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Immigrazione e finanza europea, tra le altre cose, sono stati i temi (molto cari ai frugali) al centro dell’incontro a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte. Un’occasione preziosa per riflettere anche sulla risposta che il numero uno della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inviato a Roma sul tema migranti (dopo l’annuncio inglese di norme più stringenti) da un lato e sulla proposta italiana di fondo sovrano, costantemente osteggiata dai sostenitori delle tesi dell’ex ministro tedesco Wolfgang Schaeuble, dall’altro.

La consapevolezza sottolineata dalla premier italiana verte sul fatto che le nuove regole sulla governance europea, in particolare il Patto di stabilità e crescita, “debbano tenere maggiormente in considerazione il tema di un equilibrio tra la stabilità e la crescita, che sono entrambi necessari”.

Più in generale è stata questa una ulteriore tappa delle relazioni internazionali che Giorgia Meloni sta tessendo, tarandole su dossier altamente strategici (sia per l’Italia che per l’Ue): la visita di Rutte infatti arriva dopo i positivi viaggi in India e Eau e precede di poco la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

La traccia della lotta ai trafficanti di carni e braccia, così come osservato da Papa Francesco, è stato il comun denominatore nel delicato dossier migranti: Rutte lo ha precisato più volte, in riferimento al ruolo che l’Europa deve svolgere, ovvero “fare una lotta unita contro i trafficanti di esseri umani”. Per cui si è impegnato a lavorare con i Paesi di partenza, “fare partenariati e armonizzare la politica sui visti e dobbiamo essere più presenti in Africa”.

Un assist che Amsterdam ha rivolto direttamente a Roma, lasciando intendere la possibilità di svolgere assieme un viaggio in Africa, con l’obiettivo di costruire accordi che impediscano il flusso migratorio illegale. In questo senso vanno lette le parole di Von der Leyen che, secondo Meloni, “riprende le conclusioni che avevamo avuto nell’ultimo Consiglio europeo, nelle quali si conferma un cambio di approccio rispetto alla questione migratoria, la consapevolezza che è un problema europeo che va affrontato a livello europeo, la consapevolezza della necessità di combattere i traffici e i trafficanti di vite umane, anche per salvare la vita delle persone, la cooperazione con i Paesi africani”.

Il prossimo Consiglio europeo secondo il presidente del Consiglio dovrà compiere passi avanti concreti sulla materia migratoria, particolarmente sulla rotta del Mediterraneo centrale e della cooperazione con i Paesi africani.

Rutte dal canto suo ha speso parole cordiali quando ha osservato che “l’Italia è alleato di prim’ordine per l’Olanda nell’Unione europea ma anche nella Nato” e l’Italia è inoltre per l’Olanda “uno dei più importanti partner commerciali, e poi continua a crescere l’interscambio”. I numeri parlano di più di 43 miliardi di euro di interscambio, un dato che è migliorato lo scorso anno: al momento i Paesi Bassi sono il primo investitore in Italia, mentre in Olanda operano oltre 500 aziende italiane. Per cui l’obiettivo comune è quello di implementare la collaborazione in settori dove l’Italia può dare le carte, come l’industria della difesa, soprattutto alla luce della situazione internazionale attuale che vede nella guerra in Ucraina uno spartiacque storico.

Proprio sul sostegno incondizionato a Kiev i due Paesi si sono detti pronti a implementarlo e coordinarlo ancora meglio, certi che “la nostra assistenza all’Ucraina continuerà a livello bilaterale e multilaterale e a 360 gradi”.

Non solo difesa e Ucraina. Asse Roma-Amsterdam anche sull'Africa

L’obiettivo comune è quello di implementare la collaborazione in settori dove l’Italia può dare le carte, come l’industria della difesa, soprattutto alla luce della situazione internazionale attuale che vede nella guerra in Ucraina uno spartiacque storico. Sullo sfondo un viaggio comune in Africa

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