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Siti italiani sotto attacco degli hacker russi. L’aggressione è stata rivendicata dal collettivo russo Killnet e ha colpito alcuni tra i siti governativi italiani tra cui quello del Senato e quello della Difesa, irraggiungibili sul web. Secondo quanto si apprende non avrebbe compromesso le infrastrutture ma ha complicato l’accesso ai diversi siti, spiega l’Ansa. Dopo alcune torni siti della Difesa e del Senato sono stati ripristinati.

Nei giorni scorsi lo stesso gruppo aveva colpito i siti del governo tedesco, ha rivelato lo Spiegel.

Su Telegram il collettivo ha pubblicato una serie di indirizzi che sarebbero stati violati, con l’indicazione “attacco all’Italia”. Nell’elenco compaiono, oltre a Senato e Difesa, Scuola alti studi di Lucca, Istituto superiore di Sanità, Infomedix e l’Aci. Nelle scorse ore il gruppo aveva invitato a colpire anche l’Eurovision Song Contest in corso a Torino.

Ecco cosa scriveva Carola Frediani rispetto a Killnet nella sua newsletter Guerre di Rete.

[I]l gruppo raccoglie decine di migliaia di utenti nei suoi canali Telegram ed ha delle modalità “hacktiviste” di azione non molto lontane da quelle dell’IT Army ucraino (di cui avevo scritto qua). Nei giorni scorsi Killnet ha preso di mira anche siti governativi rumeni, e per il presunto contributo a questa azione è stato identificato e indagato in Gran Bretagna un cittadino rumeno di 23 anni. Per altro le azioni di Killnet avevano suscitato anche una controreazione immediata da parte di Anonymous Romania, che aveva preso di mira dei siti governativi russi, a dimostrazione che lo scenario internazionale dei conflitti cyber appare sempre di più come una polveriera attorno a cui si agitano una quantità di soggetti dotati di cerini (con la tentazione per i governi di sfruttare la plausible deniability, la copertura diciamo così, offerta dalla quantità di sigle presenti, per forzare la mano).

Conti russa. E il Cremlino continua a usare le gang ransomware

I siti di Senato e Difesa sotto attacco di hacker russi

L’aggressione è stata rivendicata dal collettivo russo Killnet. Non avrebbe compromesso le infrastrutture rendendo però complicato l’accesso

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