Skip to main content

I voti dei caucuses dello Iowa di lunedì sono stati finalmente contati tutti, ma un vincitore ufficiale non c’è ancora: i media Usa rilevano errori e incongruenze nei risultati finora comunicati e si va verso una revisione, chiesta dal presidente del Partito democratico Tom Perez: “Quando è troppo è troppo! Il riconteggio deve avvenire immediatamente”.

La giornata di giovedì è stata segnata dall’offensiva mediatica del presidente Donald Trump, dopo l’assoluzione nel processo in Senato, dove rischiava l’impeachment per abuso di potere e ostruzione alla giustizia.

Nello Iowa, i dati diffusi dicono che Pete Buttigieg è primo, in lievissimo vantaggio sul senatore Bernie Sanders: 26,2% contro 26,1%. La senatrice Elizabeth Warren è terza col 18% ed è seguita dall’ex vice-presidente Joe Biden col 15,8% e dalla senatrice Amy Klobuchar col 12,3%. Tutti questi cinque avrebbero ottenuto almeno uno dei 41 delegati dello Iowa alla convention nazionale, ma la distribuzione dei delegati non è stata ancora ufficializzata. Fra i repubblicani, i delegati dello Iowa da assegnare erano 40: 39 sono andati al presidente Trump, che ha avuto più del 97% dei voti, e uno a Bill Weld.

“È una notizia fantastica”, ha commentato Buttigieg, aggiungendo: “Anche il senatore Sanders ha chiaramente avuto una grande notte nello Iowa e mi congratulo con lui e con i suoi sostenitori”. Sanders si era dichiarato vittorioso in virtù del voto popolare, uno dei criteri presi in considerazione nel computo dei risultati dei caucuses.

Questa sera – le 21.00 ora della Costa Est Usa, le 03.00 in Italia – sette degli 11 aspiranti superstiti alla nomination democratica si confronteranno nel dibattito al Saint Anselm College di Manchester, nel New Hampshire, dove martedì 11 ci saranno le primarie.

I sette che si sono qualificati, secondo criteri che includono risultati dei sondaggi e fondi raccolti, sono, in ordine alfabetico, Joe Biden, Pete Buttigieg, Amy Klobuchar, Bernie Sanders, Tom Steyer, Elizabeth Warren and Andrew Yang, che torna sul palco dopo esserne stato assente l’ultima volta. Restano esclusi Tulsi Gabbard, Michael Bennet e Deval Patrick, oltre a Mike Bloomberg, che, però, non è in lizza nel New Hampshire.

Il giorno dopo l’assoluzione in Senato, Donald Trump ne ha avuto per tutti: per i democratici (“Politici corrotti hanno fatto di tutto per distruggerci, la mia famiglia, il presidente, il Paese”) e, soprattutto per Nancy Pelosi, la speaker della Camera (“È una persona orribile”), per Adam Schiff, il presidente del collegio d’accusa (“È una persona cattiva”) e per Mitt Romney, l’unico senatore repubblicano che gli ha votato contro (“Non mi piacciono quelli”, come lui e la Pelosi, che “usano la fede per coprire le proprie cattive azioni”). L’offensiva verbale di Trump s’è svolta in due tempi: di buon mattino, al National Prayer Breakfast, il suo primo impegno pubblico dopo l’assoluzione, dove arriva con un giornale, UsaToday, che ha un titolone in prima, “Assolto”; e poi alle 12.00, quando si rivolge alla Nazione in diretta tv dalla Casa Bianca.

Dei democratici, l’unica reattiva è la combattiva Pelosi, che contesta al presidente di sapere poco “di fede e preghiere” (“io prego per lui tutti i giorni”), elogia il coraggio di Romney: il discorso sullo stato dell’Unione del presidente è “un manifesto di bugie”, e, a chi le contesta di averlo platealmente stracciato, replica: “Lui ha stracciato la nostra Costituzione”. Gli altri leader democratici tacciono, impegnati a leccarsi le ferite del boomerang dell’impeachment e del “disastro” dei caucuses dello Iowa.

Parlando alla Nazione, Trump ripete concetti più volte espressi, ma ora legittimati dall’assoluzione: l’impeachment è stata una vergogna nazionale, lui non ha fatto nulla di male, o di sbagliato. “Non so se un altro presidente sarebbe riuscito a superare questa situazione, una grande ingiustizia portata avanti da gente bugiarda… Sapevano che ero innocente, ma volevano arrecarmi un danno politico”. Il magnate presidente ha anche rinvangato la “caccia alle streghe” del Russiagate, affermando che “Hillary Clinton e il partito democratico raccolsero milioni di dollari per danneggiarmi”.

La campagna per la rielezione di Trump s’è subito messa in moto per “capitalizzare” la vittoria sull’impeachment. In mail spedite “urbi et orbi” per raccogliere fondi, un Trump faceto dichiara: “Mi spiace, odiatori. Io non me ne vado”.

I democratici s’impegnano a tenere sotto scacco il presidente, ma sanno che il voto di mercoledì segna “game over”. Gli analisti notano un paradosso: “Il presidente che voleva condurre a temine le guerre senza fine oltremare resta al centro di una guerra senza fine in patria, una guerra che d’ora in poi si combatterà sui sentieri della campagna e che si risolverà solo nell’Election Day il 3 novembre”. Ma i campioni di cui i democratici dispongono hanno le fattezze di tanti Ettore di fronte all’Achille repubblicano. Con l’ottimismo della volontà, Michael Bennet, senatore candidato, e Buttigieg dicono all’unisono che “il Senato con l’assoluzione non ha fatto il proprio lavoro. Adesso, gli americani devono fare il loro”.

(Articolo pubblicato anche su Usa2020 di Giampiero Gramaglia. Leggi qui)

Tanti Ettore contro Achille. La battaglia Usa2020 raccontata da Gramaglia

I voti dei caucuses dello Iowa di lunedì sono stati finalmente contati tutti, ma un vincitore ufficiale non c’è ancora: i media Usa rilevano errori e incongruenze nei risultati finora comunicati e si va verso una revisione, chiesta dal presidente del Partito democratico Tom Perez: “Quando è troppo è troppo! Il riconteggio deve avvenire immediatamente". La giornata di giovedì è…

Tutte le ansie di Merkel dopo il caso Turingia

Il Cancelliere tedesco Angela Merkel lo ha definito un voto inaccettabile. Il suo partito si allea con l'AfD per eleggere il governatore in Turingia passando sopra il fatto che proprio il leader locale di AfD, Bjorn Höcke, sia un negazionista dell’Olocausto. Chi guida e come le scelte della Cdu orfana della guida merkeliana? Quali impatti potranno esserci non solo nella…

Libri: da leggere "Breviario sul pensiero strategico. Discorsi e percorsi per conquistare il futuro migliore" di Emanuele Sacerdote

E' uscito da qualche giorno "Breviario sul pensiero strategico. Discorsi e percorsi per conquistare il futuro migliore" di Emanuele Sacerdote, pubblicato da Editoriale Scientifica, collana PuntoOrg. Un saggio interessante di cui consiglio la lettura a manager, imprenditori e board member. Emanuele Sacerdote è imprenditore, scrittore e docente. Ha iniziato la sua carriera presso le Agenzie di pubblicità per poi proseguire…

Difesa europea, Macron si gioca la carta nucleare. Ecco perché

Con l'avvio della Brexit, da tempo ci si chiedeva come la Francia avrebbe deciso di giocarsi la carta nucleare, essendo rimasta l'unica nell'Unione europea a possedere tale capacità. Oggi il velo si è squarciato con l'atteso discorso di Emmanuel Macron sulla strategia nazionale di difesa e dissuasione, pronunciato di fronte agli allievi dell'École militaire di Parigi. Per la prima volta,…

Dalla Grecia Patriot a difesa dei pozzi sauditi. Le nuove sfide di Atene (a braccetto con Washington)

Arabia Saudita, Mediterraneo, Turchia e Stati Uniti. Sono i quattro fronti su cui si distende la politica estera di Atene, alla luce di due nuovi elementi: il primo verte sull'interconnessione con gli alleati di Washington in Medio Oriente e il secondo tocca gli interessi milionari legati al dossier energetico, che hanno trasformato la Grecia nel nuovo gas-hub per il contemporaneo…

Tutto il buono e il cattivo di Sanremo. Il commento di Ocone

Che Sanremo sia un pezzo della nostra identità nazionale, è risaputo. Che la popolarità del Festival della canzone italiana sia negli anni generalmente cresciuto, è a tutti evidente. Che esso però, negli ultimi anni, sia trasbordato, sciogliendo ogni tipo di confine, è elemento in sé rilevante e anche a suo modo preoccupante. Prima di tutto, ad essere infranti sono stati…

Perché il coronavirus agita i Paesi dell’Opec

Il coronavirus continua a colpire le difese dell’economia cinese. Ad oggi, le raffinerie del colosso asiatico hanno ridotto di circa il 15% la quantità di petrolio che trasformano in carburante (il fabbisogno di petrolio del Regno Unito e l’Italia insieme). La Cina è paralizzata e non le serve energia, almeno non quanto prima. L’agenzia Bloomberg ha confermato che gli impianti…

Coronavirus, i consigli del dott. Bella (Iss) per combattere falsi miti e fake news

Arginare il contagio. Gestire un’emergenza mondiale. Combattere contro il fenomeno dell’utilizzo manipolatorio delle informazioni. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha coniato il neologismo “infodemia”, l’n-CoV è il virus accompagnato da una massiccia “sovrabbondanza di informazioni, alcune accurate e alcune no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno”. Nel rapporto sul coronavirus, l’Oms lancia…

La conflittualità dell'esperienza

Affinché l’esperienza storica del soggetto non diventi assolutizzazione del sé ma possibilità di “comune”, è necessario – al contempo – comprenderci e superarci in essa, viverla nel suo essere originale ma a-centrica. Nota Roberto Esposito (Pensiero istituente, 2020, p. XIX): L’istituire, nel solco di quanto è già istituito, crea stabilità e stabilizza la creazione, senza proclami rivoluzionari, vaticini messianici, propositi…

La scuola è un problema matematico dalle soluzioni certe. Occorre solo attuarle ... tutto qua

A vent’anni dalla Legge sulla parità abbiamo detto tutto, abbiamo chiarito tutte le letture distorte e ideologiche, abbiamo raggiunto consapevolezze e certezze che possono essere sintetizzate in quattro punti, rimandando al sito www.ildirittodiapprendere.it i vari approfondimenti.  Qui sono raccolti gli interventi di questi 10 anni fatti di studio e approfondimenti... correva l'anno 2010 e con una certa emozione mi rendo conto che…

×

Iscriviti alla newsletter