La Russia ha perso solo nell’ultima settimana di conflitto quasi 4mila soldati, secondo fonti britanniche. Nel frattempo nel nostro Paese al fianco dell’Ucraina sono successe tre cose bizzarre, tra Sanremo, Conte e Berlusconi. L’opinione di Francesco Sisci
Politica
Le regionali e l'epifenomeno del “non voto”. La riflessione di Celotto
Non andare a votare non è questione di obbligo o di sanzioni, ma una questione di crisi della democrazia, visto che da decenni siamo in quella che molti chiamano post-democrazia. Senza i partiti di massa, con le ideologie impallidite, in un sistema basato sulla televisione, il digitale e i social network, ciascuno di noi si sente sempre più lontano dalla democrazia rappresentativa. Il commento di Alfonso Celotto
Phisikk du role - Il metaverso Sanremo e gli effetti collaterali
Il festival è una cosa che in natura non esiste, creato dalla Rai. Lo spettacolo mainstream per eccellenza è l’archetipo dell’evento nazionalpopolare. C’è una covata di ragazzi furbetti, ornati di bimbi con le ali, di mammine in platea con la lacrima sul viso, di orgoglio da gay pride, a sgomitare per far notare non l’ugola, men che meno l’originalità della musica, che non c’è, ma la trasgressione casereccia, sdoganata a prescindere dalla benedizione preventiva. Il commento di Pino Pisicchio
Sanremo è woke, si è addormentato solo sulla strage in Ucraina
La foto di un viceministro strappata, cannabis libera, lap dance e baci tra Fedez e Rosa Chemical, razzismo, detenzione minorile, depressione, diritto alla non-maternità, misoginia e patriarcato, strage delle donne iraniane, poliamore, mafia, aborto, porno, fluidità sessuale: tutti i temi importanti, delicati o controversi (specialmente se sgraditi all’attuale governo) hanno avuto dignità di tribuna in prima serata. Tutti tranne Zelensky, relegato alle 2.15 con un misero messaggio. I vertici Rai hanno inferto un danno micidiale alla nostra immagine internazionale
La difesa del (buon) nazionalismo, che è diverso dal sovranismo. Parla Campi
Il politologo: “Giorgia Meloni ha avuto successo (e continua ad averlo) per molte ragioni. Non ultimo perché si è credibilmente intestata un patriottismo che gli altri attori politici continuano a rifiutare considerandolo anacronistico o incompatibile con l’europeismo che è un po’ diventata la religione ufficiale del nostro tempo. Un grave errore di giudizio, politico e storico, che ha dato a Meloni un grande vantaggio competitivo”
Il Centro o è plurale o non è. La lettura di Merlo
È indispensabile che la tradizione e la cultura del cattolicesimo popolare siano nuovamente presenti e decisivi nell’elaborazione del progetto politico di Centro, che potrà ridecollare solo se quel luogo politico è, o meglio, se sarà plurale. Il commento di Giorgio Merlo
Macron è il miglior alleato della Meloni. E viceversa
Lei è espressione di tutto ciò che quelli come lui in fondo disprezzano, lui è il rappresentante perfetto di tutto ciò che quelli come lei vogliono tenere alla larga sempre e comunque. Sono fatti per non capirsi, né ora né mai. Quindi si sostengono a vicenda non accorciando mai la distanza, non perdonandosi mai un gesto, una parola, un invito. Alleati perfetti
Il debito e la guerra delle sovvenzioni. I consigli di De Tomaso a Meloni
Italia e Germania divise sugli aiuti di Stato che mettono in pericolo la concorrenza. Meloni continui sulla linea Draghi, riducendo il debito pubblico. Solo così avrà più argomenti per bloccare l’idea di Scholz. La guerra delle sovvenzioni si combatte soprattutto con il rigore della spesa. Il commento di Giuseppe De Tomaso
Le vere ragioni di Putin secondo De Giovanni. L'analisi di Polillo
Quella di Putin sarà soprattutto una sconfitta di carattere politico, ma con effetti immediati sia sul fronte militare che economico-finanziario. E allora le cose torneranno al loro posto. Questo almeno l’auspicio. Che, tuttavia, non tiene conto delle mille sofferenze imposte ad un popolo senza voce – i russi – e alle vittime principali di questa follia: gli ucraini. Ma tutto ciò fa parte, purtroppo, del “legno storto” della storia. Gianfranco Polillo legge l’analisi di Biagio De Giovanni
Svolta sull'immigrazione. Europei d'accordo su una risposta comune
Al termine del consiglio, più che le polemiche con l’Eliseo, contano i risultati su un dossier primario come la gestione dei flussi: per la prima volta l’Ue mostra di aver mutato completamente prospettiva. Un cambio di passo radicale rispetto al passato, e la conferenza stampa del premier vuole anche spegnere le voci di un presunto isolamento internazionale