scrive Lodoli – non produce alcun effetto. Anzi, il commento si chiude con la battuta di un collega che lo consiglia caldamente di cambiare il nome e di chiamarla “la Buona Sòla“.

LODOLI E I RENZIANI

Non è un caso dunque che la sua candidatura per il Campidoglio sia stata salutata con particolare entusiasmo dai renziani della Capitale. Una soddisfazione confermata dal tweet – pubblicato a candidatura ufficializzata – di Luciano Nobili, punto di riferimento di Renzi a Roma e coordinatore della campagna elettorale del candidato sindaco del Pd: “Pochi conoscono, amano e hanno raccontato Roma come Marco Lodoli. È un vero orgoglio saperlo alla guida della lista di Roberto Giachetti“.

LODOLI E IL PD

Un nome, il suo, che nel Partito democratico non piace però soltanto ai renziani. Prova ne è l’endorsement a suo favore arrivato in tempi non sospetti da Roberto Morassut, il principale rivale di Giachetti alle primarie del centrosinistra a Roma. In un’intervista al Manifesto – rilasciata pochi giorni dopo la sua sconfitta – Morassut indicò tra i nomi che avrebbe voluto in giunta anche quello di Lodoli.  Suggerimento di cui – a quanto pare – Giachetti ha fatto tesoro, anche a testimonianza dei buoni rapporti che lo legano al deputato Pd.

LODOLI PER VELTRONI

Che poi quella a sostegno del vicepresidente della Camera non è la prima esperienza in politica di Lodoli. Agli atti c’è anche la sua candidatura nel 2007 per l’assemblea costituente del Pd. Siamo agli albori del partito oggi guidato dal premier, che sarebbe nato ufficialmente con la vittoria alle primarie di Walter Veltroni, all’epoca sindaco di Roma al secondo mandato in procinto di candidarsi alle politiche come leader del centrosinistra. Quel Veltroni la cui Roma, Lodoli, aveva a lungo raccontato e a favore del quale lo scrittore si schierò alle primarie.

LODOLI E GLI SCRITTORI DI DESTRA

La sua candidatura del 2007 al fianco di Veltroni stupì non poco alcuni intellettuali di destra, convinti che la passione di Lodoli per scrittori come Louis-Ferdinand Céline, Anna Maria Ortese e Cristina Campo ne facesse automaticamente un loro alleato. Il Secolo d’Italia ne fu a tal punto sorpreso dal chiedersene il perché in lungo reportage. La risposta di Lodoli – che non piacque molto a Marcello Veneziani – fu in fondo abbastanza semplice: “I miei riferimenti letterari non sono a sinistra ma sono attento alla periferia, alla scuola, alla società. Della sinistra mi piacciono i valori della solidarietà“. Chissà stavolta come sarà commentato a destra il suo nuovo impegno politico a sinistra.

Chi è Marco Lodoli, lo scrittore veltronian-renziano che guiderà la lista civica di Giachetti a Roma

Definirlo renziano forse è un po' un'esagerazione. Di sicuro, però, lo scrittore Marco Lodoli - chiamato da Roberto Giachetti a guidare la sua lista civica per Roma - estraneo all'universo di riferimento di Matteo Renzi non lo si può considerare, se non altro perché ha contribuito a scrivere una delle sue più discusse riforme, quella sulla Scuola. TRA SCUOLA, LIBRI E GIORNALI…

Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo, Unicredit. Come cresce la rivolta contro il diktat della Germania sui bond statali

Di Michele Arnese e Fernando Pineda

Non sbuffano solo le banche dei Paesi periferici. A criticare il progetto voluto dalla Germania e sostenuto da altri Stati del Nord per limitare lo stock dei titoli di Stato nel portafoglio delle banche al fine di ridurre i rischi sistemici sono anche governi (come quello italiano e quello francese), gli industriali di alcune nazioni (come nel caso dell’Italia con…

Piercamillo Davigo

Ecco la bizzarra filosofia politica di Piercamillo Davigo

Il kombinat mediatico-giudiziario ha riscritto, in via di fatto, il comma 2 dell’articolo 27 della Costituzione. Ora si interpreta così: "L’imputato non è considerato innocente sino all’assoluzione definitiva’’. ++++ "Se le persone coinvolte in base a prove e indizi che dovrebbero indurre la politica e le istituzioni a rimuoverle in base a un giudizio non penale, ma morale o di…

Siria, Mosca schiera l'artiglieria e Washington pensa all'antierea

La Russia sta ammassando unità varie di artiglieria e truppe a supporto nel nord della Siria, probabilmente in vista di un'offensiva su Aleppo per prendere il controllo della città. Lo ha riferito un funzionario del governo americano al Wall Street Journal, che ha pubblicato l'informazione con un filo programmatico: infatti è uscita il giorno precedente alla prima riunione dopo due anni…

Sconti BancoPosta 2016: premi ai titolari di Conto e PostePay

Unieuro, Tamoil , Bricofer , Geox e tantissime altre sono le promozioni dell’offerta “Sconti BancoPosta 2016” lanciata da Poste Italiane Forse non tutti lo sanno, ma Poste Italiane ha scelto di premiare i titolari di un conto corrente BancoPosta o di una carta PostePay con l’iniziativa Sconti BancoPosta 2016 che permette loro di beneficiare tutto l’anno di sconti su tutti…

Chi è Papi Jiang, la blogger censurata in Cina

Nonostante Twitter abbia in programma di conquistare anche la Cina, come evidenzia la recente nomina dell’ingegnere Kathy Chen a managing director del social network in Cina continentale, Hong Kong e Taiwan, la libertà di espressione di cui godono i cinesi non è in buona salute. Come ha dichiarato Chen, gli obiettivi di Twitter in Cina riguardano "nuovi mezzi messi a disposizione dei nostri…

Come funzionerà il welfare del futuro

Non solo mancheranno i soldi per le pensioni dei baby boomers, come annuncia Tito Boeri, mancheranno anche per la sanità e per il welfare. Se per il sistema previdenziale i calcoli sono noti, per il welfare sono conosciuti i dati tendenziali: invecchiamento della popolazione, aumento corrispondente della domanda di cure, con costi maggiori per le malattie degenerative e per la…

Che cosa insegna il duello fra Davigo e Renzi

Spero che si possa ancora esprimere rispettoso dissenso, senza rimediarsi azioni giudiziarie per diffamazione, dalla reazione urticante del nuovo presidente dell'Associazione Nazionale dei Magistrati, Piercamillo Davigo, al discorso fortemente e orgogliosamente garantista pronunciato da Matteo Renzi al Senato. Dove il presidente del Consiglio, elogiato invece sul Messaggero dal magistrato Carlo Nordio, ha replicato con durezza alle opposizioni che avevano illustrato…

Silvio Berlusconi, guido bertolaso

Come e perché Forza Italia ha tradito la rivoluzione liberale sbandierata

L’intuizione politica del direttore Michele Arnese nella sua limpida onestà intellettuale non utilizza cattiveria d’analisi né piglio maligno, a proposito di quanto sta accadendo dentro Forza Italia (parla di suicidio politico), non solo per ciò che è successo in Senato con la mozione di sfiducia, più teatrale che reale, ma anche per quanto sta accadendo nelle grandi città dove si…

Perché Renzi vince ma non convince troppo

In tutte le sfide in cui è risultato finora vincitore (da ultima, quella del referendum sulle trivelle), Matteo Renzi ha dovuto fare affidamento soprattutto sulle sue risorse di consumato comunicatore nonché sulla capacità di volgere a proprio vantaggio contraddizioni e "prestazioni ottocentesche" dei suoi avversari interni e dei suoi nemici esterni. Ma oggi quelle risorse e quella capacità non sono…

×

Iscriviti alla newsletter