Skip to main content

Gli attacchi informatici rappresentano ormai una minaccia rilevante e il loro costo per le imprese si fa ogni giorno più gravoso. Tuttavia, il prezzo di una buona prevenzione è di gran lunga inferiore a quello di un intervento per sanare ex post i danni provocati da intrusioni e furti elettronici. Ma questo le aziende spesso non lo sanno.

Aumentare la consapevolezza su questi temi è però possibile secondo Ibm, che ha tenuto oggi a Roma Secure and Protect your Business, un evento organizzato con Idc per porre al centro del dibattito proprio il valore strategico di governance, prevenzione e gestione dei rischi informatici.

Molti i panel di approfondimento avvicendatisi durante la giornata, a cui hanno preso parte relatori come Enrico Cereda (nella foto), general manager Global technology services di Ibm Italia; Julian Meyrick, vice president security services di Ibm Europe; Domenico Vulpiani, prefetto presso il ministero dell’Interno e Giuseppe Galati, head of Business relationship management & Security del Gruppo Mediobanca.

DATI, NUOVA RISORSA

I dati – ha spiegato Cereda – sono sempre più la risorsa naturale del XXI secolo. La cybersecurity, ovvero la difesa di questi asset, diventa sempre più importante“, tanto più in un momento in cui crescono i servizi cloud (proprio Ibm lancerà il prossimo 16 giugno il primo data center cloud nel nostro Paese).

L’obiettivo di Big Blue, in Italia, è quello di definire un nuovo quadro di riferimento per le organizzazioni della Penisola, all’interno del quale individuare nuovi approcci e soluzioni per mantenere alta la sicurezza dei propri dati sensibili.

IL COSTO DEI CYBER ATTACCHI

Le esigenze e gli interrogativi del settore sono molteplici, così come i grandi cambiamenti apportati dai social network, dalla presenza crescente dell’Internet delle cose e dall’uso sempre più frequente di device personali per maneggiare dati aziendali. Se tutti ricordano un terremoto o un incendio, casi rari e quindi enumerabili – spiega una nota di Ibm -, pochi purtroppo “hanno una reale idea di quanti cyberattacchi vengano oggi effettivamente perpetrati, e quindi delle probabilità di essere colpiti“. Eppure non sono pochi i studi a riguardo.

Un’ indagine condotta da Idc nel 2014 e che ha interessato in particolare il settore retail, molto esposto a furti di dati sensibili dei clienti, ha scoperto che “a livello mondiale le aziende di questo comparto hanno subito una media di ben 6,2 attacchi informatici all’anno, dei quali 2,2 andati a buon fine (per gli attaccanti)“. La durata dell’impatto di questi cyberattacchi “varia in media da un minimo di 6,3 ore a un massimo di 10,7 ore, sufficiente se applichiamo le stime economiche di cui sopra a generare danni per svariati milioni di dollari ad attacco“.

LA SFIDA PER LE AZIENDE

Il costo delle violazioni, ha sottolineato Meyrick, continua a salire. Nella Penisola è stato di 95 miliardi di euro nel 2013, ma è salito a 102 solo un anno dopo.

Un altro studio, condotto sempre da Idc a fine 2014 su un campione di aziende appartenenti alla classifica Fortune 1000, “ha stabilito che per questa classe di imprese il costo medio annuo” dell’indisponibilità non programmata di fornire un servizio a causa di un attacco (l’impatto economico del cosiddetto downtime) “spazia da 1,25 a 2,5 miliardi di dollari“. Un ammontare di costi economici che si somma a quelli meno visibili, ma ugualmente dolorosi, derivanti dal danno d’immagine.

Per restare agili e competitive, è importante per le aziende “essere preparate di fronte a qualsiasi tipo di minaccia o rischio. Automatizzare, prevenire, anticipare ed essere proattive sono i principi irrinunciabili per le organizzazioni dinamiche“.

SICUREZZA NELLA PA

La sfida della sicurezza informatica, però, non riguarda solo i privati. “La nostra pubblica amministrazione – ha ricordato il prefetto Vulpianiha ancora molto da fare in questo campo. Non siamo all’anno zero. Ma più che nuovi investimenti, anch’essi importanti, servirebbe ripensare il nostro intero modello orientandolo a una maggiore condivisione di infrastrutture e tecnologia. Difficile, ma possibile, a patto di operare una vera svolta culturale“.

Cyber attacchi, ecco perché serve parlarne

Gli attacchi informatici rappresentano ormai una minaccia rilevante e il loro costo per le imprese si fa ogni giorno più gravoso. Tuttavia, il prezzo di una buona prevenzione è di gran lunga inferiore a quello di un intervento per sanare ex post i danni provocati da intrusioni e furti elettronici. Ma questo le aziende spesso non lo sanno. Aumentare la…

La guerra in Yemen è tutt'altro che finita

Ufficialmente martedì 21 aprile l'Arabia Saudita ha annunciato la fine dei bombardamenti dell'operazione Decisive Storm in Yemen (a cui partecipano anche altri stati arabi, con l'appoggio logistico di Stati Uniti e Francia, e che era iniziata il 26 marzo). Non c'è stata nessuna tregua e nemmeno nessun accordo, ma i sauditi ─ che non hanno escluso un ulteriore ricorso alle armi…

Perché il nucleare iraniano è ancora in piedi (nonostante l'accordo)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Il 16 marzo scorso è stato arrestato un cittadino taiwanese, Hsien Tai Tsai, per aver esportato illegalmente strumenti e macchinari utili alla produzione di armi nucleari e di "distruzione di massa", secondo la terminologia, un po' ingenua, in uso oggi. Sihai Cheng, un cittadino cinese, è stato condannato pochi mesi fa negli Usa in quanto mediatore…

Piano Juncker, truffa mediatico-politica?

Ma che sta succedendo al Piano Juncker? O meglio, il piano per la ricrescita economica dell’Europa è davvero fattibile o ha qualche pilastro che già scricchiola? O, forse, rischia di collassare prim'ancora di partire? Le domande, per nulla peregrine, non sono troppo dietrologiche, visti i rilievi dell'economista Giuseppe Pennisi. Anzi, sorgono dopo l'annuncio da parte della Bei (Banca europea per…

Libia e sbarchi, chi vuole (e chi no) i droni armati

Fermare con i droni le carrette del mare degli scafisti prima che salpino dalle coste libiche è in queste ore una delle ipotesi più discusse a Palazzo Chigi. Corre, però, il rischio di rimanere tale. Sebbene un'opzione simile non sia da scartare, per alcuni osservatori sono troppi gli impedimenti che la rendono impossibile al momento. LA PROPOSTA DI TRICARICO Uno…

Giovanni Lo Porto, chi era il cooperante italiano morto in Pakistan

Aveva 40 anni ed era nato nel palermitano. Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano rapito in Pakistan dai jihadisti il 19 gennaio del 2012, è stato ucciso il 3 gennaio scorso in un'operazione antiterrorismo statunitense. L’informazione è stata confermata oggi dalla Casa Bianca. Da quando Lo Porto è stato sequestrato non c’erano più notizie sulle sue condizioni. Come non si…

Eni e Api. Così i cinesi di Fosun studiano il dossier raffinerie

Non ci sono soltanto affari immobiliari nel perimetro del gruppo cinese Fosun. La società di Pechino, come è emerso negli scorsi giorni, comprerà il palazzo di Piazza Cordusio sede del gruppo bancario Unicredit per 345 milioni di euro. A vendere, in questo caso, è il fondo Omicron Plus gestito da Idea Fimit sgr. IL GRUPPO CINESE Fosun, in Italia, detiene…

ACTA DIURNA - Asia, Eurasia, Global, Middle East,

Analysis by leading think tanks twitter - @lineestrateg1   ASIA China's New Investment Bank: A Premature Prophecy (Mark Fleming-Williams, Stratfor), https://www.stratfor.com/weekly/chinas-new-investment-bank-premature-prophecy?utm_source=freelist-f&utm_medium=email&utm_term=article&utm_campaign=20150423&mc_cid=0e89734cd3&mc_eid=32920c15d2 Chinese Experts Sound Alarms on North Korea’s Nuclear Program (Ankit Panda, The Diplomat), http://thediplomat.com/2015/04/chinese-experts-sound-alarms-on-north-koreas-nuclear-program/ Is Karachi’s Biggest Party on the Ropes? (Jack Detsch, The Diplomat), http://thediplomat.com/2015/04/is-karachis-biggest-party-on-the-ropes/ Asian Games Are Not Zero-Sum (Jeffrey Frankel, Project-Syndicate), http://www.project-syndicate.org/commentary/china-usa-imf-reform-by-jeffrey-frankel-2015-04 EURASIA Tsipras e Putin.…

Barack Obama in diretta sull'uccisione di Giovanni Lo Porto. Il video

Il presidente Usa Barack Obama riferisce sull'uccisione del cooperante Giovanni Lo Porto rapito in Afghanistan nel 2012 e morto a gennaio durante un attacco Usa contro postazioni di al Quaeda. La diretta.

Idee e Fondazione: a piccoli passi verso la pax a droit?

La destra 2.0 per la Terza Repubblica come un contenitore valoriale e ideale che non vuol morire salviniano, nella consapevolezza che in Italia c’è un popolo - a destra - rifugiato tra il non voto e la delusione grillina a cui qualcuno sta tentando di offrire una risposta. Sotterrata l’ascia di guerra nel panorama iperbalcanizzato della destra post An, sono…

×

Iscriviti alla newsletter