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Il governo italiano conferma il proprio impegno a fianco dell’Ucraina con l’invio dell’undicesimo pacchetto di aiuti militari e con un rafforzamento strutturale delle spese per la difesa. Il pacchetto include 400 mezzi cingolati M113, munizioni e il sistema di difesa aerea Samp/T, ritenuto essenziale per contrastare i continui attacchi missilistici russi. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha illustrato le misure al Copasir, sottolineando la continuità del sostegno italiano a Kyiv.

Crosetto ha ribadito che l’Italia continua a credere nel dialogo, anche quello promosso a suo tempo dall’amministrazione Trump, ma ha riconosciuto che il principale ostacolo alla pace resta Vladimir Putin. “Mosca chiede troppo”, ha dichiarato, rilanciando la posizione condivisa con la premier Giorgia Meloni, secondo cui non ci possono essere negoziati efficaci senza garanzie credibili per la sicurezza dell’Ucraina.

Anche la presidente del Consiglio ha affermato che l’Italia “è stata e continuerà a essere al fianco dell’Ucraina”. In Senato, durante un question time, Meloni ha annunciato che l’Italia raggiungerà entro il 2025 l’obiettivo del 2% del Pil in spese per la difesa, in linea con gli impegni Nato. Secondo Meloni, rafforzare le capacità militari nazionali ed europee è una responsabilità imprescindibile in un contesto internazionale instabile. “La libertà ha un prezzo — ha dichiarato — e se fai pagare ad altri la tua sicurezza, non sei tu a decidere del tuo destino”.

Il premier ha anche sottolineato che l’Italia si presenta oggi in modo credibile sul piano economico, nonostante le difficoltà globali. A dimostrarlo, ha affermato, sono il rinnovato interesse per i titoli di Stato italiani e le performance positive della Borsa di Milano, che ha superato per la prima volta i livelli pre-crisi del 2008.

Sul fronte operativo, il nuovo pacchetto di aiuti resta in parte coperto da segreto, ma non dovrebbe contenere elementi di novità rispetto a quanto già inviato nei mesi scorsi. I mezzi M113, già forniti dal governo Draghi nel 2022, sono stati richiesti nuovamente dall’esercito ucraino per il trasporto della fanteria. Non è escluso, inoltre, che l’Italia possa continuare a fornire supporto satellitare per monitorare i movimenti delle truppe russe, con l’impiego della rete aerospaziale in coordinamento con la Nato.

Il governo Meloni, dunque, conferma una linea che unisce pragmatismo militare e determinazione politica: sostenere l’Ucraina, rafforzare la propria posizione in ambito Nato e difendere, attraverso la sicurezza, la possibilità di decidere autonomamente del proprio destino. Una strategia che lega le scelte di politica estera agli interessi nazionali e all’equilibrio interno dell’Unione Europea.

Aiuti militari all’Ucraina e 2% del Pil alla difesa. L’Italia allineata alla Nato

L’Italia rafforza il sostegno militare all’Ucraina. Il pacchetto include 400 mezzi cingolati M113, munizioni e il sistema di difesa aerea Samp/T, ritenuto essenziale per contrastare i continui attacchi missilistici russi. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha illustrato le misure al Copasir, sottolineando la continuità del sostegno italiano a Kyiv. Ieri Giorgia Meloni ha annunciato che l’Italia raggiungerà entro il 2025 l’obiettivo del 2% del Pil in spese per la difesa

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