Skip to main content

È possibile che il prossimo vertice tra Cina e Unione europea – il primo dalla pandemia, in agenda per il 7-8 dicembre – si risolva in un nulla di fatto, a poche settimane dal relativo successo di quello tra Joe Biden e Xi Jinping. A rivelarlo è Politico, secondo cui Pechino (che ospiterà il summit a cui parteciperanno Ursula von der Leyen e Charles Michel) non avrebbe proposto una bozza di dichiarazione congiunta, come richiede la prassi. L’assenza di un impegno diplomatico congiunto indicherebbe un netto raffreddamento nella relazione; non che la traiettoria non fosse visibile.

Se la détente tra Usa e Cina può essere vista come la stabilizzazione di una relazione molto tesa, le ultime interazioni tra Pechino e Bruxelles disegnano una parabola calante. La prima vera avvisaglia è arrivata nel 2021, quando il Parlamento Ue decise di congelare la ratifica dell’accordo sugli investimenti con la Cina (il defunto Cai). Poi allo shock della pandemia si è aggiunto quello dell’invasione russa dell’Ucraina, che ha portato gli europei a riconsiderare i partner commerciali – specie chi sta dalla parte della Russia – e compiere la virata strategica che oggi porta il nome di de-risking, concetto espresso da von der Leyen dal palco di Davos a gennaio 2023.

Secondo il South China Morning Post, i legislatori europei hanno trovato un accordo sul funzionamento dello strumento anti-coercizione economica (pensato per rispondere a certe abitudini cinesi). È l’ultima incarnazione della revisione strategica europea, dopo la dottrina di sicurezza economica, l’avvio di dialoghi strutturati su commercio e tecnologia con Usa e India, una serie di manovre su tecnologie verdi, industrie e materiali critici e una lista di tecnologie “sensibili” – tutto pensato per difendere il Vecchio continente dal Celeste Impero. Che negli scorsi mesi è diventata l’oggetto di una serie di accertamenti su settori come acciaio, equipaggiamenti medici ed energia eolica, nonché una massiccia indagine anti-dumping sulle auto elettriche.

La reazione rabbiosa di Pechino non sembra aver smosso l’animo di Bruxelles: solo la settimana scorsa von der Leyen avvertiva che la sovrapproduzione cinese di veicoli elettrici non farà che aumentare. La preoccupazione europea è strategica, perché la Cina ha già dimostrato di poter utilizzare le leve economiche a sua disposizione (come le esportazioni di terre rare e pannelli solari) per flettere la volontà dei partner commerciali. Da qui la volontà di rivedere le catene di approvvigionamento e allinearsi agli sforzi statunitensi sulle esportazioni di prodotti tecnologicamente avanzati come i chip.

C’è da dire che i Paesi europei non sono certo uniti nel rivalutare i rapporti con Pechino – come dimostra l’avvicinamento tra Cina e Ungheria, proprio sull’auto elettrica. E c’è chi lavora per risolvere le irritazioni commerciali e di comunicazione. Sulla scia della visita del presidente Emmanuel Macron, che a suo tempo mise in ombra quella di von der Leyen (per la felicità di Xi), la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna è in visita a Pechino per parlare con l’omologo Wang Yi di relazioni bilaterali, industria e questioni commerciali.

Da parte sua, la Cina non ha fatto mistero di quali siano gli irritanti nel rapporto con l’Ue: la spinta verso il de-risking, insopportabilmente protezionista e sospettosamente simile alle politiche statunitensi per quanto riguarda Pechino. Che in ogni interazione dà voce alla volontà di collaborare ed evitare discriminazioni, senza citare il fatto che il mercato cinese sia ancora molto chiuso per gli europei e che la bilancia commerciale con l’Ue penda sempre più a favore della Cina (di quasi quattrocento miliardi di euro al 2022 secondo Eurostat).

Come ricorda il Global Times, megafono internazionale del Partito comunista cinese, Pechino si rifiuta di accettare la nuova definizione europea – secondo cui la Cina è “partner, competitor e rivale sistemico”. Così si spiega la reazione all’irrigidimento europeo. E sebbene le diplomazie siano al lavoro per portare a casa dei risultati tangibili, è possibile che il grande gelo cristallizzi i loro sforzi, assieme allo stato attuale della relazione. Del resto, piuttosto che convincere l’Ue tutta a un ripensamento, a Pechino conviene lavorare sulle singole capitali seguendo il divide et impera.

Ue-Cina, il de-risking va di traverso a Xi. Rischio flop al vertice

Potrebbe non esserci una dichiarazione congiunta da siglare alla fine del prossimo summit tra europei e cinesi. Pechino sta reagendo con stizza alla spinta verso la sicurezza economica di Bruxelles. Gli elementi irritanti sul tavolo prendono il nome di de-risking, e la soluzione cinese passa dall’avversare l’unità europea

Così la flotta di Xi prende forma nei cantieri navali di Shangai

La città della costa cinese ospita due dei principali centri produzione navali della Repubblica Popolare. Che ultimamente lavorano a pieno regime, per fornire allo Stato una capacità marittima capace di sfidare Washington (e Taipei)

Tecnologia e nuovi modelli, ecco la via polacca allo spazio

Di Filippo Del Monte

Il Forum italo-polacco dell’Aerospazio è stato solo l’ultimo degli eventi che hanno confermato la propensione dei polacchi a svolgere quella funzione di “scudo dell’Occidente” che da più parti gli viene affibbiata. Il racconto di Filippo Del Monte (Geopolitica.info)

Le forze populiste sono in buona salute. Cianfanelli (YouTrend) legge la vittoria di Wilders in Olanda

In Olanda trionfa la destra euroscettica di Geert Wilders, affermandosi in centri importanti come l’Aia e Rotterdam. Il contrasto alle politiche europee sull’ambiente ha fatto breccia sull’elettorato, disarcionando il premier in carica da tredici anni. Questa è una buona notizia per Salvini, meno per Meloni. Conversazione con Francesco Cianfanelli, analista di YouTrend

Unanimità addio? Così il Parlamento europeo si prepara all'allargamento secondo Pirozzi

Conversazione con l’analista dell’Istituto affari internazionali, secondo cui “il segnale politico da parte del Parlamento c’è stato, ma non è arrivato con la forza che sarebbe necessaria poi per smuovere veramente le acque”

Cosa ci fa un satellite spia di Kim Jong-un in orbita

Pyongyang ha messo in orbita un satellite spia, ufficialmente per la ricognizione, impiegando come vettore un razzo la cui tecnologia è compatibile con quelli balistici. Il lancio, oltre ad aver alzato il livello della tensione in tutta l’area dell’Indo-Pacifico, sarebbe in violazione delle risoluzioni Onu che proibiscono alle nazioni lo scambio di tecnologia missilistica, mentre si sospetta dietro al lancio l’aiuto di Mosca

Sociali e geopolitiche, le dinamiche di un antisemitismo in crescita

Dall’accademia alla politica, italiane o meno, sono state numerose le voci intervenute al convegno ospitato in Piazza Capranica. Con l’obiettivo di cogliere le sfumature sociali e geopolitiche di un fenomeno antisemita in pericolosa crescita

L'Europa sud-orientale fa cartello sull'energia. Ecco come e con chi

Siglato un memorandum di cooperazione tra i mercati energetici di Grecia, Albania, Kosovo e Macedonia del Nord. I Paesi che si affacciano su Adriatico e Mediterraneo al centro di un puzzle energetico che investe le policies di numerosi soggetti, uniti dal comun denominatore della progettualità legata al gas. Saglia (Arera) a Formiche.net: “Accordo ispirato all’approccio italiano”

Petrolio, scricchiola l’Opec+ e calano i prezzi. E alla Cop28…

C’è disaccordo tra i Paesi produttori di petrolio, abbastanza da far slittare una riunione per decidere sul da farsi nel 2024: una triade di nazioni africane vorrebbe ridurre i tagli. Intanto, tra prospettive di offerta solida e domanda anemica, gli indici del greggio guardano verso il basso. E Birol (Iea) parla di “momento della verità” alla Conferenza Onu sul clima

Imballaggi, cosa succede dopo il via libera del Parlamento europeo

Il prossimo passaggio è atteso al Consiglio Ambiente del 18 dicembre, che dovrà decidere se ratificare o meno il testo approvato dal Parlamento. La presidenza di turno spagnola è intenzionata a chiudere il dossier

×

Iscriviti alla newsletter