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Italia e Portogallo condividono le necessità di una azione comune per lo sviluppo della connettività sottomarina. È la linea su cui hanno convenuto, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, e Mário Campolargo, segretario di Stato portoghese per il digitale, nel corso di un incontro a margine della riunione informale dei ministri delle telecomunicazioni dell’Unione europea in corso a Léon, in Spagna.

L’INCONTRO A LÉON

Secondo quanto riporta una nota, nel corso dell’incontro i ministri hanno condiviso la strategicità a livello geopolitico delle tecnologie relative ai cavi sottomarini, affermando l’importanza che l’Europa sia al centro dello sviluppo delle reti sottomarine, soprattutto in ragione del proprio posizionamento geografico, affermando la sua leadership strategica in un quadro regolatorio condiviso e strutturato. In tal senso, l’Italia rappresenta uno snodo fondamentale per le infrastrutture europee e internazionali, si legge, anche grazie alla attività di imprese leader nel settore.

L’INTESA ITALIA-PORTOGALLO

Fu sotto la presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione europea, due anni e mezzo fa, che si decise di inserire nell’aggiornamento della direttiva Nis 1 (la direttiva Nis 2, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea alla fine dello scorso anno) anche la difesa dei cavi sottomarini. Il Portogallo è uno snodo fondamentale per i cavi che collegano l’Europa alle Americhe ma anche all’Africa e al Pacifico. Un esempio è SeaMeWe-3, il cavo è il più lungo al mondo, che il cui terminale in Italia è a Mazara del Vallo: collega il Nord Europa con l’Oceano Pacifico passando per il Mar Mediterraneo, il Golfo Persico e l’Oceano Indiano. Un altro esempio è SAT-3/WASC, che parte dal Portogallo e percorre le coste occidentali dell’Africa per arrivare poi in Sudafrica e congiungersi con SAFE, che giunge in India e in Malesia. Entrambi gli esempi citati hanno in Sparkle uno degli attori coinvolti. L’operatore globale del Gruppo Tim è deciso a “far diventare l’Italia l’hub digitale del Mediterraneo” con il cavo Blue-Raman collegherà l’Italia all’India passando per Israele, Giordania, Arabia Saudita, Gibuti e Oman, come ha spiegato l’amministratore delegato Enrico Maria Bagnasco in una recente intervista a Formiche.net.

LA NUOVA STRATEGIA PER LA SICUREZZA MARITTIMA

Oggi il Consiglio dell’Unione europea ha approvato una strategia per la sicurezza marittima riveduta e il relativo piano d’azione, volti ad affrontare le sfide in materia di sicurezza in mare. La strategia e il relativo piano d’azione sono stati adottati per la prima volta dal Consiglio nel 2014 e il piano d’azione è stato aggiornato nel 2018. Insieme, i due documenti hanno fornito un quadro completo per affrontare varie minacce e sfide in mare, come le attività illecite, la concorrenza per le risorse naturali e le minacce alla libertà di navigazione.

GESTIONE RISCHI E MINACCE

Tra i sei obiettivi strategici vi è quello di gestione di rischi e minacce. “Una linea d’azione fondamentale nell’ambito di questo obiettivo”, si legge, “prevede l’aumento della resilienza e della protezione delle infrastrutture marittime critiche, quali gasdotti, cavi sottomarini, porti, impianti energetici offshore e terminali Gnl in tutti i bacini marittimi intorno all’Ue, e il rafforzamento della cooperazione finalizzata all’elaborazione di un piano regionale di sorveglianza per le infrastrutture sottomarine e offshore”. Altre azioni principali comprendono lo svolgimento di esercitazioni marittime periodiche e reali a livello dell’Unione europea incentrate su settori quali la protezione dei porti e le minacce informatiche e ibride e il miglioramento degli allarmi rapidi e delle previsioni strategiche in merito agli effetti dei cambiamenti climatici, come l’innalzamento del livello del mare e le onde di tempesta.

(Foto: www.submarinecablemap.com)

Italia e Portogallo fanno asse sulla connettività sottomarina

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