Skip to main content

Uno degli eventi chiave del 2023 sarà la riapertura della Cina. Dopo tre anni, la decisione di Pechino rappresenta per l’Italia un’opportunità per promuovere il Made in Italy e rinnovare l’antico rapporto di amicizia e collaborazione tra due civiltà millenarie.

La pandemia ha avuto effetti profondi sui rapporti internazionali, soprattutto tra Paesi lontani che hanno scelto approcci diversi nella gestione del virus – come appunto l’Italia e la Cina in questi ultimi anni.

Eppure, nonostante tutte le limitazioni al movimento delle persone, le importazioni dalla Cina sono continuate ad aumentare, e pure l’export dall’Italia alla Cina nel 2021 ha segnato un +22% rispetto ai due anni precedenti.

Nel 2023 – anno della riapertura – questi dati non potranno che migliorare ancora, andando a beneficiare le aziende italiane e quel Made in Italy tanto amato dai consumatori cinesi.

A margine dell’incontro al G20 di Bali tra Giorgia Meloni e Xi Jinping, Palazzo Chigi ha espresso “l’interesse del Governo italiano a promuovere gli interessi economici reciproci, anche nell’ottica di un aumento delle esportazioni italiane in Cina”. L’annunciata visita del Presidente Meloni in Cina aiuterà le attività delle tante imprenditrici e dei tanti imprenditori italiani, e anche Alibaba in questo senso continuerà a fare la propria parte.

Negli ultimi anni, Alibaba ha contribuito in maniera significativa all’aumento dell’esportazione di prodotti italiani in Cina soprattutto attraverso le proprie piattaforme B2C, Tmall e Tmall Global. Inoltre, grazie alla piattaforma B2B, Alibaba.com, con 40 milioni di buyer registrati, più di 2.000 aziende italiane, prevalentemente PMI, promuovono i loro prodotti attraverso i propri showroom online in oltre 200 Paesi.

Decisiva, nello sviluppo delle esportazioni italiane in Cina, è stata in questi anni la collaborazione tra il pubblico e il privato. La partnership con le istituzioni italiane, e in particolare con l’Agenzia ICE, ha portato alla creazione di un padiglione online sulle piattaforme B2C in Cina del Gruppo Alibaba, dedicato ai prodotti italiani e alla diffusione dell’Italian style. Nel 2022, inoltre, è stato rinnovato un accordo con ICE, sottoscritto l’anno precedente, per estendere a 1.000 PMI italiane, in aggiunta alle 950 del primo accordo, l’accesso al B2B Made in Italy Pavillion sulla piattaforma Alibaba.com. Accordi con l’ICQRF, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, e la collaborazione con l’UIBM, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, hanno permesso di mettere al primo posto la protezione del Made in Italy dalla contraffazione e dall’italian sounding.

Non si può poi sottovalutare la formazione alle PMI per favorirne la digitalizzazione e l’internazionalizzazione. Promossa in partnership con ICE e Netcomm, l’Alibaba Netpreneur Masterclass ha proprio l’obiettivo di fornire ad aziende e imprenditori gli strumenti e le conoscenze necessarie per affrontare i nuovi scenari dell’economia digitale e globale.

Nel 2023, verosimilmente torneranno a viaggiare anche i turisti cinesi. Un’altra opportunità per l’Italia, che tra le destinazioni non asiatiche, risulta essere la meta più ambita dai cinesi. È fondamentale farsi trovare pronti con servizi in linea con le aspettative di un popolo che sta diventando sempre più sofisticato ed esigente, anche quando viaggia. Per questo Alibaba, attraverso la piattaforma di prenotazione viaggi Fliggy, supporta il consumatore non solo nella scelta del viaggio ma anche durante il soggiorno in Italia, dove il sistema di pagamento Alipay contribuisce a rendere l’esperienza più Chinese friendly riuscendo a mettere in contatto le imprese italiane e le attrazioni turistiche e culturali con i turisti cinesi.

Il 2023 rappresenta un anno importante per le relazioni commerciali tra Italia e Cina, un’opportunità che, per essere colta, richiede che le aziende si facciano trovare pronte, puntando forte sul rafforzamento dell’export digitale, strumento imprescindibile per vendere le eccellenze italiane in Cina puntando sempre di più sul new retail, l’integrazione tra l’online e l’offline.

(Foto di zhang kaiyv su Unsplash)

Quanto conta la riapertura cinese per le aziende italiane

Di Manfredi Minutelli

Ospitiamo l’intervento di Manfredi Minutelli, director International Government Affairs Europe di Alibaba: l’esportazione di prodotti italiani è cresciuta anche negli scorsi anni e ora può ricominciare ad accelerare, sfruttando il “new retail”, l’integrazione tra online e offline. E il ritorno dei turisti cinesi sarà favorito dalle piattaforme per viaggi e pagamenti

Riorganizzazione russa e risposta ucraina. Cambiano gli scenari in campo

Di Lorenzo Riggi

Provando a tracciare un possibile scenario di evoluzione del conflitto, l’invio di caccia e carri a Kyiv di cui si discute nelle ultime settimane avrà un ruolo cruciale nell’evoluzione della guerra che però potrà essere realmente efficace solo tra qualche mese, almeno 3 per i carri e probabilmente più di sei per i mezzi aerei. L’analisi di Lorenzo Riggi (Geopolitica.info)

La Cina non media, gli Usa non forzano. E il mondo resta sospeso, parola di Sarcina

Il corrispondente del Corriere è convinto che “gli Usa si stanno muovendo in Europa con la consapevolezza delle diverse sensibilità che ci sono tra i vari Stati sul conflitto in Ucraina”. Mentre Pechino “non si impegnerà a fare pressing su Mosca. Il punto ora è capire se stia fornendo o meno (anche sottobanco) armi e materiali per permettere a Putin di continuare la guerra”

Opere dell’intelligenza artificiale vs copyright. Cosa dicono (davvero) i termini d’uso

Di Simone Aliprandi

Il diritto fa molta fatica a tenere il passo della tecnologia, in particolare dell’Intelligenza artificiale. Spesso per avere qualche risposta bisogna aspettare la giurisprudenza, sempre che ci sia qualche “vittima sacrificale” che per primo voglia avventurarsi in un costoso e incerto contenzioso. Ecco perché è utile studiare i termini d’uso delle piattaforme. L’avvocato Simone Aliprandi prosegue la sua analisi su OpenAI e Midjourney

CSA

Supply chain, cercando un equilibrio tra collaborazione e sovranità

In un mondo di confronto-scontro tra superpotenze, l’aspetto geopolitico (come il controllo delle supply chain) sta sovrastando le logiche di mercato. E la difesa nazionale passa dalla capacità di innovazione e dalla protezione del proprio know-how. Al Centro Studi Americani si sono confrontati Bellezza (Infratel), Billet (Acn), Di Sandro (Leonardo) e Puglisi (CSET)

Pannelli solari

Il conflitto ha accelerato la transizione energetica. Ma ora da che parte si va?

Mentre l’Ucraina resisteva al tentativo d’invasione, l’Ue ha fronteggiato con successo la guerra ibrida del Cremlino con diversificazione e rinnovabili. Ora la sfida è mantenere la competitività nel settore dell’energia verde: occhio a Ira ed Ets

Come vincere la sfida globale della ricerca tecnologica

Per rispondere all’autarchia scientifica cinese, l’Italia deve costruire un’alleanza di ricerca con l’Europa, gli Usa e gli altri Stati democratici: è la promessa di libertà che attrae le menti brillanti. Tra il convegno al Csa e le tecnologie “disruptive” più importanti, il commento di Marco Mayer, docente di Intelligence e Sicurezza Nazionale alla Lumsa

Ecco di cosa si è parlato nella nostra missione a Kyiv. Il racconto di Quartapelle (Pd)

“Vi era la possibilità che una parte degli armamenti fosse oggetto di traffici. Il ministero della Difesa ucraino si è oggi dotato di un sistema di tracciamento informatico abbastanza preciso” spiega la deputata dem dopo la visita a Kyiv. La velocità di risposta agli appelli ucraini è “una variabile cruciale per il successo”. E sull’adesione all’Ue…

Energia, Ucraina e non solo. L’agenda dell’incontro Netanyahu-Meloni

Il premier israeliano è atteso a Roma il 9 marzo prossimo. Sarebbe la sua prima visita dopo molto tempo. L’ultima è datata 2015 ed è avvenuta in forma privata: a Milano per Expo 2015. Ecco tutti i dossier sul tavolo dei due leader, uniti dall’appartenenza alla famiglia conservatrice

L’intelligence si apra a nuove competenze. I consigli del prefetto Valentini

L’intervista all’ex prefetto di Napoli si inserisce nel contesto del dibattito lanciato da Formiche sul futuro della sicurezza nazionale in Italia. “Per molti anni siamo stati indietro nella formulazione e condivisione pubblica delle politiche di sicurezza nazionale, quando e se esistevano, e che, è quasi banale dirlo, non possono costruirsi solo nelle stanze della politica”

×

Iscriviti alla newsletter