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Alla base del rinnovato interesse reciproco tra Italia e India c’è il settore della Difesa. Come spesso accade, forme di cooperazione tecnica, tattica, strategica e industriale sul campo militare fanno da motore per le relazioni internazionali, e quanto accade tra Roma e Nuova Delhi dimostra la validità di questo assunto secondo Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa italiano recentemente tornato da una visita indiana.

Perego racconta in una conversazione con Formiche.net il suo viaggio in occasione di “Aero India”, salone biennale ospitato a Bangalore in cui le massime aziende del settore militare mostrano i propri prodotti. Un momento che facilita accordi e incontri che vanno ben oltre il tema specifico.

“Nonostante la presenza di tanti attori da diversi Paesi del mondo, ad Aero India l’Italia era, con l’Ungheria e la Bulgaria, l’unico presente a livello politico. E a margine del salone è emerso chiaramente il valore di questa nostra presenza con la volontà di finalizzare il memorandum of understanding (MoU) per rinnovare la cooperazione italo-indiana nel settore della Difesa. Ne abbiamo parlato negli incontri che ho avuto con il ministro Rajnath Singh e con capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Anil Chauhan”, spiega Perego.

Le bozze sono già in circolazione tra i rispettivi governi, e la Farnesina e Difesa stanno lavorando per definire il testo che dovrebbe essere firmato a brevissimo. Il sottosegretario italiano ha infatti preceduto una visita che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe compiere prossimamente a Nuova Delhi per la conferenza internazionale “Raisina Dialogue”, evento organizzato dall’Observer Research Foundation (Orf), un think tank indipendente, in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri indiano. In quell’occasione la leader dell’esecutivo italiano dovrebbe incontrare il suo omologo Narendra Modi, e probabilmente si procederà alla firma del MoU.

L’India ha un interesse per la sicurezza essendo un Paese estremamente esteso, complesso e con aree di tensione. Non ultima quella al confine con la Cina dove anche recentemente si sono sviluppati fenomeni di attrito. Nuova Delhi ha bisogno di capacità per monitorare il proprio territorio, aspetto su cui esistono già rapporti in essere con aziende italiane e che il MoU dovrebbe incrementare.

“Nell’incontro con il ministro Singh, ex presidente del Bharatiya Janata Party, il partito del premier Modi, abbiamo parlato delle varie collaborazioni con Leonardo, Fincantieri, e altre aziende presenti attivamente in India. E abbiamo parlato di come la nuova partnership tra Italia e India spazierà attraverso vari settori, visto che abbiamo capacità di interazione molte ampie. A tal proposito ho ricordato la dimensione dell’underwater, che per molti aspetti ci accomuna visto che anche l’India ha una conformazione geomorfologica avvolta dal mare e dunque deve sviluppare il dominio della subacquea. E qui, grazie a eccellenze come il Polo nazionale della dimensione subacquea di La Spezia, la Marina, e dunque l’Italia, sta costruendo capacità di operare senza limiti di quota al fine di rispondere alla domanda di protezione delle infrastrutture critiche, come i cavi sottomarini”.

La dimensione dei cavi è un punto di interesse strategico determinante e una connessione fisica che collega le attenzioni di India e Italia per esempio attorno al lineamento “Blue Med/Blue Raman”, che da Mumbai (India) passa attraverso Giordania, Israele e Sicilia, per poi arrivare a Genova. L’infrastruttura trasferisce dati come traffico Internet e telefonate VoIP con un nuovo standard in termini di diversificazione, scalabilità e latenza per le comunicazioni. In definitiva la centralità del cavo (la cui costruzione coinvolge anche l’italiana Sparkle) è cruciale nei collegamenti internet tra India ed Europa.

“Quello che ho visto chiaramente è che tra Italia e India si sta aprendo un nuovo capitolo delle relazioni. Un rapporto che noi dobbiamo guardare con estremo interesse per la dimensione che Nuova Delhi occupa nelle attuali e future dinamiche globali: tanto per capirci, l’India è già la quinta economia del mondo (sulla strade per essere presto la terza), diventerà la prima potenza demografica globale e, non indifferente, ha già annunciato investimenti per 200 miliardi di euro nel settore della Difesa nei prossimi anni”, aggiunge Perego.

“L’Italia – continua – ha le capacità per superare concorrenti e rivali nel costruire una relazione con l’India, e quella che ho ricevuto è stata un’accoglienza aperta, con molto interesse nei confronti del nostro Paese. La vivacità indiana in questa fase delle relazioni internazionali è estremamente interessante anche perché Nuova Delhi intende muoversi secondo progetti come Make In India, con cui pensa anche a sganciarsi dalla dipendenza militare russa, sia per avere maggiore indipendenza sia per le questioni di carattere geopolitico, anche se ha assunto una posizione di non interferenza sul conflitto russo in Ucraina. Un altro esempio, a Bangalore ho notato la presenza di molti ospiti africani, e questo rappresenta un altro interesse indiano in comune con uno dei nostri ambiti di proiezione strategica”.

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