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Far convivere i principi della morale e dell’equità, i diritti del cittadino e il rispetto dell’ambiente, con un’economia sempre più complessa. Quella dell’era della globalizzazione e della digitalizzazione nella quale siamo immersi. È la grande sfida dei nostri tempi. E per affrontarla e discuterne non basta sondare i grandi economisti: occorre mettere a confronto i manager e gli imprenditori più quotati sul mercato e uomini e donne delle istituzioni, giornalisti capaci di parlare il linguaggio dei nostri tempi e i vertici del sistema bancario. La Fondazione Guido Carli, presieduta da Romana Liuzzo, ci prova ancora una volta. E lo fa in un’occasione speciale, il 27 marzo, alla vigilia dell’anniversario dei 106 anni dalla nascita a Brescia dello statista Guido Carli, che ha segnato l’ultimo mezzo secolo di storia italiana, contribuendo in maniera determinante, da ministro del Tesoro, all’ingresso dell’Italia nell’euro. Dopo aver ricoperto la carica di governatore di Bankitalia e di presidente di Confindustria negli anni del grande boom economico.

Dopo il dibattito che il 28 novembre ha visto protagonista alla Borsa di Milano il gotha dell’imprenditoria italiana nel mondo, allora per ragionare di “Etica e impresa” con il contributo della presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, il 27 marzo alle 17 si apriranno le porte dell’Aula Magna Mario Arcelli della Luiss Guido Carli di Roma. Economisti e grandi manager di Stato, i vertici del mondo bancario ed esponenti del mondo politico ed istituzionale si ritroveranno per discutere di “Etica e economia. Ricchezza privata e pubblico benessere: convivenza possibile?”. Sarà il primo appuntamento del 2020, al quale seguirà un’edizione del tutto straordinaria del Premio Guido Carli, celebrata l’8 maggio. Edizione fuori dai canoni, quest’anno, per la portata internazionale dell’evento. Per la prima volta, infatti, il riconoscimento sarà assegnato a una grande personalità non italiana, i cui meriti e il cui impegno sono riconosciuti in tutto il mondo. Nome coperto dalla massima riservatezza, come da tradizione per la Fondazione Carli.

Firme e volti di grande spessore ma sui quali il velo è stato squarciato, invece, per il dibattito del 27 marzo. “Ancora una volta l’etica diventa stella polare dei confronti che stiamo promuovendo, da Milano in novembre a Roma tra poche settimane – spiega Romana Liuzzo, presidente della Fondazione – Ed è un cammino di approfondimento e riflessione per certi versi ispirato dall’udienza privata che papa Francesco mi ha voluto concedere lo scorso anno, assieme a una delegazione della nostra giuria, alla vigilia della celebrazione del decennale del Premio Guido Carli. L’etica e il rispetto dei diritti e delle libertà di tutti come fondamento della nostra quotidianità. Nella realizzazione personale proiettata al bene collettivo”.

A moderare il confronto, il giornalista Giovanni Floris, conduttore di “Di Martedì” su La7. Dopo i saluti della presidente Liuzzo, sarà la volta di un rappresentante del mondo delle istituzioni, poi il ricordo dell’economista Carli da parte del presidente onorario Gianni Letta e l’intervento del presidente di Confindustria e della Luiss Vincenzo Boccia. A rispondere alle domande di Floris sarà un parterre di alto livello, come da tradizione per la Fondazione Carli. A cominciare dal presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, proseguendo con l’ambasciatore Giampiero Massolo, uno dei più quotati diplomatici italiani, ex direttore del Dis, dal 2016 presidente di Fincantieri. Per continuare con Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci, uno dei marchi del nostro Paese di maggiore richiamo nel mondo. Le istituzioni e la politica avranno il volto di Mara Carfagna, ex ministro e deputato di Forza Italia, fondatrice dell’associazione “Voce Libera”. E ancora, l’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria, accademico ed economista, oltre che collaboratore di questa rivista, e la direttrice del Tg3 Giuseppina Paterniti, per anni corrispondente Rai da Bruxelles. Assieme a loro, interverrà Franca Leosini, conduttrice e giornalista  di “Storie Maledette”, uno dei volti più amati della tv italiana. E infine, un uomo di sport ma dalla profonda esperienza manageriale come Giovanni Malagò, presidente del Coni dal 2013 e membro del Comitato olimpico internazionale.

Sarà una sorta di sequel rispetto al ragionamento già avviato a novembre, l’etica come filo conduttore sulla scia dell’eredità morale e del patrimonio culturale che sono il lascito di Guido Carli. Un uomo al quale l’Italia molto deve, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo l’anno scorso i vertici della Fondazione. Culmine delle celebrazioni, come ogni anno, il Premio Carli che, proprio per la svolta internazionale impressa dalla presidente Liuzzo in vista dell’undicesima edizione, si terrà in un luogo ancora top secret, dopo le nove edizioni nella Sala della Regina di Montecitorio e quella speciale in occasione del Decennale dello scorso anno nell’Aula del Senato. Prima del tradizionale appuntamento di maggio, dunque, il dibattito di fine marzo, con un parterre che si arricchisce col passare dei giorni. E con una novità: la partecipazione di docenti e studenti ai quali la Fondazione Carli offrirà uno spazio dedicato previa prenotazione.

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