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Vi racconto le baruffe d’estate sull’autonomia differenziata. Scrive Polillo

Sarà necessario rinunciare a ogni proposito riformatore? Non necessariamente. Si tratterà soltanto di rimanere con i piedi per terra, calibrando opportunamente gli interventi, al fine di evitare inutili scossoni politici, destinati a mettere in forse i risultati finora raggiunti. Che un’improvvida eterogenesi dei fini potrebbe rovesciare a tutto vantaggio di concorrenti esteri, che non aspettano altro che il momento migliore per rifarsi. L’opinione di Gianfranco Polillo

Occorrono politiche lungimiranti per ridurre il debito. Scrive Bonanni

Le forze politiche bipolari, ciascuna attraversata da componenti demagogiche e populiste, non sembrano in grado di adottare politiche lungimiranti. Ed è necessario per le realtà consapevoli, pur collocate in schieramenti opposti, trovare insieme delle coordinate politiche per cambiare la visione economica e sociale del Paese, per restituire senso alla politica. La ricetta di Raffaele Bonanni

Vi racconto il “miracolo previdenziale” che Salvini non compirà

Su quota 41 Salvini dovrà innestare la retromarcia. A colpire, però, è un paradosso. La sua irresponsabilità contabile ha come contraltare naturale la doverosa responsabilità di Giorgetti, il dirigente più autorevole della Lega salviniana. Un paradosso che ben rappresenta l’atteggiamento bifronte del partito: una Lega di lotta che a forza convive con una Lega di governo. L’opinione di Andrea Cangini

Campo largo in ordine sparso. Per Meloni la prova (anche in Ue) è la manovra. Parla Palano

La costruzione del Campo Largo con tutti i partiti di centrosinistra risulta ancora molto complessa: i veti incrociati, in particolare del leader pentastellato verso il numero uno di Italia Viva non contribuiscono alla realizzazione dell’alleanza larga. In maggioranza qualche polemica, ma il governo è ancora forte. La vera prova – di consenso e di capacità – sarà la realizzazione della Manovra. Colloquio con il politologo Damiano Palano

Vi racconto angosce e peripezie di leader e partiti di svolta. Gli scenari di D'Anna

Gli scenari sono in continua evoluzione, ma il quadro degli stress test dei protagonisti è già delineato. In meno di due mesi, le roventi settimane di luglio e agosto hanno determinato tutta una serie di nuove prospettive politiche per il Paese. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Priorità e obiettivi del governo (in attesa della manovra)

Commissario Ue, Pnrr, riforme, politiche industriali, manovra: il governo ricomincia da questi cinque obiettivi dopo la pausa estiva. Il ruolo di Forza Italia come cuscinetto in alcuni dossier con la Lega e la sostituzione soft di Fitto (destinato alla Commissione Ue). Il punto in attesa del prossimo consiglio dei ministri

I soldi del Pnrr vanno più al Nord che al Sud. Lo studio

Di Idiano D'Adamo e Edouard Nicolas Rossi

Un’analisi recente sulla distribuzione regionale dei fondi  mostra differenze tra i diversi territori. Il Made in Italy ha l’obiettivo di rafforzare le sinergie territoriali e deve essere ispirato da un principio di fratellanza. L’analisi di Idiano D’Adamo (Sapienza Università di Roma) e Edouard Nicolas Rossi

Sindacato, vi spiego la profonda diversità tra Cisl e Cgil. Scrive Merlo

La strategia dell’attuale segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, continua a essere quella riconducibile al “sindacato bianco”. Del resto, è nel dna storico della Cisl far sì che il sindacato sia un soggetto sociale che garantisce l’autonomia dalla politica e, soprattutto, dai partiti e che, infine, certifica la credibilità di una sigla indipendente e libera da intrecci politici. La versione di Giorgio Merlo

Scuola di jus per Meloni: gli italiani ci sono, manca l’Italia. L'opinione di Sisci

Così quasi come 200 anni fa, si deve fare l’Italia, o si ritorna non al fascismo, ma ai Borbone proiettati su Africa e Russia, e a Milano annessa alla Baviera, al Papa re. Ed è quello che già sta succedendo. È quello che vuole signora Meloni? Il commento di Francesco Sisci

L’irresistibile fascino dei grillini per il denaro. Il corsivo di Cangini

Dal successo ai sanguinosi scontri interni tra fondatore e leader. Il Movimento 5 Stelle ha costruito la sua fortuna sui soldi. Dapprima i parlamentari ostentatamente si ridussero lo stipendio, poi il denaro pubblico venne promesso ed elargito a pioggia con i bonus vari a partire dal 110%. E, infine, l’apertura al 2 per mille da parte del partito. Ora, la frattura che si sta consumando fra Conte e Grillo è per ragioni contrattuali. Dunque legate al denaro, ma non c’è da stupirsi…

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