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Annegret Kramp-Karrembauer non ci sta. La ministra della Difesa tedesca e presidente della Cdu, ha aspettato poco più di un giorno dalla pubblicazione dell’intervista del presidente francese Emmanuel Macron a Le Grand Continent per rispondergli e ribadire che “l’alleato più importante nella politica di sicurezza e difesa erano e sono ancora gli Stati Uniti d’America. E rimarranno tali per il prossimo futuro”, ha detto in un discorso all’Università militare di Amburgo. “Senza le capacità nucleari e convenzionali dell’America, la Germania e l’Europa non possono proteggersi”. E ancora: “Compensare tutto questo richiederebbe, secondo stime serie, decenni”.

Facciamo un passo indietro. A Le Grand Continent Macron aveva spiegato di essere “profondamente in disaccordo, per esempio, con l’editoriale su Politico firmato dal ministro della Difesa tedesco”. L’aveva definito un “controsenso storico”. “Per fortuna”, aveva aggiunto, la cancelliera Angela Merkel “non è sulla stessa linea, se ho capito bene. Ma gli Stati Uniti ci rispetteranno come alleati solo se rimarremo seri con noi stessi e se saremo sovrani con la nostra stessa difesa”. Al netto dell’intervento a gamba tesa sulla cancelliera e su chi raccoglierà la sua eredità quando a settembre si ritirerà, Macron tracciava una strategia di autonomia europea sottolinea come un cambiamento di amministrazione americana possa essere “un’opportunità per continuare in modo totalmente pacifico e sereno quello che degli alleati devono capire: dobbiamo continuare a costruire la nostra autonomia per noi stessi, come gli Stati Uniti fanno per loro, e come la Cina fa per sé”.

Il passaggio chiave del discorso “di replica” di Kramp-Karrembauer è questo: “Solo se prendiamo sul serio la nostra sicurezza, l’America farà lo stesso. Il presidente francese lo ha appena detto e sono d’accordo con lui”. Parole — e frecciatine a Macron — che sembrano prefigurare la disponibilità di Berlino a un nuovo patto con gli Stati Uniti di Joe Biden, dopo gli anni difficili con Donald Trump, che preveda un maggior impegno nella spese per la difesa e un’ampia collaborazione sulla Cina (“abbiamo un interesse particolare a che l’America rimanga interessata a difendere l’Europa mentre allo stesso tempo sposta il suo focus strategico sull’Asia”, ha aggiunto).

“Fare affidamento esclusivamente sull’Unione europea significherebbe portare l’Europa alla divisione”, ha detto ancora Kramp-Karrembauer. Per farla breve, “l’idea di autonomia strategica europea” di Macron “va troppo oltre se alimenta l’illusione che possiamo garantire sicurezza, stabilità e prosperità in Europa senza la Nato e senza gli Stati Uniti”, ha detto AKK. A dimostrazione di quanto spiegato nei giorni scorsi da Carlo Pelanda, docente di Geopolitica economica all’Università Guglielmo Marconi ed esperto di Studi strategici, a Formiche.net: la Germania “ha bisogno degli Stati Uniti, ben più di quanto ne abbia la Francia”. “Con Biden, però, l’America potrebbe fare un passo in avanti”, verso Berlino, aveva aggiunto.

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