Skip to main content

Notizia inaspettata per alcuni, come dimostra il segno meno di Piazza Affari, dati temuti da altri. Soprattutto da chi nel governo ha la responsabilità di fare quadrare i conti. L’Istat ha diffuso la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2019: meno 0,3% rispetto al trimestre precedente, invariato rispetto allo stesso periodo del 2018.

Secondo l’Istituto di statistica dal lato della domanda “vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta”. Quindi non è solo colpa della congiuntura internazionale. Il dato del Quarto trimestre secondo l’Istat, “ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell’arco dei quattro trimestri precedenti”.

Secondo la stima preliminare “il valore aggiunto segna un calo marcato nell’industria e in agricoltura, a fronte di un sostanziale ristagno per l’insieme del terziario”.

Nonostante il tonfo dell’economia di fine anno, la stima del Pil del 2019 non dovrebbe cambiare e quando a marzo saranno diffusi i dati definitivi dell’anno scorso la crescita del Pil dovrebbe restare sullo 0,2%.

Conferma Maurizio Mazziero, analista finanziario e fondatore di Mazziero Research. “Presto per dirlo, ma a mio modo di vedere il Pil del 2019 rimarrà allo 0,2%”. Merito della revisione della crescita del primo trimestre, corretta a suo tempo dallo 0,1 allo 0,2%.

Comunque il dato del quarto trimestre “è sorprendente per l’entità negativa”. Possibile che il dato definitivo del quarto trimestre sia un po’ migliore. Ma anche se venisse portato a meno 0,2% la sostanza non cambia, siamo in un periodo molto complicato per l’andamento dell’economia internazionale e da parte del governo non si nota una reazione adeguata. Le misure espansive come il taglio del cuneo fiscale valgono alla fine pochi spiccioli, non cambiano la traiettoria dell’economia. Poi, in prospettiva, plastic tax e sugar tax sono misure che penalizzano l’imprenditorialità”.

Presto per fare previsioni sul 2020. Il primo trimestre, proprio perché l’ultimo del 2019 è stato così negativo, potrebbe avere un segno più. “Un piccolo rimbalzo” probabile secondo Mazziero, ma che non cambia la situazione. Sull’andamento dell’economia nell’anno in corso pesa la situazione internazionale e problemi interni, soprattutto per quanto riguarda l’industria e una domanda interna che è ancora debole. L’obiettivo del governo di una crescita pari a mezzo punto potrebbe non essere a portata di mano.

La frenata del Pil è un guaio. E il governo lo sa

Notizia inaspettata per alcuni, come dimostra il segno meno di Piazza Affari, dati temuti da altri. Soprattutto da chi nel governo ha la responsabilità di fare quadrare i conti. L'Istat ha diffuso la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2019: meno 0,3% rispetto al trimestre precedente, invariato rispetto allo stesso periodo del 2018. Secondo l'Istituto di statistica dal lato…

Così Deutsche Bank ha perso la scommessa con le banche Usa. Parla Messori

Non c'è nessuna, o quasi, sorpresa nello scoprire la voragine apertasi nei conti di Deutsche Bank, prima banca tedesca e nona in Ue per capitalizzazione. L’istituto tedesco ha chiuso il 2019 con perdite da 5,27 miliardi contro i 341 milioni di utile del 2018. Nel quarto trimestre la perdita netta è stata di 1,48 miliardi di dollari, in netto peggioramento rispetto a…

5G senza Huawei? Si può. Il caso di Orange

La principale compagnia francese delle telecomunicazioni Orange (al secolo France Telecom) ha scelto l’azienda svedese Ericsson e la finlandese Nokia per costruire e implementare la sua rete 5G. Annunciato questo venerdì mattina, il piano quinquennale affida ad Ericsson costruzione, manutenzione e implementazione della Ran (Rete di accesso radio) 5G di Orange France nelle tre regioni di Nord-Est, Sud-Ovest e Ile…

Petrolio e non solo, perché i mercati hanno paura del coronavirus

Grande paura globale per la diffusione del coronavirus. Ma non solo per quanto riguarda la sicurezza sanitaria. I mercati sono in fibrillazione anche per l’effetto della misteriosa malattia partita dalla Cina sull’economia mondiale. I media avvertono del crollo del prezzo del petrolio. Il greggio Brent è caduto di quasi il 6% la scorsa settimana, fino ad arrivare a 62 dollari…

Usa e Francia. Doppia partnership con la Grecia (militare e strategica)

Gli F-35 americani che inizialmente erano destinati alla Turchia, o altri Mirage che si aggiungerebbero a quelli già in uso all'aeronautica? In Grecia alla voce difesa è derby tra Washington e Parigi, con chiari riverberi di natura geopolitica. La spregiudicatezza di Erdogan, tanto nel dossier energetico a Cipro quanto nelle rivendicazioni sulle isole dell'Egeo, ha prodotto una doppia reazione occidentale.…

Airbnb, chi tifa e chi no contro la stretta sugli affitti brevi

L'amore tra Italia e sharing economy non sembra ancora del tutto sbocciato. O meglio, nonostante sia in crescita il numero dei soggetti che se ne serve, giovani in primis, la politica nazionale appare spesso ancora restia ad aprire la porta dell'innovazione. È di pochi giorni fa, infatti, l'emendamento al Milleproroghe presentato dall'onorevole Nicola Pellicani (Pd) che avrebbe imposto una serie…

Brexit, ecco l'impatto sulla Difesa europea. L'analisi di Marrone (Iai)

Già lo scorso dicembre, approvato l’accordo di uscita dall’Ue negoziato da Boris Johnson, il Regno Unito aveva politicamente salpato l’ancora dal Vecchio continente iniziando a navigare in acque sconosciute. L’accordo disciplina infatti i termini del divorzio, ma non i rapporti futuri oggetto di negoziati in questo 2020, anno di regime transitorio durante il quale oltremanica si continueranno ad applicare tutte…

Della mediazione

Siamo in ricerca, nel nostro viaggio in e verso un "progetto di civiltà", di un paradigma politico istituente; per riprendere Roberto Esposito (Pensiero istituente, Tre paradigmi di ontologia politica, Einaudi, Torino 2020, p. X), c'è bisogno di un nuovo progetto affermativo. Nota Esposito (op. cit., p. XVII) che nel paradigma istituente (...) l'essere sociale non è né univoco né plurivoco,…

Coronavirus, per l'Oms è emergenza globale. Cosa significa

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato l'emergenza globale per il coronavirus. Il comitato ha stabilito che siamo di fronte a una "emergenza di salute pubblica di interesse internazionale (PHEIC, Public Health Emergency of International Concern)". L'Oms spiega sul sito, che Pheic è "un evento straordinario che costituisce un rischio per la salute pubblica per altri Stati attraverso la diffusione…

×

Iscriviti alla newsletter