L’ex ministro dem sui rapporti con il M5S: “O il rilancio il Pd lo cerca e lo trova innanzitutto al suo interno o è destinato a perdersi comunque appresso ad altri”. Lo scetticismo sullo scontro con Elly Schlein, la necessità di un partito a ispirazione federalista che si arricchisce con le esperienze dei governi locali. “Di questo tipo di democrazia il Pd dispone forse come nessun altro partito”
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Cop27, cosa salvare e cosa no. Il bilancio di Realacci
La situazione internazionale impediva di pretendere grandi risultati dalla conferenza sul clima. Ma un passo importante, quello del fondo di ristori per sostenere i Paesi più colpiti dal cambiamento climatico, è stato fatto. Oltre a nuovi obiettivi e linee politiche… Conversazione con Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, già parlamentare dem e presidente onorario di Legambiente
Soft-power? La diversificazione dei centri di ricavo. Il caso dell’Arabia Saudita
Con Vision 2030 l’Arabia Saudita diversifica la propria economia, e crea i presupposti per incrementare il livello di interdipendenza economica con altre nazioni. Si tratta di una manifestazione del soft-power? Sicuramente, ma non nel senso che intendiamo in Italia, termine fortemente legato alla componente culturale. Ma ad avere influenzato la visione saudita più che la cultura occidentale, è la sua economia. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft
Il sogno di una vera battaglia climatica si è spento (di nuovo). Scrive D'Angelis
Il complicatissimo contesto delle Conferenze delle parti dell’Onu che ormai evidenzia più di un problema ed è un groviglio di conflitti di interessi, si dà l’arrivederci alla Cop28 del prossimo anno. Organizza Dubai, Emirati Arabi Uniti, altra potenza petrolifera. Andrà in onda lo stesso film?
Il tetto al prezzo del gas, la guerra, le strategie europee. La versione di Parenti
La bozza di accordo sul tetto al prezzo del gas ha attirato critiche da parte di chi sostiene che non sia abbastanza per contenere il caro-bollette. La crisi energetica, la guerra in Ucraina, le strategie dell’Unione Europea, il ruolo di Inviato speciale per il Golfo cui è candidato l’ex ministro Di Maio. Il commento di Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Serve una rivoluzione negli accordi digitali o ripeteremo l'errore del gas
Più che inseguire i fantasmi di telco italiane sarebbe meglio che l’Italia fosse protagonista di un nuovo rinascimento euroatlantico con Stati Uniti e Canada nel campo dell’Innovazione tecnologica: dalle nuove frontiere dalla genetica medica alla fusione nucleare, dal 6G alla computazione e comunicazione quantistica. L’allarme di Marco Mayer, docente al corso di perfezionamento Intelligence e sicurezza nazionale della Lumsa
Più pragmatismo e meno ideologia. Varvelli (Ecfr) e le mosse del governo
Nel giro di pochi giorni è stato mostrato il doppio volto del governo sugli affari internazionali, spiega Varvelli, capo dell’ufficio italiano dello European Council on Foreign Relations. Da un lato il pragmatismo della premier Meloni ai vertici internazionali, dall’altro lo scontro ideologicizzato con la Francia
Il vero jolly sul gas? Riaprire l'offshore italiano. La zampata di Nicolazzi
“Nella relazione di accompagnamento si parla, in realtà, di un target di nuova produzione di 15 miliardi di mc in 10 anni. Noi l’anno scorso abbiamo consumato 74 miliardi. La previsione più ricorrente è che tra il caldo di queste settimane e gli stoccaggi pieni, quest’inverno ce la caveremo, però rischiamo di trovarci con gli stoccaggi vuoti a fine stagione”. La questione del ritorno sugli investimenti
Twitter, l’ostracismo e la democrazia. Il commento di Celotto
Un referendum digitale che ricorda quelli che si facevano in Grecia. Ma quale dovrebbe essere il quorum? Per la riammissione dell’ex presidente Trump risulta che abbiano votato il 3,3% dei circa 237 milioni di utenti attivi del social. Davvero pochi. Eppure nel suo tweet sul risultato finale Musk non ha mancato di chiosare con un classicissimo “Vox popoli, vox dei”
La libertà sovranista declinata dal governo Meloni. Scrive Ceri
Finora si è registrata una sorta di divisione del lavoro tra Salvini e Meloni: il primo votato a esaltare la libertà come licenza e come sicurezza, la seconda intesa a dare copertura etico-politica all’azione di governo. Ma il gioco delle parti presto muterà fino a diventare confuso e conflittuale. L’analisi di Paolo Ceri, già ordinario di Sociologia all’Università di Firenze